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    Caduta dei capelli, i rimedi ayurvedici per contrastarla

    Cure alternative
    di Stefania D’AmmiccoPubblicato il: 29-09-2020

    Come aiutare il cuoio capelluto e le chiome a riprendersi dopo un periodo di stress oppure di carenze alimentari senza l’uso di farmaci
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    Sanihelp.it – La caduta dei capelli è un evento drammatico sia per gli uomini sia per le donne, e può colpire per diversi tipi di motivi.
    Dalle cause ormonali, allo stress, fino alle carenze vitaminiche, sono tanti gli elementi che possono influire negativamente sulla vita dei capelli.
    Se è vero che spesso non si può rimediare alla caduta dei capelli se non con il trapianto, esistono alcuni rimedi ayurvedici che possono dare una mano nel caso in cui la caduta dei capelli non sia genetica né irreparabile.
    Ecco, quindi, alcune ricette che potrete mettere in pratica fin da subito per aiutare i capelli a rimanere più sani più a lungo.
    Il primo rimedio è costituito dall’impacco con l’Amla, un frutto che viene chiamato anche Indian Gooseberry.
    Per fare la maschera sarà necessario procurarsi la polvere di Amla, che si può trovare ormai anche in erboristeria e in molti negozi di alimentazione naturale.
    Si mescoleranno tre cucchiai di polvere con acqua, fino a far diventare il composto cremoso ma non troppo denso.
    Successivamente, bisognerà applicare il composto sul cuoio capelluto e sui capelli, lasciandolo in posa per almeno trenta minuti.
    Si potrà sciacquare il composto e si procederà con il normale shampoo. Per avere la giusta efficacia si dovrà ripetere l’applicazione per due volte alla settimana per almeno due mesi.
    Un’altra erba indiana che si potrà usare per contrastare la caduta dei capelli è il Bhringraj, che si può trovare tranquillamente in foglie.
    Si mescoleranno le foglie con acqua fino ad ottenere un composto non troppo liquido, e si applicherà il tutto sui capelli e sul cuoio capelluto per almeno 25 minuti.
    Successivamente si potrà risciacquare il composto e procedere al normale shampoo.
    Infine, se la caduta di capelli è determinata soprattutto dallo stress si potrà usare l’Ashvagandha, una polvere che consente di contrastare l’eccesso di cortisolo.
    Si preparerà una pasta mescolando tre cucchiai di Ashvagandha con acqua, in modo da ottenere una pasta non troppo densa.
    Si potranno aggiungere anche tre cucchiai di Amla per rendere il composto più efficace, e si lascerà la pasta in posa per almeno 25 minuti, prima di lavare i capelli.

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    Ad Elisabetta Canalis piace combattere

    Attività fisica
    di Valeria GhittiPubblicato il: 29-09-2020

    Krav maga, muay thai e kickboxing aiutano l’ex velina a stare in forma, potenziare la concentrazione e contrastare lo stress.
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    Sanihelp.it – Non è un mistero che Elisabetta Canalis abbia una passione per l’attività fisica: nel 2016 aveva anche aperto una palestra con l’ex collega Maddalena Corvaglia. Se prima di approdare in televisione, era dedita all’equitazione e, in particolare, al dressage, una volta appesi gli stivali da cavallerizza al chiodo, ha optato per le arti marziali e gli sport da combattimento: tre anni di krav maga, poi muay thai e kickboxing, che ancora oggi alterna tra Los Angeles e Milano.
    «Queste discipline hanno in comune con l’equitazione il costringere chi le pratica a lavorare sulla concentrazione per evitare di farsi male. Se non mantieni il contatto con il cavallo e una seduta corretta, l’animale, imprevedibile e facile allo spavento, può sbalzarti di sella in qualsiasi momento. Esercitandoti nel combattimento la disattenzione può costare un pugno in faccia. Quindi devi liberare la mente e concentrarti sia sul modo in cui l’avversario ti attacca, sia su come ottimizzare le energie senza sprecarle per sostenere venti minuti di assalti» spiega l’ex velina in una recente intervista a Ok salute e benessere.
    Sono sport che l’hanno aiutata anche a conoscersi meglio e a contenersi, e li consiglia a chi ha uno «spirito guerriero» come il suo: «Il combattere è un atto che mi viene naturale, per me è un gioco, pesante ma divertente. Quando prendo un pugno, mi viene da ridere. Durante gli sparring – la messa in pratica dei gesti tecnici affrontando un altro atleta – mi sembra di tornare bambina, quando avevo otto anni e giocavo per strada sotto casa di mia nonna insieme con gli amichetti». Così, oltre a tenersi in forma, ha acquisito anche una maggiore sicurezza in se stessa e, durante il lockdown è riuscita a tenere alto l’umore.
    Non solo calci e pugni, però. Elisabetta pratica anche pilates perché, ricorda: «Gli sport da combattimento non sono completi per salvaguardare la forma fisica di una donna. Servono anche esercizi più specifici, come, ad esempio, per i glutei».

