24 Giugno 2025

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    Timo: la coltivazione e la cura dell’arbusto aromatico

    Il timo o thymus vulgaris è una pianta della famiglia delle lamiceae. Si tratta di una pianta la cui coltivazione e cura richiede delle piccole accortezze: in questo modo, si ottiene una pianta ornamentale, utile anche in cucina. Scopriamo di più con questa piccola guida alla coltivazione della pianta del timo.

    Le caratteristiche della pianta del timo
    Il timo è una pianta caratteristica delle aree mediterranee: in particolare in Italia si trova molto diffuso nelle regioni meridionali come per esempio la Puglia, Sardegna, Calabria e Sicilia. È un esemplare sempreverde e aghifoglie che cresce con lentezza e può raggiungere al massimo un’altezza di 30 centimetri. Si tratta di una pianta a carattere cespuglioso, con fusti legnosi che possono lignificare dopo circa 5 anni di vita. Le foglie del timo sono picciolate con margini arrotondati verso il basso. Sono di colore grigio-verde e più chiare sulla parte inferiore. Sempre sul lato inferiore è presente una peluria. Con l’arrivo della bella stagione la pianta mette in mostra dei piccoli fiorellini profumati di forma tubolare e di colore rosso-viola. Sono raggruppati in spighette e li si possono osservare nel periodo compreso tra giugno e settembre. Anche se si tratta di una pianta sempreverde, in realtà se si decide di coltivarla in aree dove il clima invernale è rigido, perde tutte le foglie, diventando a portamento annuale. È una pianta che deve essere tenuta sopra i 5°C e una massima di 30-35°C.

    Il terreno e l’esposizione
    Il terreno migliore per questa pianta aromatica può essere sassoso e povero, ma mai argilloso. Infatti, un terreno troppo compatto rischia di creare fastidiosi ristagni idrici. È importante selezionare un terreno drenante per mantenere in ottima salute il timo. Il timo è una pianta che ama essere esposta al sole, dunque, si può scegliere un punto del giardino o dell’orto dove riceve la luce diretta solare. È comunque in grado di tollerare zone d’esposizione con qualche ora di ombra.

    Le varietà della pianta
    Questa pianta profumata è disponibile in tante varietà e ne esiste anche una che riesce ad adattarsi all’alta quota, resistendo al gelo. Guardiamo nel dettaglio quali sono i tipi di timo che si possono trovare più facilmente presso i vivai.

    Timo selvatico rosso: questa pianta è caratterizzata da un portamento strisciante e da fiori di colore rosa/rosso. Le foglie si presentano di un colore verde scuro.
    Timo serpillo tappezzante: è una pianta con portamento strisciante che crea un tappeto erboso. Cresce con facilità in tutta Europa e soprattutto nel nord. A differenza delle altre varietà ha rami lunghi, fiori rosa, bianchi o viola, tonalità che cambiano a seconda delle condizioni climatiche presenti.
    Thymus pseudolanuginosus: anche questo copre il terreno, arrivando a un massimo di 3 cm di altezza. Sembra un muschio, anche se in realtà è un timo.
    Thymus citrodorus: è davvero particolare poiché ricorda l’aroma del limone. A differenza delle altre specie, ha bisogno di essere esposto molto al sole per la corretta crescita. Le foglie sono verde scuro e i fiori bianchi.

    Le annaffiature
    È molto importante occuparsi delle annaffiature della pianta, bagnandola se è in vaso ogni 3-4 giorni durante la stagione estiva. Se la pianta è in giardino o nell’orto è necessario annaffiare con regolarità. Con l’arrivo dell’inverno è necessario interrompere l’irrigazione.

    La coltivazione in vaso
    Come abbiamo accennato, è possibile coltivare il timo anche in vaso, ma attenzione poiché non sopporta le basse temperature. Quindi, è importante sistemare il contenitore in un punto del balcone dove prende il sole. Il diametro del vaso dovrà essere di circa 15 centimetri, profondo circa 20 centimetri. Si può sistemare la pianta del timo anche vicino ad altre piante aromatiche: in particolare, è preferibile selezionare piante simili come la salvia, evitando la menta.

