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La startup della carne vegetale (e sostenibile) raccoglie 17,4 milioni di euro

“Se analizziamo l’intero ciclo di vita della carne, ovvero ne misuriamo gli impatti ambientali in tutte le fasi, dalla produzione di foraggio per gli animali fino al consumo alimentare, otteniamo una misura chiara dell’assoluta insostenibilità di questa filiera”. Lo sostiene Giuseppe Scionti, CEO e fondatore di Novameat, la startup di carni vegetali sostenibili, che ha appena raccolto 17,4 milioni di euro in un round di serie A.

L’investimento è stato guidato da Sofinnova Partners e Forbion attraverso il BioEconomy Fund cui si sono aggiunti gli investitori preesistenti di Unovis Asset Management, Praesidium e Rubio Impact Ventures.

Fondata nel 2018 a Barcellona dal bio ingegnere Giuseppe Scionti, Novameat è riuscita nel giro di poco a introdurre sul mercato europeo i suoi prodotti che vanno dagli straccetti di pollo al filetto di tacchino, grazie ad una sofisticata tecnologia proprietaria, definita MicroForce, che realizza su scala industriale una consistenza unica della carne vegetale, nel rispetto dei rigorosi requisiti di qualità e senza perderne il gusto.

“Questa innovativa tecnologia è molto più veloce nella fase di produzione, e sostituisce la stampa 3D. che comunque utilizziamo nelle fasi di test, per la realizzazione dei prototipi”, racconta Scionti.

Nel dettaglio, la consistenza fibrosa dei prodotti Novameat la rende molto simile al gusto della carne originale, grazie ad anni di ricerca e sviluppo da parte di team dedicati che hanno saputo unire la scienza alimentare innovativa con l’esperienza culinaria della tradizione, fornendo una fonte proteica inclusiva. “Questo finanziamento segna una pietra miliare significativa nel nostro percorso di crescita. Oggi siamo più impegnati che mai su un doppio fronte: da una parte vogliamo dare priorità al benessere delle persone. Dall’altra contribuire a tutelare il Pianeta, attraverso la tecnologia. La produzione di carne sta consumando il nostro pianeta, per questo serve puntare su una transizione alimentare che sia concreta e veloce, e che porti le persone a nuove abitudini alimentari più sane, sotto tutti i punti di vista”.

“Con questo investimento, vogliamo espandere la nostra capacità produttiva, accelerare la ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti, e consolidare la nostra presenza sui mercati internazionali, offrendo soluzioni plant-based sempre più accessibili e di alta qualità”.

L’approccio B2B dell’azienda, la scalabilità tecnologica e i suoi prodotti noti per gusto e consistenza distintiva hanno attirato l’attenzione di importanti clienti della ristorazione e operatori del settore, posizionando Novameat come leader nel mercato delle proteine ??vegetali. L’iniezione di capitale pari a 17,4 milioni di euro sarà utilizzata anche per migliorare le attività commerciali in nuove regioni e per ampliare il portafoglio prodotti, incluso il lancio del nuovo Shredded Nova-b*ef, che avverrà il prossimo 16 settembre.

“I prodotti di Novameat sono realizzati con ingredienti altamente proteici: farina di piselli gialli, olio a base di girasole e estratti di alghe. Ad oggi in commercio sono stati immessi quattro generi: straccetti di manzo, straccetti di pollo, filetto di pollo, e salame di tacchino. Distribuiti in Spagna, Inghilterra e Benelux (Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo)”, conclude Scionti.

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“La tecnologia proprietaria di Novameat è rivoluzionaria. Vediamo un potenziale significativo non solo nei loro prodotti attuali, ma anche nella pipeline di innovazioni che stanno sviluppando. Siamo entusiasti di supportare Novameat nella spinta degli alimenti a base vegetale, per contribuire a risolvere problemi critici di sostenibilità globale”, ha aggiunto Alex Hoffmann, General Partner del BioEconomy Fund di Forbion.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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