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Vuoto a rendere per il bicchiere di plastica: l’esperimento riuscito in Danimarca

In Danimarca la più grande città della penisola dello Jutland, Aarhus, detiene un invidiabile primato: grazie al vuoto a rendere nel 2024 ha sottratto agli inceneritori 735.000 bicchieri di plastica. Su una popolazione di circa 350mila persone, per lo più abituata a consumare fuori casa bevande calde e fredde di ogni tipo, appare come un grandissimo risultato. Senza un cambio di rotta gli inceneritori sarebbero stati costretti a bruciare oltre 14 tonnellate di plastica, con conseguenti emissioni di CO2 a dir poco preoccupanti.

E dire che il concetto è semplice, perché il vuoto a rendere nasce più di 200 anni fa in Gran Bretagna con il mercato dell’acqua gassata e della tonica. L’idea è che si paghi per il contenuto e il contenitore, e dopo la restituzione del contenitore di goda di un rimborso. Così è avvenuto a partire da gennaio dello scorso anno nella cittadina danese di Aarhus grazie all’impegno industriale di Tomra, una delle aziende leader nel settore del riciclo dei rifiuti. In pratica con un progetto sperimentale della durata di tre anni si è cercato di risolvere il problema della raccolta e riutilizzo dei bicchieri di plastica. Anche perché secondo Simon Smedegaard Rossau, project manager della municipalità, l’analisi dei rifiuti aveva fatto emergere che il 45% “proveniva da imballaggi da asporto”. Dopodiché c’è voluto un po’ di impegno logistico, tecnologico e di sensibilizzazione culturale.

Il sistema REuseABLE di Aarhus

Il riutilizzo di “contenitori” è diffuso in molti paesi europei, compresa l’Italia, ma di solito è legato a singole catene di supermercati o singole iniziative imprenditoriali. Il sistema REuseABLE della città di Aarhus invece è aperto: tutte le attività commerciali dell’area, che vendono bevande calde o fredde da asporto, come caffè o bibite, impiegano la stessa linea di bicchieri bianchi e blu in polipropilene di Tomra. Banali nel design, ma differenti nelle capienze e negli spessori (quelli per non scottarsi hanno anche il tappo).

Dopodiché nelle principali aree di shopping sono state dislocate le macchinette automatiche per la raccolta dei bicchieri. Il conferimento consente poi l’accredito del rimborso direttamente sulla propria carta di credito Visa o Mastercard, tramite la piattaforma di pagamenti Shift4. È un’operazione quasi istantanea giocata in modalità contactless, volendo anche con lo smartphone. E così si compra in un bar il caffè à-porter versato in un bicchiere REuseABLE e quando si finisce oppure quando lo si desidera (entro un anno) è sufficiente “buttarlo” in una delle tante macchinette automatiche, godendo poi del reso che è di cinque corone danesi (pari a 0,67 euro).

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Riutilizzo e poi riciclo finale

Nel 2024 i cittadini hanno conferito più di 700mila bicchieri e l’intera macchina ha funzionato fluidamente perché Tomra si è occupata anche della loro raccolta e del trasporto verso la propria struttura di sanificazione industriale. L’azienda per altro assicura che ogni singolo bicchiere può essere impiegato per centinaia di volte e quando inizia a deteriorarsi il materiale può essere riciclato per altri impieghi. Gli esercenti possono acquistare i bicchieri con ordini minimi di 200 unità. Ad esempio un ordine di bicchieri da 300 ml costa 1300 corone danesi, pari a 174 euro, di cui 107 euro legate al meccanismo di rimborso per il deposito.

“Tomra ritiene che gli imballaggi da asporto riutilizzabili saranno una parte sempre più importante e necessaria di un approccio circolare alla gestione dei rifiuti e siamo determinati a fornire soluzioni innovative, attraenti ed efficienti per renderlo possibile. Riteniamo che un’infrastruttura condivisa con punti di raccolta automatizzati sia un prerequisito per un’implementazione di successo. Oltre alla configurazione tecnica, un altro fattore chiave di successo per un’adozione più ampia è che il sistema è accompagnato da quadri normativi che garantiranno l’utilizzo di questi sistemi. Siamo fiduciosi che con questo progetto pilota dimostreremo che l’imballaggio riutilizzabile da asporto è un’alternativa fattibile in futuro”, ha commentato Geir Sæther, Senior Vice President di Tomra e responsabile di Tomra Reuse.

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Milioni di bicchieri da salvare

REuseABLE lo scorso anno è partita in sordina, sebbene 45 bar avessero deciso di aderire al progetto. Con un tasso di restituzione del 25% il modello di business non sarebbe stato sostenibile; l’obiettivo era di almeno sei giri di boa, pari a circa l’82% di restituzione. La svolta è avvenuta a settembre 2024, durante il consueto festival cittadino di arte e cultura (Aarhus Festuge). Tutti i chioschi e rivenditori hanno adottato i bicchieri REuseABLE e questo ha consentito di farne passare tra le mani più di 100mila. Insomma, la popolazione ha familiarizzato con il sistema e Rossau ha confermato a EuroNews che “ora possiamo vedere che il tasso di restituzione è dell’88%, il che significa che una tazza viene riutilizzata 44 volte”.

Il 2024 si è chiuso alla fine con 735mila bicchieri restituiti, ma per il 2025 l’obiettivo è di raggiungere un regime di 1,5 milioni da replicare anche nel 2026. Il tutto coinvolgendo altre città vicine e magari impiegare altri tipi di imballaggio alimentare.

Rossau ha sottolineato che il progetto è stato inserito nell’ultima finanziaria danese e che la politica ne ha riconosciuto il potenziale di scalabilità nazionale. Attualmente il monouso a scopo alimentare ammonta a 500 milioni di unità all’anno nel paese, quindi una transizione verso il riutilizzo potrebbe essere una buona soluzione. A patto che il sostegno sia diffuso. “I cambiamenti circolari non avvengono per caso: devono essere supportati da interventi che modellano il comportamento sia delle aziende che dei consumatori. È semplice come fornire incentivi per la scelta di opzioni sostenibili e penalizzare le pratiche di spreco”, ha concluso Sæther.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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