    Il concime da dare alla pianta
    Per curare il timo nei migliori dei modi è necessario selezionare un ottimo concime. Proprio per questo, suggeriamo l’uso di concime granulare con una composizione equilibrata da iniziare a dare dal mese di marzo. Si potrà distribuire il granulare una volta al mese, così da offrire il corretto nutrimento alla pianta.

    Quando potare?
    La potatura della pianta del timo si effettua con l’arrivo della bella stagione: tra la primavera e l’estate si possono spuntare i rami per favorire una crescita migliore ed eliminare eventuali rametti danneggiati. Se si gradisce, la potatura si può effettuare anche con l’arrivo della stagione autunnale, così da dare una forma più ordinata alla pianta.

    La moltiplicazione della pianta
    Il timo è una di quelle piante aromatiche che è possibile moltiplicare attraverso la talea. Questo semplice metodo di propagazione permette di ottenere delle nuove piantine direttamente dai rametti. È necessario prelevare dall’arbusto qualche rametto lungo tra gli 8-10 centimetri e poi togliere tutte le foglioline poste lungo la parte finale per circa 4-5 centimetri. A questo punto, si può sistemare il rametto in terriccio universale profondo. Irrigando con frequenza, senza esagerare, si potrà ottenere una nuova piantina da rinvasare.

    Tutte le malattie e i parassiti che lo attaccano
    Proprio come tutte le piante aromatiche, anche il timo può essere attaccato da parassiti e da malattie fungine. Per esempio, è soggetto alle larve minatrici: si tratta di insetti che mangiano le foglie e creano dei bozzoli filamentosi. Queste provocano l’ingiallimento delle foglie. Per quanto riguarda le malattie, invece, può incorrere nell’alternaria e nella ruggine. Entrambe le malattie attaccano le foglie: è possibile notare delle macchie scure o giallastre. In entrambi i casi è necessario intervenire con uno spray fungicida. LEGGI TUTTO

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    La steppa friulana a rischio. “I Magredi devastati da esercitazioni militari e gare di rally”

    Carri armati cingolati e mezzi militari gommati hanno danneggiato i prati stabili dei Magredi, zona di protezione speciale di pianura, tra Maniago e Vivaro, in provincia di Pordenone. È la denuncia di Legambiente, Lipu e altre quattro associazioni ambientaliste, incredule per l’accaduto. In seguito alle segnalazioni di alcuni naturalisti, il sopralluogo delle associazioni ha constatato chilometri di nuove piste e segni del passaggio di mezzi militari pesanti che, in alcuni tratti, hanno scorticato il manto erboso compattando il terreno e trasformando in pantano fasce di prato stabile.

    Magredi di San Quirino (foto: Stefano Travasci)  LEGGI TUTTO

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    I Coldplay ristampano i loro vinili con rifiuti di plastica riciclata

    Sostenibilità e buon esempio. I Coldplay ci credono e dopo essere state tra le primissime rock band planetarie a ridurre le emissioni di CO2 durante i loro tour in giro per il mondo, oggi lanciano un’altra idea che potrebbe lasciare il segno nell’industria musicale. La band inglese ristamperà i vinili degli album precedenti, utilizzando bottiglie di plastica riciclata, con una tecnologia che riduce dell’85% le emissioni di carbonio rispetto ai normali LP.

    Live

    Matmos al G&B Festival, quando il suono della lavatrice diventa ritmo

    di Andrea Silenzi

    05 Giugno 2025

    Saranno in totale nove gli album – disponibili a partire dal prossimo 15 agosto – che la band britannica ha deciso di ristampare con il formato ecologico, EcoRecord. Si tratta di un un vinile prodotto con del comunissimo pet, il polietilene tereftalato usato per le bottiglie dell’acqua, ma riciclato al 100%. Un contributo importante, quello di Chris Martin, il frontman del gruppo, molto impegnato nel sensibilizzare i milioni di fan che seguono la loro musica, a comprare non solo i loro album o seguire i loro live, ma anche il loro esempio: compiere azioni rispettose dell’ambiente e contribuire con buone pratiche di economia circolare. Per i puristi del suono, bisogna dire che un disco EcoRecord suona con la stessa qualità di un disco in vinile tradizionale, pesa 140 grammi, può essere anche trasparente ed è stato fabbricato recuperando bene nove bottiglie di plastica.
    Dalla plastica alla musica
    Le bottiglie di pet vengono reimmesse nel circolo di produzione, con un processo noto come riciclo post-consumo, durante il quale sono pulite, trasformate in piccoli pellet e poi stampate in nuovi articoli: in questo caso un disco.I Coldplay, già nel 2024, hanno iniziato una nuova fase della loro carriera, pubblicando Moon Music, il loro album numero dieci, il primo al mondo su EcoRecord. Questo disco ecologico è sviluppato da Sonopress, un produttore di supporti di archiviazione, che utilizza la tecnologia di stampaggio a iniezione, la stessa impiegata per la produzione di cd e dvd.

