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Scuola, sciopero il 31 ottobre: il sindacato Flc Cgil rivendica un contratto giusto e un lavoro stabile

Giovedì 31 ottobre sarà sciopero del comparto Istruzione e Ricerca. Incroceranno le braccia le lavoratrici e i lavoratori della scuola, dell’università, degli enti di ricerca, delle accademie, dei conservatori e delle scuole non statali con contratto Aninsei.

“Un’inflazione al 18% in tre anni”

Un contratto giusto e un lavoro stabile sono tra le principali motivazioni alla base della protesta, rafforzate dalla lettura della Legge di Bilancio presentata dal Governo. “Una manovra finanziata con i tagli a tutti i settori della conoscenza. Nessuna risorsa aggiuntiva sul contratto, a fronte di un’inflazione al 18% che nell’ultimo triennio ha eroso il potere d’acquisto dei salari, ma solo tagli lineari. Uno del 5% che riduce il turnover per l’università e la ricerca e un taglio secco per la scuola di ben 5.660 docenti e 2174 Ata. Tagli che vanno ad aggiungersi alle emergenze della scuola, tra cui il precariato: un lavoratore su quattro fra Ata e docenti non ha un contratto stabile con grosso danno per la didattica oltre che alle vite di lavoratrici e lavoratori”, afferma il sindacato.

Manifestazioni in tutta Italia

Per tutte queste ragioni la Flc Cgil ha proclamato lo sciopero dell’intera giornata per giovedì 31 ottobre con manifestazioni, presìdi e flash mob in 40 città italiane. A Roma la manifestazione si terrà davanti al ministero dell’Istruzione e del Merito a partire dalle ore 10.

In piazza c’è anche il sindacato Usb. E’ probabile, visto anche il successivo ponte legato alle Festività di Ognissanti, che l’attività di diverse scuole sia limitata o bloccata.

Mim: “Più risorse per i libri di studio”

Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha voluto ricordare come, a fronte di una manovra che si dedicherà, per l’istruzione, quasi esclusivamente al rinnovo del contratto nazionale dei docenti 2022-2024, ci sono nuove misure, tra cui l’incremento del Mof, il Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa, che aumenta di 13,7 milioni di euro, destinati al supporto delle azioni Pnrr e alla gestione delle pratiche pensionistiche nel nuovo sistema Inps, che richiede maggiori risorse. Quindi, per il 2024 viene incrementata di 4 milioni di euro l’autorizzazione di spesa che consente di estendere gli interventi per la fornitura gratuita dei libri di testo. E sono previste modifiche alla riforma del reclutamento per insegnanti tecnico-pratici: con il nuovo Decreto i vincitori di concorso avranno l’obbligo di conseguire l’abilitazione nel primo anno di servizio (2024-’25), mediante il conseguimento dei Crediti formativi previsti, per uniformarsi alle categorie disciplinari già previste.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/scuola_e_universita/rss2.0.xml


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