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    Miley Cyrus dice addio alla dieta vegana

    Alimentazione
    di Valeria GhittiPubblicato il: 22-09-2020

    La popstar, che ha seguito a lungo un’alimentazione vegana, ha rivelato di essere tornata a nutrirsi di proteine animali.
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    Sanihelp.it – «Ho dovuto iniziare ad introdurre nella mia dieta pesce e omega 3. Il mio cervello non stava funzionando a dovere». Così Miley Cyrus, l’ex Hanna Montana di casa Disney, ha rivelato, durante il podcast del comico e commentatore televisivo Joe Rogan, Joe Rogan Experience, di aver smesso di seguire il regime alimentare vegano che aveva scelto da alcuni anni e di essere passata a una dieta pescetariana, cioè che include anche il pesce. «Adesso sono molto più sveglia di prima, ad un certo punto credo anche di essere stata piuttosto malnutrita» ha aggiunto.
    La cantante ha deciso di evitare cibi di origine animale a partire dal 2014, pare in seguito alla morte del proprio cane, e ha condiviso la scelta con il fidanzato, l’attore Liam Hemsworth. I due avevano incluso una selezione vegana di cibi anche nel proprio banchetto di nozze (celebrato il 23 dicembre 2018 e naufragato nel 2019). Sembra che sia stato proprio l’ex marito a cucinarle il primo pesce alla griglia del menù pescetariano. Egli stesso ha rivelato a sua volta, lo scorso aprile, di aver abbandonato il regime alimentare vegano, dopo un’operazione ai reni.
    È facile immaginare come, in seguito a queste dichiarazioni, la star non sia più la paladina dei vegani. Lei stessa ha mostrato, durante il podcast, di esserne ben consapevole e di essere abituata alle critiche. Più recentemente è tornata sull’argomento intervenendo telefonicamente durante il programma radiofonico neozelandese The Edge: «Penso che quando diventi il volto di qualcosa c’è molta pressione», ha sottolineato, ammettendo anche che, da vegana, era molto – probabilmente troppo –  preoccupata delle diete degli altri.
    «Se potessi imparare a vivere al 110% con uno stile di vita vegano, sarebbe l’ideale. Semplicemente non ci sono arrivata» ha concluso, ribadendo che non è comunque certa che la sua scelta alimentare attuale sia quella definitiva.

