5 Febbraio 2025

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    Una nuova varietà di riso abbatte le emissioni di metano

    Ci sono voluti diverse analisi ed esperimenti in laboratorio, quindi tre anni di test sul campo, prima che il team di Anna Schnurer della Swedish University of Agricultural Science potesse presentare il proprio riso “eco-friendly”: una nuova varietà (ma a ben vedere molto di più) per ridurre le emissioni di metano associate all’alimento più consumato al mondo. Le presentazioni ufficiali sono avvenute dalle pagine di “Molecular Plant”. Il riso infatti, insieme alle mucche, è tra i principali responsabili delle emissioni di metano derivanti dall’agricoltura (e lungo la filiera di produzione di altre forme di inquinamento).

    Secondo alcune stime della Fao, alle risaie si deve almeno l’8% di tutto il metano prodotto dalle attività umane. Non tutte le varietà, non tutti i campi di riso contribuiscono allo stesso modo: il metano emesso da questo cereale infatti è il prodotto di diversi fattori, scrivono gli autori, come sostanze secrete dalle radici del riso, caratteristiche del terreno e, soprattutto, abbondanza di microrganismi che producono o consumano metano lì nelle risaie. Il lavoro di Schnurer e colleghi cinesi è stato quello di capire cosa, tra tutto questo, svolgesse un ruolo di primo piano nella produzione di metano. Quanto hanno scoperto si deve in buona parte allo studio dettagliato delle sostanze prodotte dalle radici e presenti nel suolo di una varietà di riso ad emissioni molto ridotte di metano (nota come Susiba2). Nel corso del loro lavoro, come spiegano, gli scienziati hanno messo a confronto le sostanze prodotte da questa varietà con una più tradizionale, ad emissioni più elevate, identificando due sostanze ritenute cruciali per la produzione di metano: il fumarato e l’etanolo. Il primo, continuano gli autori, favorisce l’accumulo di metano, il secondo lo ostacola, ma hanno fatto di più: hanno cercato di capire se fosse possibile alterare l’azione di queste sostanze ricorrendo ad altre. E la risposta è che sì, si può: i ricercatori citano una sostanza, l’oxantel, che riduce le emissioni di metano perché ostacola il metabolismo del fumarato, che indirettamente alimenta i microrganismi che producono il metano nel suolo.

    A questo punto era necessario capire se le osservazioni condotte in laboratorio potessero essere applicate nel mondo reale. Per farlo gli esperti hanno creato una varietà – un ibrido speciale – con le caratteristiche desiderate, ovvero che potesse ridurre la produzione di metano garantendo al tempo stesso una buona produttività, e lo hanno testato prima in laboratorio e poi con esperimenti sul campo. Oltre a creare una varietà con livelli contenuti di fumarato ed elevati di etanolo, i ricercatori hanno provato al tempo stesso ad utilizzare anche l’oxantel o l’etanolo (che ostacola la sopravvivenza di microrganismi che producono metano) per modulare la produzione del gas su diverse varietà di riso. In tutti i casi, raccontano, hanno osservato sul campo una notevole riduzione delle emissioni di metano, variabile dal 40% al 70%. Il messaggio è chiaro, concludono gli autori: bisogna puntare sullo sviluppo di varietà a basse emissioni o trovare nuove strategie da usare che possano ridurre, in sicurezza, le emissioni, tanto più in vista dell’aumento della popolazione e dei conseguenti consumi di riso. LEGGI TUTTO

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    Il tasso e il suo ritratto di Banksy: la foto più votata del Wildlife Photographer of the Year

    Come allo specchio, o quasi. C’è un tasso che sembra guardare verso un murale del celebre street artist Banksy, che ritrae singolarmente proprio un esemplare della sua stessa specie. Una coincidenza fortuita che vale a Ian Wood il riconoscimento “People’s Choice Award” del Wildlife Photographer of the Year, legato a uno dei più importanti concorsi internazionali di fotografia naturalistica, promosso dal Museo di Storia Naturale di Londra.

    Lo scatto, realizzato nella città di St Leonards-on-Sea, nel distretto di Hastings nell’East Sussex, in Inghilterra, è accompagnato dal titolo “No access”: è risultato il più votato dal pubblico tra le 25 immagini finaliste di un’edizione che ha raccolto oltre 76 mila preferenze, provenienti da tutto il mondo.Una fotografia eccezionale, come da definizione del direttore del museo, Douglas Gurr, in grado di offrire “uno scorcio unico dell’interazione della natura con il mondo umano, sottolineando l’importanza di comprendere la fauna selvatica urbana”.

    Di più: si tratta di “un efficace promemoria – prosegue Gurr – della capacità di ispirarci e affascinarci che hanno la natura e la fauna selvatica locali, spesso appena fuori dalle nostre case”. L’autore dello scatto ha rivelato che “l’ondata di amore per i tassi che si è diffusa da quando la mia foto è stata nominata per il People’s Choice Award è stata meravigliosamente travolgente”.

    E chissà che non abbia contribuito anche la riconoscibilità del tratto di Bansky, celebre artista e writer britannico, considerato uno dei maggiori esponenti della street art, in cui stencil, ormai diffusi sulle strade e sui muri e ponti delle città di tutto il mondo, affrontano con ironia i temi della contemporaneità: il suo tasso tiene, con le zampe, due pistole, elemento ricorrente nella produzione di Bansky, a pochi centimetri un cartello intima a lasciare sempre libero il passaggio. Un’opera già accompagnata da ampio merchandising e che vive oggi una nuova inattesa popolarità, complice lo sguardo incuriosito di un tasso in carne e ossa, mammifero notturno invero particolarmente elusivo.

