26 Ottobre 2025

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    Dalla grafite riciclata al suono, arriva il diffusore acustico per smartphone

    Possono la purezza assoluta e la bellezza delle forme derivare dallo scarto? Si può realizzare un oggetto altamente funzionale plasmandolo di sola materia riciclata? “Perché no?“, risponde Susanna Martucci, vulcanica imprenditrice fondatrice di Alisea. Lei ha già fatto parlare il mondo di sé con Perpetua, la matita diventata oggetto di culto e presente persino nello store del MoMa di New York. L’idea di Perpetua (che ha venduto 3 milioni di pezzi) stava tutta in un’applicazione innovativa di pratiche sostenibili: recuperare tonnellate e tonnellate di grafite di scarto di processi produttivi industriali dei settori aerospaziale, aeronautico, ferroviario e automotive.

    Dalla rivoluzione di Perpetua nasce “dionisio”. Si tratta di un diffusore acustico per smartphone, che è insieme un oggetto di design (nato dalla creatività della designer Marta Giardini), un esempio di economia circolare (come Perpetua, anche dionisio è composto all’80% di grafite riciclata, a cui viene aggiunto un eccipiente minerale) e un modello di alta tecnologia.

    Dionisio è realizzato con una “grafite che è meglio della grafite”, la “g upgraded recycled graphite”: è un brevetto del mondo Perpetua. “Abbiamo studiato un eccipiente minerale che aumenta alcune delle caratteristiche proprie della grafite vergine – spiega Susanna Martucci – seguendo il nostro pensiero di sempre: un oggetto riciclato non deve essere meno bello e performante di quello d’origine; e non deve essere nemmeno allo stesso livello. Il nostro scopo è di migliorarne le caratteristiche per creare un reale valore aggiunto”.
    Unire estetica, performance e sostenibilità
    dionisio è l’esito di un profondo processo valoriale. È figlio del viaggio del suono nella grafite, modellato a partire dal compound zantech (è composto tecnico a base di grafite riciclata legata con polimeri, fornito in granuli iniettabili e declinabili), con stampaggio a iniezione. L’esclusivo percorso interno, ispirato a un sistema misto tra tromba retroattiva e bass reflex, e l’impiego della grafite stessa, smorzano le vibrazioni indesiderate amplificando le basse frequenze e donando un suono uniforme, fedele e avvolgente.

    Come nasce dionisio? “Era il 2013. Vittorio Ferrero, un esperto che lavora con la grafite industriale da oltre 40 anni, ci raccontò di come, dieci anni prima, avesse conosciuto Claudio Consigli. Lui, collezionista e audiofilo, aveva progettato un giradischi proprio in grafite, che è tra i migliori materiali al mondo per esaltare la qualità dei suoni. Era nato uno dei più stupefacenti (e invidiati) strumenti, sul quale appassionati di tutto il mondo hanno potuto discutere e confrontarsi. Ci siamo chiesti: perché non provare a usare il nostro zantech per metterlo a servizio della qualità del suono? Dodici anni dopo quella conversazione, ecco la nascita di dionisio” – racconta Martucci.

    Ispirato al celebre “Orecchio di Dionisio”
    Il prodotto richiama nel nome il celebre Orecchio di Dionisio, grotta calcarea artificiale nella latomia del Paradiso, nel Parco Archeologico della Neapolis di Siracusa, il grande quartiere monumentale dell’antica città. È famosa per la straordinaria acustica e, secondo la leggenda, il tiranno Dionisio vi origliava le lamentele dei prigionieri che vi aveva rinchiuso. Il nome sarebbe stato coniato dal Caravaggio nel Seicento, per la forma che ricorda un orecchio. Susanna Martucci conosce bene l’Orecchio di Dionisio: quando era giovane trascorreva molte estati in Sicilia, proprio a Siracusa. L’evocazione di quel lontano ricordo, di quel luogo dall’acustica leggendaria, le ha ispirato il richiamo alla purezza dei suoni del suo amplificatore.

    Dionisio non vuole dire solo responsabilità ambientale, ma anche nei confronti delle persone. È ideato e prodotto esclusivamente in Italia attraverso una filiera controllata; inoltre il suo confezionamento e la logistica coinvolgono la cooperativa Job Mosaico, che mira a favorire l’approccio al mondo del lavoro per promuovere autonomie e competenze di persone fragili, con disagio psicologico, sociale e economico.

