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Il falangio, come prendersi cura della “pianta ragno”

Il Chloropytum ovvero il falangio è una pianta ricca di fogliame variegato, in grado di impreziosire gli ambienti casalinghi e donare un tocco di eleganza a qualunque stanza o ufficio. Questa sempreverde, che simboleggia la giovinezza perenne, per crescere al meglio deve essere coltivata correttamente.

La coltivazione in casa del falangio o pianta ragno

Prendersi cura in casa del falangio non è così complicato, specie se si fa attenzione ad alcuni aspetti. Il primo fra tutti riguarda proprio la posizione in cui sistemare la pianta. L’esposizione della pianta ragno non deve mai essere al sole diretto (specie durante i mesi più caldi), ma è importante selezionare delle aree luminose. In primavera ed estate si può anche decidere di spostare la pianta dalla casa all’esterno, facendo molta attenzione alla posizione che si sceglie. La pianta fiorisce con fiorellini di colore bianco e piccoli, mentre lungo gli steli si sviluppano i ciuffi verdi. Come succede per molte piante d’appartamento, anche il falangio ha la capacità di purificare l’aria. In pratica, rimuove anidride carbonica e sostanze nocive, contribuendo a un ambiente più salutare per l’uomo.

Il terreno ideale per il falangio

Il falangio è una pianta che si adatta molto a qualunque terreno, a patto però che sia un terriccio ben drenante, meglio ancora se ricco di humus. Il consiglio è di non preparare un terreno in vaso caratterizzato esclusivamente da un solo tipo di terriccio, bensì di creare un substrato differente, sciolto e fertile.

L’annaffiatura corretta del falangio

Gestire correttamente il falangio significa anche innaffiare nel modo corretto la pianta. Questa pianta necessita di annaffiature regolari per crescere rigorosamente. È importante, però, fare molta attenzione alle condizioni del terreno. Nel caso di terreno troppo secco si dovrà intensificare la somministrazione dell’acqua e, al contrario, con terreno eccessivamente umido sarà utile ridurre le annaffiature. Un segno evidente del fatto che la pianta viene annaffiata poco si potrà notare anche sulle foglie, che in punta diventano secche.

La concimazione del falangio

Per rendere migliore la crescita della propria pianta si può anche concimare questa sempreverde selezionando un prodotto idrosolubile oppure liquido per piante verdi. In tal caso, è utile dare il concime al falangio ogni 2-3 settimane.

La potatura del falangio

La potatura di questa pianta permette al sempreverde di avere maggiore spinta nello sviluppo. Proprio per questo, è importante potarle eliminando le foglie o ramificazioni che non offrono più nulla. In questo modo, il fogliame nuovo sarà stimolato nella crescita e la pianta ragno si manterrà in forma. Il momento migliore per potare la pianta è dall’inizio della primavera fino a inizio autunno. Per quanto riguarda le foglie con punte secche, invece, sconsigliamo di potarle.

Il falangio in inverno

Ricordiamo che il falangio, in inverno, è in grado di tollerare fino a 15-13°C, ma non deve mai andare al di sotto dei 7°C. Il rischio è di far morire la pianta o danneggiare in maniera seria il fogliame. Proprio per questo, durante la stagione più fredda dell’anno suggeriamo di tenere la pianta in casa.

La moltiplicazione della pianta ragno

Per moltiplicare la pianta si può ricorrere all’uso di una talea della pianta ragno: in pratica, basta tagliare degli stoloni o piccoli cespi, facendo attenzione che vi sia un po’ di fusto. A questo punto, sarà necessario sistemare la pianta direttamente nella terra un po’ umida. La talea la si può fare in primavera: in una settimana circa, la pianta avrà iniziato a sviluppare l’apparato radicale.

Le malattie del falangio

Il falangio è una pianta che può incorrere nel marciume fogliare: in pratica, le infezioni batteriche iniziano ad intaccare la base delle foglie. Bisogna fare attenzione a non bagnare le foglie o lasciarla all’esterno sotto la pioggia. Anche le bruciature delle foglie cioè la peronospora fogliare colpisce questa pianta, portando alla comparsa di macchie gialle e appassimento. A favorire questa malattia fungina è sempre l’eccesso d’acqua.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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