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    Tumore al pancreas: una cura su misura

    Tumori: prevenzione e terapie
    di Elisa BrambillaPubblicato il: 22-09-2020

    È una scoperta dell’Università di Verona
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    Sanihelp.it – È stato identificato un nuovo biomarcatore, chiamato IL8, quale fattore predittivo di risposta al nuovo farmaco nanotecnologico sperimentale (nal-IRI) per il trattamento dei pazienti affetti da cancro del pancreas in stadio avanzato.i risultati di questo studio, diretto da Davide Melisi, oncologo della Sezione di Oncologia medica del dipartimento di Medicina dell’Università di Verona, sono stati pubblicati di recente sulla rivista Clinical Cancer Research.«Il tumore del pancreas è la neoplasia maggiormente resistente ai trattamenti chemioterapici convenzionali – spiega il Prof. Melisi – le nanotecnologie hanno dato a oggi i migliori risultati sperimentali sia nel trattamento dei pazienti di nuova diagnosi che in quelli già trattati, ma avere a disposizione un biomarcatore che possa far decidere quale terapia possa essere più indicata è quanto mai indispensabile».
    Lo studio, sostenuto dalla Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, ha dimostrato che, semplicemente misurando nel plasma dei pazienti il fattore circolante IL8, si abbia un’indicazione dell’attivazione, nel tumore, di TAK1, una componente di una delle vie di segnalazione maggiormente responsabili di chemioresistenza in queste neoplasie e identificata proprio dal team di studiosi dell’Università di Verona.
    «Poter condurre studi, che vadano dalle prime prove di laboratorio in cellule in coltura, attraverso gli studi più complessi in animali di laboratorio, fino alla validazione clinica nei pazienti, dà una particolare soddisfazione ed è il frutto del lavoro di un gruppo solido e affiatato di giovani medici e biologi che lavorano con me oramai da anni e che ci permette di affrontare il problema cancro a 360° – conclude Melisi – oggi il nuovo farmaco nanotecnologico nal-IRI è in sperimentazione clinica nel nostro reparto praticamente in tutti gli stadi della malattia, per i pazienti con malattia avanzata, ma anche per quelli con malattia precoce e potenzialmente resecabile».

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    Tappetino chiodato, che cos'è e quali sono i benefici

    Cure alternative
    di Stefania D’AmmiccoPubblicato il: 22-09-2020

    Il tappetino che preme sui punti dell’agopuntura può servire per scopi diversi: capire se possa essere adatto alla propria situazione può essere davvero interessante
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    Sanihelp.it – Un accessorio che sta spopolando sempre di più anche nel nostro Paese.
    Si tratta del tappetino chiodato, un tappetino, del tutto simile a quelli per la pratica dello yoga, ma che è accessoriato con l’aggiunta di piccoli chiodi in materiale plastico e dalla punta arrotondata.
    Questo dispositivo è stato inventato non di recente, in quanto la sua creazione risale agli anni Sessanta, e viene utilizzato con scopi diversi.
    Il principio grazie al quale può funzionare è abbastanza intuitivo: può eseguire un massaggio lungo i punti già utilizzati dalla medicina tradizionale cinese e può agire, quindi, su disturbi diversi.
    Il vantaggio, rispetto ad una seduta di agopuntura o di altri tipi di medicine alternative, è costituito dalla possibilità di massaggiare allo stesso tempo moltissimi punti diversi in un modo piuttosto semplice.
    Per usare il tappetino chiodato sarà sufficiente porlo su una superficie piana e rigida, come il pavimento, e distendersi.
    La propria seduta potrà durare da pochi minuti ad un quarto d’ora e i benefici che si potranno notare saranno diversi.
    Oltre all’uso da distesi, sarà possibile utilizzare il tappetino chiodato anche come un sistema per massaggiare le piante dei piedi. Ci si potrà, quindi, camminare per alcuni minuti al giorno per riattivare la circolazione e ridurre la ritenzione.
    Infatti, il tappetino chiodato può aiutare con:
    –        problemi articolari
    –        dolori muscolari e rigidità
    –        mal di testa
    –        problemi di circolazione, sia sanguigna sia linfatica
    –        problemi di insonnia
    –        problemi legati allo stress e all’ansia
    Inoltre, aiuta anche ad ossigenare la pelle e i tessuti in generale e, al tempo stesso, ad espellere le tossine.
    Infine, sembra che, grazie al rilascio dell’ossitocina, che viene anche definita come l’ormone del benessere, l’uso del tappetino chiodato possa fungere da analgesico e da sistema grazie al quale agire anche su lievi disturbi cronici e dell’umore.

