13 Aprile 2025

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    L’inquinamento da psicofarmaci altera il comportamento migratorio dei salmoni

    L’inquinamento da farmaci è un fenomeno più diffuso di quanto si possa pensare: secondo una ricerca pubblicata nel 2022, per cui sono stati presi in esame più di mille siti di campionamento lungo 258 fiumi sparsi per tutti i continenti, in un caso su quattro la concentrazione di questi contaminanti nelle acque superficiali è superiore a quella ritenuta sicura per l’ambiente e per la salute umana. Sono più di 900 i prodotti farmaceutici, o loro derivati, individuati fino ad oggi nei corpi idrici di tutto il mondo. Fra questi c’è anche il farmaco ansiolitico clobazam.

    Per approfondire la questione, gli autori e le autrici di uno studio appena pubblicato su Science hanno analizzato nello specifico gli effetti che questo principio attivo appartenente alla classe delle benzodiazepine ha sul comportamento dei salmoni selvatici dell’Atlantico (Salmo salar). Dai risultati è emerso che il clobazam sembra alterare le abitudini migratorie di questa specie, esponendola potenzialmente a maggiori rischi. Nel dettaglio, il team di ricerca ha dotato 279 salmoni selvatici di un impianto per il rilascio controllato di farmaci. Di questi, un gruppo ha ricevuto un impianto di controllo, non contenente alcun principio attivo, un secondo gruppo è stato invece esposto al clobazam, un terzo a un farmaco oppioide, il tramadolo, mentre un quarto e ultimo gruppo ha ricevuto un impianto contenente un mix di clobazam e tramadolo. Dopodiché i salmoni sono stati rilasciati nel fiume Dal, in Svezia, e i loro spostamenti sono stati monitorati attraverso appositi strumenti posizionati nel corso d’acqua. Questo esperimento è stato ripetuto per due anni di seguito in modo da tenere conto di eventuali variabilità nella migrazione dei pesci, legate a fenomeni naturali.

    Contemporaneamente, i ricercatori hanno condotto degli esperimenti di laboratorio su 256 salmoni, attraverso i quali hanno confermato che i farmaci rilasciati dagli impianti raggiungono effettivamente il cervello degli animali, e che la concentrazione dei principi attivi nei tessuti è paragonabile a quella rilevata nei pesci esposti a livelli ambientali reali di benzodiazepine e oppioidi. Dai risultati è emerso che l’esposizione al clobazam causerebbe un aumento del numero di salmoni giovani che raggiungono il mare. Anche se non sono state osservate differenze significative nella velocità complessiva di spostamento, gli animali che hanno ricevuto il clobazam tramite l’impianto di rilascio controllato avrebbero infatti attraversato più velocemente le dighe idroelettriche, che costituiscono un ostacolo alla migrazione. Gli autori ipotizzano che questo comportamento possa essere legato a una maggiore propensione al rischio da parte degli animali esposti al farmaco. Allo stesso tempo, il clobazam avrebbe anche ridotto la tendenza dei salmoni a stare in gruppo, anche in presenza di predatori.

    Secondo i ricercatori, queste osservazioni evidenziano le complesse conseguenze ecologiche dell’inquinamento da farmaci, dato che i cambiamenti comportamentali rilevati possono da un lato favorire la migrazione, ma dall’altro aumentare la vulnerabilità alle minacce naturali. “Il prossimo obiettivo è quello di seguire i movimenti su piccola scala dei pesci esposti ai farmaci, utilizzando strumenti di tracciamento degli animali ad alta risoluzione – commenta Jack Brand, primo autore dello studio e ricercatore presso la Swedish University of Agricultural Sciences – Ampliare la nostra comprensione di come i diversi inquinanti psicoattivi e le loro interazioni influenzino il successo della migrazione sarà fondamentale per prevedere gli impatti a lungo termine sulle popolazioni ittiche. Questo è particolarmente importante in un mondo sempre più inquinato, dove sono necessarie politiche basate su prove scientifiche per proteggere le specie e gli ecosistemi vulnerabili”. LEGGI TUTTO

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    Come eliminare i cattivi odori in casa con metodi naturali

    Rendere la nostra casa accogliente passa anche dal mantenerla sempre fresca e profumata, compito che talvolta può non essere semplice. Nella gestione degli ambienti domestici tra le varie criticità che ci si può ritrovare ad affrontare spiccano i cattivi odori, spesso spia di problemi più seri, dovendo intervenire prontamente per risolvere la situazione. Che gli odori spiacevoli derivino dalla cucina, dal bagno oppure da un elettrodomestico specifico esistono dei rimedi naturali grazie ai quali liberarcene.

    Cattivo odore in casa: le cause
    I cattivi odori possono insinuarsi tra le nostre stanze, rendendole poco piacevoli. Prima di affidarsi alle soluzioni con cui sbarazzarsi di questo problema è cruciale individuarne le cause: questo compito può essere difficoltoso, visto che il punto dal quale provengono eventuali fragranze sgradite non è sempre chiaro. È necessario setacciare la casa per capire quale zona emani il cattivo odore, scovandone così la fonte e la causa. Per esempio, gli scarichi del lavello potrebbero emanare puzza in cucina, come anche i cestini della spazzatura oppure il frigo non pulito correttamente o ancora del cibo scaduto dimenticato in un angolo della dispensa.

    Le cause più comuni che determinano gli odori spiacevoli in casa sono il ricambio d’aria assente, l’igiene delle stanze insufficiente, la scarsa pulizia di specifici elettrodomestici, l’umidità eccessiva, la muffa, i rifiuti accumulati, i vapori provenienti dalla cucina, giochi e cucce degli animali domestici e i tessuti maleodoranti.

