25 Ottobre 2025

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    Stramonio, come coltivare l’”erba del diavolo”

    Il mondo vegetale racchiude piante dal fascino misterioso, capaci di conquistare con la loro bellezza intrigante. Tra queste rientra sicuramente lo stramonio, noto anche come erba del diavolo o delle streghe, apprezzato per i fiori a forma di tromba e le foglie decorative. Chiamata a livello scientifico datura stramonium, questa pianta erbacea annuale è tanto affascinante quanto insidiosa, tenendo conto che tutte le sue parti sono altamente tossiche. Coltivata a scopo ornamentale, è semplice da curare e richiede una bassa manutenzione, dovendo però maneggiarla con cautela.

    Dove collocare lo stramonio
    Appartenente alla famiglia delle Solanaceae, lo stramonio ha origini centro-nordamericane ed è diffuso in zone dal clima caldo e temperato, compresa l’Italia dove cresce spontaneamente tra campi, terreni incolti e ruderi. Questa pianta erbacea contiene in tutte le sue parti sostanze pericolose che se ingerite possono causare intossicazioni gravi.

    La datura si distingue per i suoi fiori particolarissimi, dalla forma a imbuto e spesso tinti di bianco, ma anche da sfumature violacee, che emanano un profumo intenso e si aprono di notte o nel tardo pomeriggio. La fioritura dello stramonio avviene tra luglio e ottobre: questa è molto scenografica e vede ogni fiore durare pochi giorni, ma la pianta continua a produrne per settimane. La datura stramonium presenta un fusto eretto e ramificato, foglie ovate e grandi e dai margini dentati. I suoi frutti sono capsule ovate spinose, al cui interno si trovano semi dagli effetti allucinogeni e narcotici.

    Lo stramonio può essere coltivato in giardino o vaso, ma deve essere maneggiato con cura, visto che è altamente tossico, ponendolo in luoghi inaccessibili a bambini e animali.

    Resistente e versatile, la datura si adatta a molteplici ambienti. Per quanto riguarda la sua esposizione, ama il sole, prediligendo un’esposizione soleggiata e un clima caldo, anche se durante le giornate più calde beneficia di un po’ di ombra. Essendo sensibile al gelo, in inverno deve essere protetta dalle gelate. Quanto al terreno, ne richiede uno fertile, ben drenato, leggero e sabbioso.

    Stramonio e la coltivazione
    Grazie ai fiori vistosi e al fogliame ampio, lo stramonio abbellisce giardini e balconi. La sua coltivazione è semplice e può avvenire sia in piena terra, che in vaso, indossando sempre guanti protettivi quando lo si maneggia. Se coltivato all’aperto può diventare invasivo, visto che tende a riseminarsi. Il periodo migliore per interrarlo è la primavera o l’autunno.

    Per la coltivazione in piena terra, si procede eliminando dal terreno erbacce e sassi grandi, per poi aggiungere del compost per migliorare la composizione del substrato. I semi dello stramonio vanno posti a 0,5-1 centimetro di profondità, lasciando tra ciascuno 40-50 centimetri, tenendo conto che la pianta cresce in modo rapido e ampio. Se le piantine crescono troppo ravvicinate, bisogna eliminare quelle più deboli. I semi germinano in 1-3 settimane.

    Quanto alla coltivazione in vaso, è necessario scegliere un recipiente che sia abbastanza ampio, minimo 30-40 centimetri di diametro, e dotato di fori di drenaggio sul fondo. Anche in questo caso i semi vanno posti a 0,5-1 centimetri di profondità in un terreno drenante, fertile e arricchito con del concime organico. Il substrato deve essere mantenuto umido, ma non zuppo, verificando che le piante abbiano abbastanza spazio per svilupparsi, tenendo conto che crescono velocemente.

    Cura dello stramonio: irrigazione, concimazione e potatura
    Lo stramonio non richiede cure complesse nella sua manutenzione. La pianta predilige un terreno sempre leggermente umido, evitando però i ristagni idrici, suoi nemici e causa del marciume radicale. In primavera ed estate bisogna darle da bere 1-2 volte a settimana, da aumentare in caso di siccità. In autunno le irrigazioni vanno ridotte gradualmente, mentre in inverno si deve annaffiare solo quando il substrato è totalmente asciutto, mediamente ogni 3 settimane. Per quanto riguarda la concimazione, la pianta non richiede frequenti interventi, ricorrendo in primavera a del fertilizzante organico con cui stimolare la sua crescita.

    La potatura è un intervento molto importante nella cura dello stramonio. È necessario intervenire in primavera per stimolare una sua crescita compatta. Se la pianta tende a svilupparsi in modo eccessivamente invasivo è opportuno rimuovere i rami troppo lunghi, evitando di danneggiare la sua struttura principale. Inoltre, bisogna eliminare fiori appassiti e rami secchi per favorire le nuove fioriture e mantenere la pianta sana.

    Malattie e parassiti
    Nella cura dello stramonio bisogna tenere conto di alcune criticità che possono colpirlo. Pur essendo resistente, è soggetto a diversi problemi, tra cui l’attacco di parassiti come afidi, che succhiano la sua linfa e provocano ingiallimento e foglie deformate, richiedendo un intervento tempestivo con un insetticida biologico oppure soluzioni specifiche.

    Un altro problema è il ragnetto rosso, che si insidia nella parte inferiore delle foglie, facendole ingiallire: in caso di un’infezione importante è necessario ricorrere a un acaricida specifico.

    Lo stramonio può essere anche colpito da cocciniglie, da rimuovere manualmente o trattare con prodotti ad hoc. La pianta è soggetta inoltre al marciume radicale, causato da ristagni idrici o un substrato troppo compatto, che porta al deterioramento delle radici. L’oidio può insediarsi sulla pianta, ricoprendo le sue foglie con una patina biancastra: in questo caso bisogna eliminare le foglie infette o, se la situazione è grave, impiegare un fungicida specifico. LEGGI TUTTO