Se gli italiani che leggono sono sempre un po’ meno, la crisi sembra non intaccare i lettori più giovani. Non solo i minori rimangono grandi divoratori di libri, ma secondo un’elaborazione di Openpolis continuano persino ad aumentare. Il loro desiderio di lettura, però, deve fare i conti con la scarsità di biblioteche, che in migliaia di comuni sono meno di cinque ogni diecimila abitanti o sono del tutto assenti. Negli ultimi anni, però, esistono delle biblioteche scolastiche in più, aperte grazie alle donazioni di libri fatte nell’ambito del progetto #ioleggoperché, organizzato dall’Associazione Italiana Editori (Aie).
Almeno una scuola ogni quattro tra le partecipanti alla scorsa edizione è riuscita a aprire una nuova biblioteca o lo farà a breve, dando vita a uno spazio in cui formare i lettori del futuro. E a questa nona edizione, presentata martedì al Ministero della Cultura, aderisce la metà delle scuole italiane: 28.285 in tutto, oltre a 350 nidi, per un totale di 4.2 milioni di studenti coinvolti.
Come partecipare a #ioleggoperché
Il meccanismo alla base del progetto è semplice: dal 9 al 17 novembre l’invito è di recarsi in una delle 3.939 librerie aderenti e acquistare un libro da donare. Per essere sicuri di scegliere il titolo più adatto, i donatori saranno guidati dai librai e da mille “messaggeri” del progetto, ovvero lettori appassionati, insegnanti, genitori, nonni. Al termine della settimana di donazioni, il testimone passerà agli editori, che aggiungeranno oltre centomila libri a quelli già regalati dai cittadini.
La maggior parte delle scuole partecipanti sono ormai delle habitué, perché l’87 per cento ha già preso parte al progetto almeno una volta. Una metà è distribuita al Nord, con Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte ai primi posti, mentre nel resto d’Italia spiccano le adesioni di Campania, Sicilia e Lazio. Ma è il Sud Italia che quest’anno ha registrato l’aumento maggiore: 11 per cento di scuole iscritte in più, con quasi mille nuove adesioni tra Campania, Calabria, Molise e Sardegna. Oltre 11mila sono scuole dell’infanzia, il 54 per cento di quelle totali, più di 10mila le primarie (60 per cento delle primarie italiane), 4mila le secondarie di primo grado e 1.428 le scuole secondarie di secondo grado.
Libri per le biblioteche delle scuole
Per una su quattro le donazioni serviranno a riempire una biblioteca centrale, il 30 per cento riempirà anche le biblioteche di classe, il 16 per cento solamente quelle. E quando i libri inizieranno a moltiplicarsi, non rimarranno a prendere polvere sugli scaffali. Il 66 per cento dei plessi, infatti, già negli scorsi anni li ha utilizzati per attivare dei laboratori dedicati, il 28 per cento ha sviluppato programmi per la prima infanzia e oltre il 25 per cento ha potenziato i servizi di prestito. Un servizio apparentemente scontato, che diventa, però, centrale se si considera che per ragioni sociali e economiche una famiglia su dieci non possiede libri in casa, dicono i dati Istat. Ma alcuni plessi organizzano anche incontri con autori e più di una scuola su quattro utilizza la biblioteca come supporto alla programmazione didattica. “Il futuro inizia con un libro – sottolinea Innocenzo Cipolletta, presidente di Aie –, che non è solo una risorsa per il presente, ma un investimento. Bambini e ragazzi senza biblioteche partono in svantaggio”.
Il progetto per gli asili nido
Per per avvicinare alla lettura anche la fascia dei più piccoli da zero a tre anni, in collaborazione con la Fondazione Cariplo il progetto #ioleggoperchéLAB-NIDI coinvolge per il terzo anno di fila anche 350 nidi della Lombardia e delle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola, selezionati con attenzione particolare alle zone più fragili. Prima di aderire, infatti, il 30 per cento di questi nidi non aveva alcuna biblioteca o spazio dedicato ai libri.
Fonte: http://www.repubblica.it/rss/scuola_e_universita/rss2.0.xml