    Tra gli altri scatti finalisti, istantanee che catturano una doppia nube lenticolare al di sopra un vulcano cileno, il volo di un barbagianni all’esterno di un granaio canadese, un ermellino che percorre un paesaggio innevato in Belgio.

    Ecco, nel dettaglio, gli altri finalisti del concorso, cui sono state attribuite menzioni speciali.

    1. Earth and Sky di Francisco Negroni

    2. Edge of Night di Jess Findlay

    3. Whiteout by Michel d’Oultremont

    4. Spiked by David Northall LEGGI TUTTO

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    L’app creata da due 17enni che trasforma gli avanzi da buttare in piatti da degustare

    Quante volte ci sarà capitato di aprire il frigo e trovare ingredienti destinati a finire nella spazzatura? Tante. Troppe. In Italia ogni anno vengono buttati nel secchio della spazzatura 14,1 miliardi di euro di cibo. Oltre 6 etti di cibo a testa, ogni settimana. Tra i rifiuti finisce soprattutto la frutta (24,3 grammi settimanali); il pane (21,2 grammi); le verdure (20,5 grammi), l’insalata (19,4). Non solo, ogni italiano spreca ogni anno 372 euro di cibo che, dalla tavola o dal frigorifero, passa direttamente nella pattumiera. Secondo i dati di Eurostat, l’Italia è il Paese con il maggiore spreco alimentare domestico in Europa, seconda solo al Portogallo. Migliorare la consapevolezza dei consumatori sul tema e iniziare a modificare il proprio stile di vita è il primo gesto da compiere per attivare processi virtuosi all’interno delle nostre case. Per restituire valore al cibo ed evitare lo spreco domestico, Matteo Morvillo e Amedeo Valestra, diciassettenni di Massa Lubrense, vicino Sorrento, hanno sviluppato un’app dal nome Cucinalo che sfrutta l’intelligenza artificiale per ridurre gli sprechi alimentari domestici.

    Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare

    Dai biscotti all’olio, quando buttare il cibo e quando no

    di  Paola Arosio

    04 Febbraio 2025

    Nello specifico si tratta di un’applicazione che fotografa gli ingredienti in frigorifero e nella credenza e suggerisce, nel giro di qualche secondo, il piatto giusto. L’applicazione è in grado di personalizzare le ricette, partendo da una semplice descrizione, inoltre è possibile chattare con l’intelligenza artificiale per chiedere supporto e consigli, proprio come i chatbot delle app fintech (delle banche). Un aiuto utile per chi ha bisogno di un consiglio in cucina perché non ha molta esperienza con i fornelli o semplicemente non ha tempo e fantasia, ma vuole evitare che i propri avanzi finiscano nella pattumiera. L’app propone anche un ampio catalogo di ‘ricette della nonna’ per ogni occasione, suddivise in categorie come colazioni, primi piatti, secondi, contorni, dolci, aperitivi e drink. Non solo, suggerisce come impiattare, perché diciamolo – anche – in cucina l’occhio vuole la sua parte.

    Trasformare gli avanzi in piatti deliziosi con l’AI
    Ecco come funziona. L’utente può caricare una lista di ingredienti o più semplicemente scattare una foto, attivando la funzione ‘ricette svuota frigo’, il sistema di intelligenza artificiale trasformerà gli ingredienti avanzati in piatti, generando ricette personalizzate che valorizzano la materia prima esistente, tenendo conto di esigenze particolari, come allergie, intolleranze o abitudini alimentari. Scaricabile su tutti gli stores gratuitamente, l’app Cucinalo ti guida passo dopo passo per creare ricette facili e gustose, e soprattutto utilizzando ciò che hai già in casa. La fase di preparazione è supportata con: quantità, dosaggi, modalità di cottura e persino consigli su come impiattare. C’è anche la possibilità di creare un proprio ricettario, di salvare le ricette che sono piaciute, ma anche tutte le opzioni ideate per vegani, vegetariani e le singole intolleranze. Altre funzioni di cui dispone l’utente è il timer integrato per cucinare senza errori di cottura o di dosaggio, e include anche tutte le ricette generate con l’AI. L’app è un vero e proprio Chef virtuale per ricevere consigli, sostituzioni di ingredienti e supporto, il tutto in tempo reale.

    Giornata di prevenzione dello spreco alimentare

    Spreco alimentare, gli italiani gettano via 4,5 milioni di tonnellate di cibo all’anno

    di  Fiammetta Cupellaro

    04 Febbraio 2025

    La sfida: cambiare le abitudini alimentari delle persone in chiave sostenibile
    A un mese dal suo ingresso negli store, l’app Cucinalo ha già raccolto numeri promettenti: oltre tremilacinquecento utenti e più di trecento chili di cibo utilizzati grazie alle ricette suggerite dall’AI. Matteo Morvillo e Amedeo Valestra si sono autofinanziati, unendo le reciproche passioni per la cucina e la tecnologia, hanno creduto fin dall’inizio nel valore della loro idea, tanto che oggi stanno già pensando a come migliorare la messa a terra del progetto per renderlo più performante. Tra le novità in vista sull’app gratuita: trascrivere i ricettari cartacei, consentendo agli utenti di conservare e condividere le ricette della tradizione – che si tramandano da madre in figlio – in formato digitale. L’obiettivo dei due studenti dell’istituto polispecialistico San Paolo di Sorrento è di riuscire a rimodellare le abitudini alimentari delle persone in chiave sostenibile. Lo spreco di alimenti ci mette di fronte a molteplici problematiche di natura ambientale, economica, sociale, nonché etica. Tutto ciò rende la questione una delle più grandi, complesse e urgenti sfide del nostro tempo. LEGGI TUTTO