    Rimedi naturali per sbarazzarsi dei cattivi odori in cucina
    Tra le stanze della casa più soggette agli odori fastidiosi rientra in assoluto la cucina, a fronte del suo uso quotidiano, che ci vede impiegare acqua, fornelli e maneggiare e conservare gli alimenti. Le puzze spiacevoli possono provenire da bidoni della spazzatura, frigo e credenze: per liberarsi di queste problematiche è importante pulire regolarmente la cucina, concentrandosi in particolare su elementi di uso quotidiano come fornelli e piano cottura.

    Inoltre, esistono dei rimedi casalinghi che consentono di mantenere la stanza profumata, liberandola da eventuali fragranze sgradite. Tra le soluzioni naturali l’aceto rappresenta un alleato su tutti per dire addio ai cattivi odori in cucina: mischiandolo con dell’acqua si ottiene un composto estremamente efficace per pulire le superfici, liberandole dei cattivi odori. Questo rimedio può essere anche impiegato per pulire periodicamente i bidoni della spazzatura. Nel caso in cui si debba trattare il frigo, una volta pulito con l’aceto, si può aggiungere al suo interno un contenitore con del bicarbonato, ingrediente con cui assorbire i cattivi odori e mantenere l’elettrodomestico fresco e profumato. In alternativa, si può ricorrere a una fetta di limone da lasciare per qualche giorno nel frigo, oppure a una patata sbucciata o ancora a una tazzina con dei fondi di caffè.

    Quando l’odore dei fumi di cottura domina la cucina si può impiegare l’aceto, ponendolo in una ciotola da posizionare in cucina per 24 ore, che funge da deodorante naturale. Per sbarazzarsi dei cattivi odori è anche possibile utilizzare il sale, da collocare all’interno di contenitori da sistemare in angoli strategici della stanza. Qualora il miasma provenisse dagli scarichi del lavandino si possono versare due cucchiai di sale al loro interno per poi lasciarli agire, risciacquando infine con dell’acqua calda.

    Gli agrumi sono altri alleati per profumare la cucina grazie alle loro bucce, dalla fragranza fresca e intensa, che possono essere bollite con dell’acqua in un pentolino a fuoco lento: il loro aroma coprirà puzze spiacevoli, eliminandole. Un’altra possibilità è far bollire del latte, aggiungendo delle foglie di alloro, con cui infondere alla stanza un profumo avvolgente. Inoltre, si possono porre in cucina erbe aromatiche, come rosmarino e origano, con cui mantenere sempre la stanza profumata.

    Come neutralizzare i cattivi odori in bagno
    Oltre alla cucina, anche il bagno è un catalizzatore dei cattivi odori e per contrastare questa criticità è fondamentale pulirlo a fondo e con regolarità, affidandosi anche a rimedi naturali con cui renderlo profumato, fresco e curato. Tra le principali fonti di cattivi odori in bagno rientrano gli scarichi dove possono proliferare i batteri per via di accumuli di sapone, detriti organici e capelli. Per dire addio alla puzza derivante dagli scarichi vengono in nostro aiuto il bicarbonato e l’aceto bianco. Basta versare mezza tazza di bicarbonato nello scarico per poi procedere con una tazza di aceto bianco, lasciando agire il tutto per un quarto d’ora, risciacquando infine con dell’acqua bollente.

    Qualora il problema fosse la lavatrice, gli odori spiacevoli potrebbero inficiare anche il bucato, dovendo quindi intervenire subito, controllando se ci siano problemi come tubi di scarico ostruiti, filtro sporco oppure calcare. Un rimedio naturale estremamente utile prevede l’uso dell’aceto bianco, aggiungendone un bicchiere nel cestello della lavatrice e nella vaschetta del detersivo, per poi azionare un lavaggio a vuoto ad alte temperature. In questo modo si puliscono il cestello e i tubi di scarico, eliminando di conseguenza eventuali fragranze maleodoranti.

    Altre soluzioni naturali per eliminare gli odori spiacevoli in casa
    Tra le altre fonti di cattivi odori in casa rientrano tessuti come tappeti, tende e cuscini, dovendo pulirli regolarmente per mantenerli sempre freschi. Nel caso del tappeto è possibile ricorrere al bicarbonato: basta spargerlo sulla sua superficie per poi lasciarlo in posa per 30 minuti, aspirandolo in seguito con attenzione.

    Se in casa vivono persone che fumano l’odore pungente delle sigarette può impregnare le stanze. Per contrastare questa problematica un alleato è l’aceto bianco, da bollire nell’acqua, per poi lasciarlo diffondere negli ambienti, vedendo così la puzza svanire in breve tempo. Altro rimedio efficace vede l’utilizzo del limone, da tagliare a fette, su cui versare sopra dell’acqua bollente, ponendo il tutto in un recipiente da collocare nella stanza dominata dalla puzza di fumo, che verrà presto neutralizzata.

    Un’altra problematica è poi la puzza nei cassetti, causata spesso dalla muffa che si forma in ambienti umidi e poco areati. In questo caso è necessario intervenire prontamente, pulendo i cassetti in modo approfondito con una soluzione a base di acqua e aceto, agente antimicotico, capace di contrastare i cattivi odori. Inoltre, è possibile spargere del bicarbonato di sodio nei cassetti, lasciandolo agire per 24 ore per poi rimuoverlo. LEGGI TUTTO