    FONTE – CONFLITTO DI INTERESSI:Healthline© 2020 sanihelp.it. All rights reserved.

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    Scoperto meccanismo che regola dipendenza da glucosio

    Tumori: prevenzione e terapie
    di Elisa BrambillaPubblicato il: 15-09-2020

    Uno studio italiano ha fatto un’importante scoperta
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    Sanihelp.it – Uno studio italiano, sostenuto dalla Fondazione AIRC, ha individuato un meccanismo molecolare che modula la dipendenza delle cellule tumorali dal glucosio, identificando anche un rapporto di causa ed effetto tra l’integrità del DNA e il metabolismo del glucosio. 
    Il team di ricercatori è stato coordinato da Marco Foiani, direttore scientifico dell’Ifom (Istituto FIRC di Oncologia Molecolare), direttore del programma Integrità del genoma nello stesso Istituto e professore dell’Università degli Studi di Milano. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communications.
    Le cellule tumorali necessitano di consumare glucosio per la loro crescita. 
    «La dipendenza della cellula tumorale dal glucosio non è tuttavia la causa del tumore – spiega Marco Foiani – che risiede in alterazioni del DNA. È piuttosto una conseguenza, dovuta a sbilanciamenti metabolici delle cellule tumorali stesse che le inducono a richiedere più energia di quelle sane».
    Proprio perché le cellule tumorali dipendono dal glucosio e sono instabili geneticamente, è possibile che la chemioterapia, che danneggia il DNA del tumore, possa risultare più efficace se abbinata a un intervento metabolico sul glucosio in grado di ridurre la capacità del tumore di procacciarsi zucchero. 
    «Tuttavia è riscontrato che non tutti i tumori sono ugualmente dipendenti dal glucosio – puntualizza Foiani – e fino a oggi non era ancora chiaro da quale fattore dipendesse questa variabilità. Decrittare l’origine della glucosio-dipendenza dei tumori risulta pertanto cruciale per individuare successivamente degli specifici biomarcatori».
    Lo studio apre ora la strada a strategie terapeutiche combinate che affianchino alle terapie oncologiche convenzionali approcci farmacologici e regimi dietetici mirati a biomarcatori metabolici specifici.

    FONTE – CONFLITTO DI INTERESSI:Adnkronos Salute© 2020 sanihelp.it. All rights reserved.

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    Bakuchiol, il retinolo naturale per una pelle giovane

