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Lazio, 30 milioni per progetti di economia circolare

Regione Lazio in pista con un nuovo bando per supportare le piccole imprese che decidono di puntare sull’economia circolare. Sarà riconosciuto un bonus alle aziende che introducono innovazioni nei processi e nei prodotti che tenendo conto del loro intero ciclo di vita ne allungano la durata, e consentono manutenzione e riparazioni, evitando così di generare rifiuti non riciclabili o residui non riutilizzabili al termine del ciclo di vita. A disposizione un fondo di 30 milioni di euro. Le domande per il contributo a fondo perduto si potranno presentare da ottobre.

Stop rifiuti e più prodotti riparabili

Il bando punta a ridurre le quantità di scarti e rifiuti industriali. In particolare sostiene gli investimenti per la riduzione del consumo di risorse, la sostituzione dell’uso di materie prime primarie con materie prime secondarie, la prevenzione e riduzione della produzione di rifiuti, il riutilizzo e il riciclo degli scarti. Tra gli obiettivi c’è anche l’innovazione nei prodotti, con particolare attenzione all’intero ciclo di vita, allungandone la durata e consentendo la riparabilità e la manutenzione, permettendone la smontabilità delle diverse componenti in relazione alle tipologie di materiali impiegati e al loro riutilizzo. I progetti dovranno anche assicurare una riduzione delle risorse consumate, inclusa l’energia, sia nella fase produttiva sia durante l’utilizzo da parte dei consumatori rispetto a prodotti analoghi presenti sul mercato. Ogni progetto presentato deve essere di importo non inferiore a 150 mila euro e il contributo massimo erogabile non può superare 2 milioni di euro. Il finanziamento varia in funzione della grandezza dell’impresa e della zona produttiva. Per le piccole imprese si va da un minimo dal 45% ad un massimo del 65% dell’importo del progetto.

Riciclo e riuso

I progetti per l’uso efficiente delle risorse che possono essere finanziati devono avere almeno uno dei seguenti obiettivi:

• riduzione netta delle risorse consumate;

• sostituzione dell’uso di materie prime primarie con materie prime secondarie, ossia riutilizzate, recuperate, o riciclate;

• prevenzione eriduzione della produzione di rifiuti;

• riutilizzo, decontaminazione ericiclaggio dei rifiuti prodotti;

• raccolta e trattamento di altri prodotti, materiali o sostanze che sarebbero altrimenti inutilizzati o utilizzati secondo una modalità meno efficiente sotto il profilo delle risorse;

• raccolta differenziata dei rifiuti speciali in vista della preparazione per il riutilizzo o il riciclaggio.

Sono escluse in ogni caso le operazioni di smaltimento e di recupero dei rifiuti per la produzione di energia e gli investimenti che comportano un aumento nella produzione di rifiuti o un maggiore uso di risorse.

Prodotti riparabili e a risparmio energetico

Nel caso dei progetti di innovazione di prodotto i finanziamenti andranno a quelli chetenendo conto del loro intero ciclo di vita (Life Cycle Thinking), conseguono almeno uno dei seguenti obiettivi:

• ne allungano la durata, anche consentendo la riparabilità e la manutenzione;

• evitano di generare rifiuti non riciclabili o residui non riutilizzabili al termine del ciclo di vita, permettendone la smontabilità delle diverse componenti in relazione alle tipologie di materiali impiegati e al loro riutilizzo;

• riducono le risorse consumate inclusa l’energia, durante l’utilizzo da parte dei consumatori, rispetto a

• prodotti analoghi presenti sul mercato.

E’ possibile presentare anche un progetto unitario che tenga conto di entrambi gli obbiettivi.

Domande da ottobre

Il bando prevede l’erogazione dei contributi a sportello, vale a dire nel rispetto dell’ordine cronologico di presentazione delle domande. La valutazione terrà conto della valenza ambientale complessiva. Lo sportello on line sarà aperto nella seconda metà del mese di ottobre.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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