In qualsiasi ambiente si trovi il gladiolo infonde eleganza e dona un tocco di colore. Questa pianta è dotata di un’incredibile bellezza, una grande resistenza e presenta dimensioni importanti, tanto da raggiungere anche il metro di altezza. I gladioli, per via della loro forma allungata e affilata, sono noti anche con il nome di spade di gladiatore. Coltivarli in giardino o terrazza è semplice, ma richiede particolari accorgimenti e cure, ripagando tuttavia con grandi soddisfazioni.
Coltivazione in giardino e in vaso del gladiolo
I gladioli consentono di abbellire giardini e terrazzi e sono anche piuttosto facili da coltivare. Per quanto riguarda la coltivazione in giardino bisogna in primo luogo preparare il terreno che deve essere ben drenato e privo di sassi e detriti, rimuovendo anche eventuali grumi di terra, per assicurare alla pianta una crescita rigogliosa. Si procede interrando i bulbi con l’estremità appuntita verso l’alto, a una profondità di semina di 10-15 centimetri e distanziandoli di almeno 15 centimetri tra di loro, in modo tale che abbiano tutto lo spazio necessario per espandersi. Le semine possono essere effettuate tra marzo e aprile anche a intervalli di circa 2 settimane per ottenere una fioritura prolungata.
In merito alla coltivazione in vaso del gladiolo, si tratta anche in questo caso di un’operazione semplice: è necessario ricorrere a un contenitore con del terreno drenato e ricco di sostanze nutritive, ponendo sul fondo dell’argilla espansa e in seguito collocando i bulbi a circa 10 centimetri di profondità. Il periodo migliore per eseguire questa operazione è tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, anche se può essere effettuata durante l’autunno in quelle zone dove il clima è mite. Prima della fioritura, la pianta va concimata ogni 15 giorni. Oltre che ricorrendo ai semi, i gladioli si possono riprodurre tramite i bulbilli presenti alla base del bulbo: questi vengono raccolti nel momento in cui i bulbi sono estratti dal terreno durante la stagione autunnale.
Gladiolo: l’esposizione giusta e quando piantarlo
Originari dell’Africa meridionale, i gladioli sono contraddistinti da fiori molto decorativi dalla forma a trombetta. I loro petali sono tubolari e larghi e si trovano in molteplici colori quali azzurro, blu, lilla, giallo oro o bianco, a seconda della varietà. Il gladiolo ama i luoghi soleggiati, essendo abituato a crescere in zone calde, tanto da svilupparsi spontaneamente in Italia lungo le coste del Mezzogiorno. Pertanto, il clima ideale per coltivarlo è asciutto e caldo. Bisogna anche sottolineare come il gladiolo tema il freddo e il vento: il periodo migliore per piantarlo è dopo l’inverno quando le temperature si sono stabilizzate intorno ai 15 gradi e le gelate ormai non possono più fare la loro comparsa, come anche i cambiamenti repentini di temperatura e i venti freddi.
In merito al luogo in cui posizionare la pianta, per ottenere una fioritura rigogliosa, è importante sceglierne uno soleggiato o di mezz’ombra, evitando punti ombreggiati che potrebbero limitarne la crescita. Altro aspetto da considerare è l’ampiezza dell’area in cui andremo a collocarla, in quanto richiede tanto spazio per crescere. In merito al terreno questo dovrebbe essere fertile, leggermente acido e ben drenato, evitando i ristagni d’acqua, responsabili dell’insorgere di malattie fungine. Questa pianta perenne e bulbosa, appartenente alla famiglia delle Iridaceae, fiorisce a partire da giugno. Per quanto riguarda la raccolta dei fiori del gladiolo deve essere eseguita in estate, quando i fiori si sono sviluppati, ma non sono aperti totalmente, meglio se di primo mattino. I fusti vanno tagliati con delle forbici da giardinaggio oppure un coltello affilato, lasciando delle foglie sulla pianta. I fiori raccolti vanno posti nell’acqua e mantenuti in un luogo ombreggiato, per preservare la loro freschezza e farli durare a lungo.
Ogni quanto innaffiare la pianta?
Da quando viene messo a dimora fino all’estate, è necessario dare da bere al gladiolo con regolarità. Questa operazione va eseguita ogni settimana, ma se necessario anche ogni 2 o 3 giorni: è importante, infatti, mantenere sempre il terreno umido. Tuttavia, malgrado la pianta richieda di essere bagnata con costanza, è davvero importante evitare i ristagni idrici responsabili dei marciumi radicali, che possono contribuire alla presenza di muffe e di parassiti. Nel corso dell’inverno, grazie alle piogge soventi, le annaffiature vanno ridotte notevolmente. L’irrigazione può essere interrotta nel momento in cui le foglie diventano appassite durante l’autunno.
Prendersi cura del gladiolo: altri aspetti da tenere in considerazione
Nell’ambito della cura del gladiolo, non è necessaria una potatura vera e propria. È importante ricordarsi di tagliare gli steli sfioriti alla base dopo la fioritura della pianta per mantenerla in salute. Dopo l’estate, stagione in cui si sviluppa in modo rigoglioso, le foglie diventano naturalmente secche e gialle con l’autunno: quando foglie e fiori sono totalmente appassiti si possono rimuovere, recuperando i bulbilli da conservare in un luogo e asciutto per poi trapiantarli durante la primavera successiva. Pur essendo resistente, il gladiolo sfiorisce in fretta e, inoltre, è soggetto a malattie fungine, come per esempio il marciume dei cormi e la muffa grigia. Quest’ultima si presenta sulle foglie e fiori con macchie grigie: per rimuoverla bisogna agire sulle parti infette ricorrendo a fungicidi ad hoc. I funghi nel terreno possono portare al marciume dei cormi, dovendo rimuovere quelli colpiti e occupandosi di migliorare il terreno a livello del drenaggio. Per scongiurare questa problematica si possono applicare dei fungicidi sui cormi prima del trapianto. Il gladiolo è soggetto anche all’attacco di parassiti come gli afidi, che succhiano la linfa dei fiori e danneggiano le foglie. Per contrastarli è necessario ricorrere prontamente a trattamenti specifici.