    Il diffusore acustico pesa 625 grammi, 425 grammi dei quali sono di grafite altrimenti destinati allo smaltimento – con un costo non solo economico ma anche sociale e ambientale per la collettività che è tenuta, direttamente o indirettamente, a farsene carico. dionisio è made in Italy ed è progettato per alloggiare smartphone fino a 13 mm di spessore e 84 mm di larghezza.

    Il prodotto è già in vendita sullo store ufficiale di Perpetua a 75 euro; da novembre, sarà disponibile anche sul sito e presso i principali punti vendita italiani di Città del Sole. LEGGI TUTTO

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    Negli Stati Uniti il consumo di carne inquina quanto l’energia elettrica per le case

    Il consumo di carne e l’energia per alimentare le case producono livelli di emissioni di gas serra simili. Questo succede nelle città degli Stati Uniti, dove un team di ricerca dell’Università del Michigan e dell’Università del Minnesota ha scoperto che le emissioni di gas serra prodotte ogni anno da coloro che mangiano carne di manzo, pollo e maiale sono superiori a quelle totali annue dell’Italia e, come anticipato, simili alle emissioni derivanti dall’energia che serve ad alimentare le loro case. Il loro studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Climate Change.

    L’analisi

    Le emissioni di gas serra legate agli stili di vita sono 7 volte superiori gli obiettivi climatici

    di Luca Fraioli

    07 Ottobre 2025

    Lo studio
    Per capirlo, gli autori hanno calcolato e mappato l’impatto ambientale, definito come “impronta di carbonio”, della carne per ogni città degli Stati Uniti. In particolare, hanno misurato le emissioni di gas serra associate alla consumo di carne per le città statunitensi servendosi della piattaforma Food System Supply-Chain Sustainability, o FoodS 3, inizialmente sviluppata per studiare la filiera del mais del Paese e modificata dagli autori del nuovo studio per applicarla alla carne. Dalle analisi è emerso che l’impatto climatico totale per le oltre 3500 città statunitensi prese in esame è di 329 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, mentre le emissioni totali derivanti dall’utilizzo di combustibili fossili per illuminare, riscaldare, raffreddare e alimentare gli elettrodomestici nelle case sono di 334 milioni di tonnellate (in Italia sono pari a 313 Mt).

    Il consumo di carne
    I ricercatori hanno inoltre proposto alcuni modelli per poter ridurre le emissioni legate all’alimentazione, tra cui la riduzione degli sprechi alimentari, la sostituzione della carne bovina con carni a basse emissioni o l’eliminazione della carne una volta alla settimana. Dai risultati è emerso che il modello più efficace sarebbe quello di sostituire metà della carne bovina con il pollo, riducendo così le emissioni del 33%. Sostituire metà del consumo di carne bovina con una combinazione di maiale e pollo, invece, porterebbe a una riduzione delle emissioni pari al 29%, mentre lo spreco alimentare a una diminuzione del 16% e non mangiare carne un giorno alla settimana al 14%.

    Alimentazione

    Dopo la carne, sulle nostre tavole anche il pesce coltivato in laboratorio

    di Giacomo Talignani

    17 Ottobre 2025

    Pannelli solari, ma non solo
    Sebbene lo studio sottolinei le enormi dimensioni dell’impronta di carbonio urbana americana, il nuovo studio fornisce anche informazioni che cittadini e governi possono utilizzare per ridurre l’impatto ambientale. La ricerca ha infatti, “enormi implicazioni sul modo in cui valutiamo l’impatto ambientale delle città, misuriamo tali impatti e, in ultima analisi, sviluppiamo politiche per ridurli”, ha commentato Benjamin Goldstein, tra gli autori dello studio, ricordando che i decisori politici hanno lanciato campagne e iniziative che aiutano i proprietari di case a ridurre la propria impronta di carbonio, incentivando e sovvenzionando interventi come l’installazione di pannelli solari e l’isolamento termico, che tuttavia possono costare migliaia, se non decine di migliaia, di euro.

    L’analisi

    Le emissioni di gas serra legate agli stili di vita sono 7 volte superiori gli obiettivi climatici

    di Luca Fraioli

    07 Ottobre 2025

    “Ma se si riducesse semplicemente la metà del consumo di carne bovina e magari si passasse al pollo, si potrebbero ottenere riduzioni di gas serra simili, a seconda di dove si vive”, ha concluso Goldstein. “Se riuscissimo a convincere le persone a utilizzare questo tipo di studio per riflettere su come le diete nelle città influenzino il loro impatto ambientale, ciò potrebbe avere effetti enormi in tutti gli Stati Uniti”. LEGGI TUTTO