Ancora solo pochi giorni per installare i sistemi automazione e controllo dei consumi energetici in casa e avere l’ecobonus con l’aliquota più elevata del 65%. Dal I gennaio 2025, infatti, l’aliquota scenderà al 50%, anche se questo tipo di impianti è in grado di garantire un miglioramento del confort domestico e una riduzione dei consumi che può arrivare fino al 10% quando si interviene sugli immobili più datati. Anche la direttiva Case green punta su questi sistemi invitando gli Stati a inserire ulteriori agevolazioni nell’ambito dei piani di nazionali di riqualificazione energetica degli edifici.
L’ecobonus per la casa intelligente
L’ecobonus al 65% è riconosciuto per tutte le spese effettuate fino al 31 dicembre prossimo. L’intervento deve riguardare l’installazione dei sistemi di automazione e regolazione intelligente che permettono la gestione automatica personalizzata degli impianti di riscaldamento o produzione di acqua calda sanitaria o di climatizzazione estiva. L’intervento deve configurarsi come fornitura e messa in opera di dispositivi che consentano la gestione automatica personalizzata degli impianti di riscaldamento o produzione di acqua calda sanitaria o di climatizzazione estiva, compreso il loro controllo da remoto attraverso canali multimediali. In sostanza si deve trattare di sistemi integrati con consentono di mostrare i consumi energetici la fornitura periodica dei dati; le condizioni di funzionamento correnti e la temperatura di regolazione degli impianti, assicurando l’accensione, lo spegnimento e la programmazione da remoto.
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Le spese ammesse alla detrazione
Come precisato dall’Enea la misurazione dei consumi può avvenire anche in maniera indiretta anche con la possibilità di utilizzare i dati di altri sistemi di misurazione già installati nell’impianto di climatizzazione invernale. Rientrano tra le spese detraibili quelle di fornitura e posa in opera di tutte le apparecchiature elettriche, elettroniche e meccaniche, ma anche le opere elettriche e murarie necessarie per l’installazione e la messa in funzione a regola d’arte. Ammesse alla detrazione anche le spese per le prestazioni professionali oltre che quelle di manodopera. Il tetto di spesa è fissato a 15.000 euro, ma generalmente un impianto di questo tipo su un singolo appartamento ha costi molto più contenuti, anche quando è necessario intervenire sull’intero impianto elettrico. Una spesa complessivamente accettabile ma che può dare risultati significativi.
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I risparmi secondo i dati Enea
Secondo le linee guida dell’Enea, infatti, l’installazione di strumenti di monitoraggio e controllo dei consumi energetici è determinante per ridurre le inefficienze e migliorare il confort complessivo dell’abitazione, un dato da non sottovalutare quando si interviene sul fronte dei consumi energetico. Ad esempio integrare un sistema di regolazione climatica alla caldaia permette di adattare la temperatura dell’acqua del riscaldamento in base alle condizioni esterne, consentendo di risparmiare fino al 25% di energia per ogni 10°C in meno. Impostare il termostato a 19°C è sufficiente per garantire il comfort, mentre ridurre di 1 grado può far risparmiare fino al 10% sui consumi. L’installazione di cronotermostati e sensori di presenza può ulteriormente migliorare l’efficienza dei consumi.
Una questione per presente anche a livello europeo tanto che la direttiva Case green invita gli Stati membri a incoraggiare l’installazione di sistemi di automazione e controllo nell’ambito dei rispettivi piani nazionali di ristrutturazione degli edifici necessari per centrare gli obbiettivi di riduzione delle emissioni di CO2. Dal prossimo anno, però, se non ci saranno novità nella manovra, la detrazione scenderà al 50%.