    Sostanze alternative
    di Stefania D’AmmiccoPubblicato il: 15-09-2020

    L’estratto di questa pianta esotica consente di combattere le rughe, ridare compattezza al viso e anche di prevenire i nuovi segni del tempo
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    Sanihelp.it – Un componente naturale che ha gli stessi effetti del retinolo.
    Sta prendendo sempre più piede l’utilizzo di elementi naturali all’interno di creme e cosmetici, e uno di questi, con un nome sicuramente esotico, potrebbe essere il nuovo componente anti età per il futuro.
    Si tratta del Bakuchiol, un estratto che proviene dalle foglie e dai semi della pianta chiamata Babchi. Questa pianta, che ha anche il nome latino di Psoralea corylifolia, è un’erba dai fiori viola, e viene utilizzata da secoli sia in ayurveda sia nella medicina tradizionale cinese.
    Proprio questa pianta potrebbe essere la nuova soluzione per chi voglia combattere i segni dell’età in modo meno aggressivo rispetto a quanto accade con l’uso del retinolo tradizionale.
    Infatti, in molte persone, e soprattutto in chi abbia una pelle delicata, il retinolo può comportare effetti negativi quali l’arrossamento, il senso di bruciore e di secchezza, mentre il Bakuchiol non determina questi effetti collaterali, mentre consente di ridurre l’acne, l’invecchiamento e anche l’iper pigmentazione.
    I benefici che derivano dall’uso di questo estratto sono di diverso tipo.
    Innanzitutto, consente di ridurre le rughe più sottili e anche di aumentare la naturale elasticità della pelle in modo gentile.
    Inoltre, dà la possibilità di aumentare anche la compattezza della pelle che, in sole 12 settimane, sarebbe molto più soda e giovane.
    Un’altra azione dell’estratto si ritroverebbe nella sua capacità di stimolare il collagene, una sostanza che è alla base della costituzione della nostra pelle, e che viene prodotta in quantità molto più ridotte già a partire dai 35 anni.
    Essendo un sostanza naturale, il Bakuchiol consentirebbe anche di nutrire e di ridurre l’infiammazione a livello cutaneo, ed è per questo che i suoi estratti sarebbero davvero indicati per tutti coloro che soffrano di pelle secca, infiammata e delicata.
    Infine, sarà possibile utilizzare il Bakuchiol anche per combattere l’acne, soprattutto in combinazione con altre sostanze molto utili, come l’acido acetilsalicilico, che già da solo viene impiegato con questo scopo.
    Un elemento davvero ottimo legato all’uso del Bakuchiol è costituito anche dalla virtuale assenza di effetti collaterali e avversi.
    Si potrà, quindi, prescrivere il suo utilizzo anche a chi abbia avuto delle esperienze negative con il retinolo, e anche alle donne nel periodo della gravidanza e dell’allattamento.

    FONTE – CONFLITTO DI INTERESSI:Dr Josh Axe© 2020 sanihelp.it. All rights reserved.

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    Emorragia cerebrale per Catherine Spaak

    Neurologia
    di Valeria GhittiPubblicato il: 08-09-2020

    È successo sei mesi fa: lo ha rivelato la stessa attrice ospite nella prima puntata della nuova stagione di Storie Italiane.
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    Sanihelp.it – Lo scorso 7 settembre ha riaperto i battenti Storie Italiane, la trasmissione di Rai1 condotta da Eleonora Daniele. Tra gli ospiti c’era Catherine Spaak, invitata a presentare il nuovo film La vacanza di cui è protagonista sul grande schermo. Ma l’attrice, 75 anni, non si è limitata a parlare di cinema: «Sei mesi fa ho avuto un’emorragia cerebrale e, successivamente, delle crisi epilettiche dovute alla cicatrice» ha rivelato.
    Un’emorragia cerebrale consiste in una improvvisa fuoriuscita di sangue all’interno del cranio che può dipendere da vari fattori (un trauma cranico, per esempio, o anche condizioni mediche come aneurismi o difetti della coagulazione del sangue) e che può avere conseguenze anche molto gravi portando in alcuni casi anche alla morte.
    Al momento non si conoscono le cause esatte dell’emorragia che colpito la Spaak che ha rivelato di non ricordare nulla dell’evento e di essersi svegliata nel letto d’ospedale dove non le avevano dato molte speranze (le avevano detto che probabilmente non sarebbe arrivata all’alba). Ha dovuto affrontare un percorso di rieducazione (non camminava e non vedeva) e ha fatto i conti anche con una crisi epilettica.  
    Ma ora è tornata in pista e non si vergogna a parlarne, anzi: «La maggior parte delle persone che si ammalano gravemente lo nasconde. Io invece voglio che arrivi un messaggio: se siamo malati non dobbiamo vergognarci. Un’emorragia cerebrale non fa piacere a nessuno ma come vedete sono ancora qua, con il sorriso e con la capacità di parlare e ragionare. Non ho perso la mia grinta e il mio coraggio. Dico a tutti: si va avanti».

    FONTE – CONFLITTO DI INTERESSI:Ansa, Storie Italiane, Adnkronos© 2020 sanihelp.it. All rights reserved.

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