1 Maggio 2025

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    Come riciclare i fondi di caffè: idee e consigli

    I fondi di caffè, una volta bevuto il caffè, vengono solitamente gettati via. Tuttavia questi scarti possono essere un ottimo alleato nella nostra quotidianità grazie alle loro numerose applicazioni in casa, dal giardino alla cura del corpo. I possibili usi sono numerosi: ecco alcune idee e consigli su come riciclare i fondi di caffè in modo utile e sostenibile.
    Fondi di caffè come fertilizzante naturale
    I fondi di caffè, innanzi tutto, sono ricchi di azoto, un nutriente essenziale per le piante. Puoi dunque utilizzare i fondi di caffè come fertilizzante naturale per il tuo giardino, spargendoli direttamente sul terreno o mischiandoli al composto: contribuiranno a migliorare la struttura del suolo, favorendo la crescita di fiori, piante e ortaggi. Se hai delle rose in giardino i fondi di caffè saranno particolarmente utili poiché aiutano a mantenere il terreno acido, ideale per questo tipo di piante.

    Rimuovere i cattivi odori con i fondi di caffè
    I fondi di caffè sono ottimi anche per neutralizzare i cattivi odori. Metti un contenitore di fondi di caffè in frigorifero o in dispensa per assorbire gli odori sgradevoli. Puoi anche utilizzare i fondi per deodorare le scarpe o l’auto: basta lasciarli in un sacchetto di stoffa o in un piccolo contenitore dentro gli spazi da “purificare”. Il loro effetto assorbente ti aiuterà a mantenere un ambiente più fresco. LEGGI TUTTO

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    “Così potete convincere chi mangia carne a diventare vegano”

    “L’istruzione è l’arma più potente che possiamo usare per cambiare il mondo”. La frase riportata nell’esergo del libro Come discutere con chi mangia carne (e convincerlo ogni volta), pronunciata da Nelson Mandela nel 1990, ben riassume l’idea al centro del volume (Sonda, pp. 352, € 19,90) scritto dall’attivista britannico Ed Winters, in libreria dal 2 maggio, la cui edizione italiana è stata curata dall’associazione Essere Animali. Una guida pratica che si rivolge non solo ai vegani, ma anche a coloro che sono curiosi di approfondire il tema, per un futuro più sostenibile e compassionevole.

    Quando è diventato vegano e perché?
    “Lo sono diventato nel 2015 per motivi etici. L’anno prima avevo scelto di diventare vegetariano in seguito a un incidente, nel quale un camion che trasportava migliaia di polli si è schiantato. Allora uno dei miei cibi preferiti era il pollo fritto, ma quando sono venuto a conoscenza dello scontro e delle sofferenze che aveva provocato a quei poveri animali ho capito che ero un ipocrita a rattristarmi per loro, mentre nel contempo pagavo perché altri venissero uccisi”.

    Ha incontrato qualche difficoltà nell’essere vegano? Per esempio, in una cena al ristorante, in un barbecue con gli amici, in un pranzo in viaggio?
    “No, non ho riscontrato particolari criticità. Certo, essere vegani può rendere alcune situazioni più impegnative, perché non è detto che si riesca a trovare cibo vegan in ogni ristorante o bar. Tuttavia, non è stato difficile al punto tale da rendere impossibile essere vegani. Inoltre, gli aspetti positivi del veganismo superano di gran lunga le eventuali difficoltà che possono sorgere”.

    La copertina di “Come discutere con chi mangia carne. E convincerlo goni volta”  LEGGI TUTTO

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    A tu per tu con una colonia di salpe, le foto nel mare di Portofino

    Corpo gelatinoso e trasparente, trascinato dalle correnti: chi non le conosce le scambia talvolta per meduse. Sono in realtà salpe (Salpa maxima il nome scientifico), organismi filtratori, ordine dei Taliacei, quelle immortalate nel mare di Portofino dal fotografo subacqueo Alessandro Grasso ad una profondità di trentacinque metri, nell’area della cosiddetta secca dell’Isuela. “In trent’anni di immersioni non ne avevo mai viste di così grandi”, racconta Grasso. Non è raro, soprattutto in occasione dei cosiddetti bloom primaverili, imbattersi nelle salpe, organismi che si muovono contraendosi e pompando l’acqua attraverso il corpo, che lascia intravedere fondali colorati, come nel caso di uno degli scatti di Grasso, dominato dal rosso delle gorgonie. A volte si osservano singoli esemplari, altre volte colonie composte, come nel caso delle foto di Portofino, da una lunga catena, per certi versi sorprendente. LEGGI TUTTO