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Tutte le varietà del castagno e come coltivarlo

Il castagno è un albero che si colloca generalmente tra i 200 e 900 metri di altitudine, tra collina e montagna. Questa pianta della famiglia delle Fagaceae si presenta con caratteristiche uniche e può essere coltivata nei boschi con estrema cura.

Le caratteristiche del castagno

Quando si pensa al castagno non si può fare a meno di menzionare una pianta alta e imponente: infatti, parlando proprio di caratteristiche del castagno, possiamo dire che questo albero è in grado di raggiungere dai 10 ai 30 metri di altezza. Si tratta di una pianta anemocora, ovvero che viene impollinata grazie all’azione svolta dal vento, che è in grado di offrire in autunno dei deliziosi frutti. Guardando il fusto del castagno, è possibile notare che la corteccia è liscia e lucida, di un colore tra il grigio e bruno.

Le foglie del castagno sono alterne e si presentano con una consistenza coriacea e lucida. I fiori della pianta, visibili in giugno, sono unisessuali e sono diversi tra di loro: gli esemplari maschi sono piccoli e sono formati da ameni eretti, lunghi tra i 5 e 15 centimetri. I fiori femmina spesso sono raggruppati in 2-3, anche se a volte ve ne sono alcuni isolati. I frutti di questa pianta, cioè le castagne, si presentano come un achenio con un pericarpo di colore marrone, lucido all’interno.

La castagna ha un lato piatto e un lato convesso che sono definiti pancia e dorso. Al termine del frutto vi è un piccolo ciuffo chiamato torcia, mentre la parte opposta di colore chiaro è detto ilo. Questi frutti sono custoditi all’interno di un involucro pieno di spine (il riccio) che, a maturità corretta, cade dalla pianta lasciando a vista i frutti. I frutti si possono raccogliere tra settembre e ottobre. Per quanto riguarda la temperatura gradita dal castagno, possiamo dire che l’albero sopporta bene il freddo (fino a -25°C), ma con temperature troppo elevate, superiori ai 32°, si possono verificare dei problemi come una caduta eccessiva delle foglie. Nei casi peggiori, la pianta può addirittura morire.

Le varietà del castagno

Esistono veramente tante varietà di castagno e, prima di acquistare quella che si desidera, è necessario tenere a mente i quattro gruppi varietali: castagne, marroni, ibridi euro-giapponesi e giapponesi. Ecco le caratteristiche principali di questi gruppi varietali:

  • Castagne: questo gruppo contempla tantissime varietà e derivano tutte dal castagno europeo. I frutti che sono proposti sul mercato si presentano di pezzatura diversa e tra le varietà più note ci sono: castagna della Madonna di Canale d’Alba, Bracalla, Garrone rosso, Pistoiese…
  • Marroni: anche questo gruppo è possibile trovare diverse varietà che danno origine poi a piante con frutti differenti di dimensione medio-grossa. Tra le più diffuse citiamo le seguenti: Marrone di Viterbo, Marrone di Marradi, Marrone di Castel del Rio, Marrone di Susa, Marrone di S. Mauro di Saline…
  • Ibrido Euro-Giapponese: si tratta di un incrocio ottenuto tra la pianta europea del castanea sativa e quella giapponese castanea creanata. Si possono trovare anche nel nostro paese, poiché importanti negli anni ’70. Alcune di queste varietà sono molto resistenti a malattie come il cancro della corteccia. Lo sviluppo è ridotto e consente di avere terreni con più piante. La raccolta dei frutti inizia a settembre, prima delle castagne e dei merrani.
  • Giapponese: il Tanzawa e Ginyose sono sicuramente le varietà più note di questo gruppo. Lo sviluppo di queste piante è ridotto e l’attività di produzione dei frutti va dal terzo anno dall’impianto. La raccolta di questi frutti avviene tra agosto e i primi del mese di settembre.

La coltivazione in vaso

La coltivazione del castagno in vaso, in realtà, non è per sempre: infatti, le fasi in cui è possibile prendersi cura di questa pianta direttamente in un contenitore di questo tipo è al momento della semina. Successivamente, quando l’alberello inizia a crescere e si ottiene un piccolo arbusto è necessario occuparsi della piantumazione. Solo in questo modo il castagno riesce a dare il meglio di sé, fiorendo e offrendo frutti nella giusta quantità.

La piantumazione e il terreno ideale

Se si dispone di piccoli arbusti si può procedere con la piantumazione del castagno in aree adatte. La prima cosa da tenere a mente è che le piante devono essere collocate distanti tra di loro di circa 10-15 centimetri. Lo sviluppo degli arbusti avverrà senza alcun impedimento e le fronde avranno anche la possibilità di crescere e far passare tra le foglie il giusto quantitativo di aria. Il terreno dovrà essere sciolto, ma al tempo stesso ricco di sostanze nutritive; per quanto riguarda l’irrigazione, sarà importante occuparsene attentamente fino a quando lo sviluppo non sarà completo. Inoltre, è importante potare le piante in maniera regolare.

La coltivazione e la cura dell’albero

Occuparsi della coltivazione e della cura corretta del castagno significa considerare alcuni aspetti importanti come l’irrigazione e la concimazione. Iniziamo dicendo che le annaffiature di questa pianta devono essere periodiche, specie durante l’estate e quando le temperature salgono in maniera importante. Per quanto riguarda la concimazione, invece, è possibile utilizzare dei prodotti indicati proprio per gli arbusti con frutti oppure preparare degli infusi o decotti ricchi di potassio e fosforo. Questi due elementi sono importanti per la pianta, dato che permettono uno sviluppo corretto. Sono suggeriti anche il compost di letame e stallatico maturo. Un altro aspetto rilevante per la cura del castagno riguarda la potatura. È fondamentale eseguirla con frequenza, giacché in questo modo si possono tenere sotto controllo le fronde, alleggerendo i rami e favorendo la fioritura.

Malattie e parassiti

Tra le malattie più comuni in cui l’albero di castagno può incorrere vi sono quelle caratterizzate dall’attacco dei funghi. Il castagno è soggetto all’oidio, al cancro della corteccia, alla ruggine e al marciume del colletto. Alcuni parassiti, invece, possono far sorgere altri problemi come il cancro nero, le carie del legno, il corineo e il marciume della polpa dei frutti. Il ragnetto rosso è senz’altro uno tra i parassiti più pericolosi per un castagno: è fondamentale occuparsi accuratamente della pulizia del bosco dove è stato collocata la pianta, così da evitare la proliferazione di insetti dannosi per il castagno e per i suoi frutti.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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