Yishan Wong, l’ex ceo di Reddit si dedica alla riforestazione
Per anni Yishan Wong è stato uno dei protagonisti più brillanti e controversi della Silicon Valley. Dopo aver guidato niente meno che Reddit (fra il 2012 e il 2014) e aver lavorato in precedenza in Facebook e PayPal, ha deciso di allontanarsi dal mondo dell’hi-tech tradizionale per dedicarsi a una causa radicalmente diversa: ricostruire le foreste del pianeta. Con la sua startup Terraformation, fondata nel 2020 alle Hawaii, Wong ha lanciato un progetto di riforestazione che cerca di sposare rigore scientifico, sostenibilità economica e coinvolgimento individuale.
Il cuore del piano, annunciato da poco, è un abbonamento da 25 dollari al mese, una cifra che — spiega Wong in un’intervista al Financial Times — “riflette il vero costo di piantare e far crescere un albero sano in una foresta biodiversa”. Non si tratta quindi di un gesto simbolico – d’altronde Terraformation non è una no-profit – ma di un impegno a lungo termine: la quota copre la messa a dimora, la cura e il monitoraggio per anni, fino alla maturità della pianta. “Il nostro obiettivo non è piantare alberi a basso costo — dice Wong — ma creare ecosistemi autosufficienti che diventino serbatoi di carbonio stabili nel tempo”. Un percorso insomma un po’ diverso da quello di piattaforme per “piantare alberi” spuntate negli anni.
Le prime foreste a godere del contributo degli utenti nasceranno in due diversi siti sulla Big Island delle Hawaii, dove Terraformation lavora con specie autoctone come il Koa (Acacia koa) e l’Hala (Pandanus tectorius), piante che giocano un ruolo cruciale nella rigenerazione del suolo e nella protezione delle coste. La sede stessa dell’azienda è un’ex base navale riconvertita in centro di ricerca e logistica per la riforestazione, dove si studiano le condizioni ottimali di crescita e i sistemi di irrigazione a energia solare.
Tra i sostenitori del progetto figurano alcuni dei nomi più influenti della tecnologia e dell’imprenditoria statunitense: tanto per cominciare, Sam Altman fondatore di OpenAI e il fratello Max anch’egli imprenditore e venture capitalist, Marc Benioff, fondatore, presidente e Ceo di Salesforce e Naval Ravikant, co-fondatore, presidente ed ex amministratore delegato di AngelList. Una fortissima rete di finanziatori che, secondo Wong, vede nella riforestazione un modello di business scalabile e potenzialmente più efficace dei tradizionali programmi di compensazione delle emissioni. Terraformation ha già collaborato con grandi aziende per piantare milioni di alberi ma la nuova offerta in abbonamento è pensato per i singoli cittadini. “Le persone vogliono un modo diretto per contribuire — ha spiegato — e vogliono anche vedere i risultati”. No buttare pochi euro e non saperne più nulla. Per questo gli iscritti ricevono foto periodiche del loro albero e aggiornamenti sullo sviluppo del progetto.
Non tutti, però, sono convinti che basti piantare alberi per risolvere la crisi climatica. Karen Holl, professoressa di studi ambientali all’Università della California, sottolinea che molte iniziative del genere falliscono perché si limitano alla fase iniziale, senza preoccuparsi della sopravvivenza delle piante o della biodiversità. ”Puoi piantare un albero con un dollaro, ma non puoi farlo crescere con un dollaro” ha ricordato, criticando in particolare il modello di riforestazione a basso costo diffuso finora. E chiede maggiore trasparenza da parte delle piattaforme che si sono lanciare nel settore, con dati su tassi di sopravvivenza, copertura satellitare e impatti sociali nei territori coinvolti.
Su questi punti, Wong ha risposto in diverse occasioni che Terraformation fornisce alle aziende partner report completi che includono analisi di biodiversità, immagini satellitari e monitoraggio della crescita. Per gli utenti privati, invece, l’esperienza è più immediata: fotografie, aggiornamenti e una narrazione “semplice e tangibile dell’impatto”, come ha dichiarato per esempio al Wall Street Journal. E un costo che, appunto, va ben oltre la piantumazione.
L’ex manager della Silicon Valley è naturalmente consapevole dei limiti del suo approccio. “Piantare alberi non è una soluzione permanente al cambiamento climatico – ha ammesso – ma è un modo per guadagnare tempo, mentre lavoriamo su tecnologie più avanzate per ridurre e catturare la CO2”.
Secondo Wong, il vero obiettivo non è tanto piantare una quantità record di alberi, quanto creare un modello replicabile che unisca profitto e impatto ambientale, un paradigma in cui la crescita economica coincida con la rigenerazione naturale che consenta di mitigare per il momento gli effetti del riscaldamento globale. Il percorso di Wong, raccontato anche in un profilo su Fortune.com, è quello di un ingegnere che ha lasciato i codici per dedicarsi alle radici. Nel suo passato, un curriculum che va dal mop dei pavimenti di Burger King alla guida di una delle community più influenti del web; nel futuro, una visione che tenta di trasformare la riforestazione in un’impresa globale e duratura, in cui ogni albero diventa un piccolo atto d’investimento nel Pianeta. LEGGI TUTTO


