4 Novembre 2024

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    I segreti del pothos, sempreverde che trova casa anche in giardino

    Bellezza e versatilità si incontrano nel pothos, pianta da appartamento sempreverde e rampicante, molto diffusa per decorare interni e terrazzi. L’Epipremnum aureum può raggiungere fino ai 20 metri di altezza, ma quando si trova in casa non supera i 2 metri. Semplice da coltivare e curare, è un’ottima opzione anche per chi è alle prime armi con il giardinaggio, richiedendo una bassa manutenzione. Questa splendida pianta tropicale è largamente impiegata a uso ornamentale.

    Qual è l’esposizione migliore per il pothos
    Originario delle isole Salomone, il pothos è contraddistinto da foglie cuoriformi che possono essere verdi, gialle oppure bianche a seconda della specie. La pianta si presenta in diverse varianti: tra le più comuni spicca il pothos aureum, noto per le sue grandi foglie verdi che presentano delle striature gialle. Appartenente alla famiglia delle Araceae Juss, l’arbusto è avvolto in un fascino unico: oltre che per la bellezza, si contraddistingue per la notevole resistenza, riuscendo ad adattarsi a molteplici contesti e condizioni ambientali. Proprio per questo rappresenta una pianta facile da coltivare sia negli interni che negli esterni.

    Per quanto riguarda il clima ideale per la sua crescita, il pothos si sviluppa sia con la luce, ma anche con l’ombra parziale. Si tratta di una pianta tropicale che predilige i climi caldi, temendo le temperature sotto i 10 gradi, visto che il freddo è un suo grande nemico. In generale, preferisce una buona quantità di luce e quando questa è abbastanza le variegature delle sue foglie aumentano. Tuttavia, bisogna prestare attenzione ai raggi solari diretti che potrebbero ustionare le foglie, vedendole scolorire e impallidire. Quindi, in casa sarebbe più indicato posizionare il pothos dietro una tenda che non sia troppo pesante: bisogna tenere a mente che, pur crescendo in ombra e mezz’ombra, quando non riceve luce a sufficienza le foglie potrebbero perdere il loro colore distintivo.

    Un altro aspetto al quale prestare attenzione quando si coltiva il pothos sono le correnti d’aria fredda, che potrebbero bloccarne la crescita oppure portare alla perdita delle foglie. Soprattutto in inverno, bisogna evitare di posizionare il pothos nei pressi di una finestra che apriamo spesso e in generale non va coltivato davanti a davanzali e termosifoni. Il luogo migliore per una crescita rigogliosa della pianta è in penombra, facendo in modo che sia esposta al sole per poche ore al giorno. Per il suo sviluppo ottimale, è necessario poi assicurarsi che il terreno sia drenato e non eccessivamente irrigato. La temperatura dovrebbe essere tra i 15 e i 20 gradi e in generale andrebbero evitati tutti gli sbalzi termici.

    Come coltivare il pothos
    Possedere un pothos significa contare su un grande alleato per lungo tempo, capace di donare bellezza agli ambienti. Questa splendida pianta da appartamento permette anche di depurare l’aria in casa. Per quanto riguarda la coltivazione, il photos può essere messo a dimora in un vaso che non sia troppo grande e meglio se in terracotta in quanto questo tipo di materiale permette all’acqua in eccesso di evaporare più velocemente, consentendo alla pianta di respirare meglio. Una volta trovato il vaso giusto è necessario ricorrere a del terriccio universale, aggiungendo delle biglie di argilla espansa in modo tale da migliorare il drenaggio dell’acqua. Per quanto riguarda i semi questi devono essere posizionati a un centimetro di profondità, distanziandoli tra i 2-3 centimetri.

