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La centrale elettrica è virtuale ma il Gigawatt prodotto è reale

Una centrale elettrica virtuale, sebbene nominalmente frutto di un bisticcio di termini, è un concetto molto reale: si parla semplicemente di mettere a fattore comune tutte le produzioni energetiche rinnovabili e gestirne in maniera intelligente la distribuzione, e infine il consumo. Ovviamente il sistema funziona solo se l’intelligenza è distribuita su tutta la rete.

Ben Brown , Ceo di Renew Home, ha spiegato poco tempo fa a Forbes che una VPP sfrutta non solo i pannelli solari, ma anche le batterie di accumulo e persino i veicoli elettrici. Questo permette al sistema di bilanciare domanda e offerta. La strategia è vincente soprattutto nei momenti di picco della giornata, poiché invece di costringere a ipotizzare la costruzione di nuovi impianti si usa banalmente l’energia che è stata stivata in altri momenti. Il Nest è importante perché ottimizza i consumi in relazione alle preferenze delle famiglie, ma anche le condizioni meteorologiche e i prezzi dell’energia. Le nuove funzioni Smart Schedule e Adaptive Eco ad esempio rilevano il comportamento dell’utente nel tempo regolano di conseguenza riscaldamento e raffreddamento per ottimizzare il risparmio energetico senza effetti collaterali sul comfort.

Insomma, è come se il funzionamento valutasse ogni parametro interno (alla casa e alla famiglia) ed esterno con il fine dell’efficienza. Brown stima che se negli Stati Uniti tutti adottassero termostati smart abbinati a programmi di rete, si potrebbe contribuire al sistema con 70 Gigawatt da allocare come si preferisce. E in Texas recentemente il tema è molto sentito soprattutto a causa del forte aumento dell’immigrazione: 602mila abitanti in più nell’ultimo anno, di cui il 67% provenienti da altri Stati.

Il progetto texano

Il Texas rispetto ad altri Stati gode di una legislazione meno ferrea in molti settori, fra cui quello energetico; E questo sta permettendo di spingere l’acceleratore sul progetto VPP. NRG Energy dal 2025 inizierà a regalare ai clienti i termostati intelligenti – l’obiettivo è ambizioso, si parla di centinaia di migliaia entro il 2035. Dopodiché le regolazioni smart previste per gli impianti collegati (riscaldamento, raffrescamento e ventilazione) dovrebbero aiutare i clienti “a spostare il loro consumo energetico in momenti in cui l’elettricità è meno vincolata, meno costosa e più pulita”, spiega NRG. Il tutto mettendo in gioco i sistemi di generazione energetica, quelli di accumulo (comprese le batterie dei veicoli elettrici), Google Cloud e gli strumenti di analisi predittiva per le condizioni meteorologiche e la disponibilità di energia rinnovabile. “Questa iniziativa alza l’asticella per rendere la nostra infrastruttura elettrica a prova di futuro e garantire risparmi sui costi ai clienti”, ha confermato il Ceo di Renew Home Ben Brown.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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