    Mentre i vinili in pvc vengono prodotti tramite un processo di compressione e riscaldamento che richiede molta energia, gli EcoRecord utilizzano la tecnologia dello stampaggio a iniezione impiegata da decenni per la produzione di cd, e più efficiente dal punto di vista energetico. Se l’adozione degli EcoRecord venisse seguita anche da altre band o cantanti celebri, potrebbe portare a una significativa riduzione della plastica vergine utilizzata nell’industria musicale. Ad esempio, con le riedizioni dei nove album dei Coldplay in formato EcoRecord, si prevede di evitare la produzione di oltre 25 tonnellate metriche di plastica vergine.

    Al G&B Festival Laurel Halo, l’incantatrice dell’elettronica e dei dettagli nascosti

    di Andrea Silenzi

    05 Giugno 2025

    Da anni portano l’impegno sul palco
    Nel 2024, il gruppo ha pubblicato sui social di aver raggiunto un altro importante obiettivo: ridurre le emissioni di CO2 nei primi due anni del loro Music Of The Spheres Tour. 59% la percentuale di riduzione raggiunta rispetto al tour negli stadi svoltosi dal 2016 al 2017 e superando l’obiettivo iniziale del 50%. Un obiettivo certificato dall’analisi condotta dal celebre MIT di Boston, l’istituto di ricerca tecnologica tra i più avanzati al mondo. Ed ora la ristampa di album che hanno avuto un enorme impatto nella cultura musicale mondiale, da quello degli esordi, Parachutes, a quello che li ha resi noti A Rush of Blood to the Head, fino a Viva la Vida che li ha consacrati in modo prepotente sulla scena mondiale a tutto il resto della loro discografia. Per Jen Ivory, amministratore delegato di Parlophone, l’etichetta discografica dei Coldplay e di nomi iconici della musica, dai Beatles ai Radiohead, “non si tratta solo di un nuovo prodotto. Si tratta di una produzione pionieristica che riduce significativamente l’impatto ambientale, offrendo ai fan la stessa esperienza audio di alta qualità e stabilendo al contempo un nuovo standard per la produzione musicale fisica”. LEGGI TUTTO

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    Così Bruges salva i suoi canali (e i cigni) grazie all’intelligenza artificiale

    L’intelligenza artificiale ha iniziato a dialogare con l’acqua di Bruges, grazie al progetto Blue4Green, sostenuto da circa 5 milioni di euro del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (ERDF) e pensato per rendere la città fiamminga più resiliente di fronte alle sfide urbane più urgenti. C’è una leggenda, a Bruges, che dice: se i cigni sparissero dai canali, la città sarebbe maledetta. E allora, ogni anno, si contano i loro colli bianchi: devono essere almeno 52. È un patto tra storia e natura, stretto nel 1488 dopo l’esecuzione del funzionario imperiale Pieter Lanchals. Ma oggi non è più una maledizione a minacciare Bruges, bensì il cambiamento climatico: ondate di calore, siccità, piogge torrenziali e acque sempre più calde che alimentano la proliferazione di alghe tossiche.

    Un laboratorio d’innovazione
    A raccontare i dettagli del progetto è Astrid Stroobandt, coordinatrice del Comune di Bruges, che ha presentato i primi risultati al Cities Forum di Cracovia, evento della European Urban Initiative (EUI) e della Commissione Europea – DG REGIO. “Quando penso a Bruges mi viene in mente un’immagine generata dall’intelligenza artificiale: cioccolato, birra, merletti e cigni. Ma oggi vogliamo trasformarla in una smart water city, una città balneabile dove la natura è ascoltata in tempo reale”.

    Astrid Stroobandt  LEGGI TUTTO