    Il pothos può essere anche coltivato in giardino, pur essendo una pianta molto delicata, che teme le gelate. Nelle zone dal clima mite si può piantare nei pressi di un muro, su pergole oppure alberi. Spesso il pothos viene moltiplicato per cespo oppure per talea. Quest’ultimo è un processo piuttosto semplice che può essere effettuato ricorrendo a delle porzioni di steli della pianta da far radicare in acqua, per poi aspettare qualche settimana per vedere le radici spuntare. Successivamente, si passa al rinvaso del pothos.

    Concimazione e innaffiatura
    Prendersi cura del pothos è piuttosto semplice e proprio per questo la pianta è adatta a chi è alle prime armi con il giardinaggio. Si dice anche essere la pianta degli smemorati, in quanto se ci si dimentica di prendersene cura sopravvive comunque per lungo tempo. Per assicurarsi un suo sviluppo rigoglioso la concimazione ha un ruolo molto importante. Nel corso degli anni il pothos tende a crescere moltissimo, tanto che le foglie adulte possono arrivare a una lunghezza di 30 centimetri, ovvero il doppio di quelle giovani: proprio per questo ogni 2 o 3 anni la pianta dovrà essere travasata.

    Dal punto di vista dell’irrigazione, il pothos richiede un terreno umido, ma durante i mesi invernali è necessario dare alla pianta meno acqua rispetto all’estate. Per capire quando bagnarla basta toccare il terreno: se i primi 3 centimetri sono asciutti si può procedere con l’annaffiatura. Amando gli ambienti umidi è importante dare da bere al pothos in modo regolare, in media una volta a settimana, da aumentare a 2 o 3 volte durante l’estate. La cosa importante è non innaffiarlo troppo per evitare l’insorgere del marciume radicale.

    Come prendersi cura del pothos: altri aspetti da considerare
    Per quanto riguarda la potatura del pothos questa può non essere necessaria, ma risulta essere utile per garantire compattezza alla pianta ed è meglio se eseguita alla fine dell’inverno. Per effettuarla si procede tagliando le liane di un terzo della loro lunghezza. Oltre a questa operazione, è necessario pulire la pianta con regolarità: per esempio la polvere in eccesso diminuisce la traspirazione delle foglie, facendole soffrire. La cima dei rami va spuntata con costanza e le foglie ingiallite vanno recise.

    Qualora le foglie siano prive della loro tipica striatura, questo è un indicatore di come la pianta non si trovi nelle sue condizioni ideali: dovremmo cambiarne la posizione per assicurare che torni sana. Se appaiono sulla loro superficie delle macchie scure significa che il clima è troppo freddo e umido e la pianta è stata bagnata troppo. Bisogna quindi ridurre le innaffiature e spostarla in un ambiente più caldo. Nella manutenzione del pothos bisogna prestare attenzione all’attacco di eventuali parassiti come per esempio il ragnetto rosso, che genera sulle sue foglie delle macchie gialle: per eliminarlo è necessario agire tempestivamente ricorrendo a dei prodotti ad hoc oppure in alternativa vaporizzando le foglie con dell’acqua per aumentare l’umidità. LEGGI TUTTO

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    Cop16, nessuna intesa per salvare la biodiversità nei paesi più vulnerabili

    “Un’occasione persa”. Quando lo raggiungiamo telefonicamente, Lorenzo Ciccarese, responsabile per la conservazione della biodiversità terrestre all’Ispra, è in fila per imbarcarsi sul volo che lo riporterà in Italia dalla Colombia. Per due settimane è stato il vicecapo della delegazione italiana alla Cop16 di Cali, dedicata proprio alla biodiversità. Come è andata? “Si è visto lo stesso copione al quale assistiamo nelle Cop sul clima”, risponde. “Da una parte il Global South che chiede fondi (700-800 miliardi di euro l’anno), dall’altra i Paesi sviluppati che fanno resistenza, reclamando in cambio regole di erogazione più chiare e maggiore trasparenza nell’uso degli aiuti”. Il risultato è un nulla di fatto, o quasi. LEGGI TUTTO