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Fittonia, come curare la pianta del mosaico

La fittonia è un genere di pianta erbacea sempreverde che appartiene alla famiglia delle acantacee, al quale appartengono diverse specie che provengono dall’America centro-meridionale e, in modo particolare, delle foreste tropicali di Colombia, Bolivia e Perù. Il nome della pianta è un tributo alle sorelle Elisabeth e Sara Mary Fitton, note per aver scritto il libro “Conversations on Botany”. La fittonia è caratterizzata da foglie dalla colorazione variegata e, soprattutto, con le nervature ben marcate, che contribuiscono a renderla nota anche con l’appellativo di “pianta del mosaico”.

L’esposizione ideale

Per far crescere bene la fittonia, ricordiamoci di preferire un luogo in cui ci sia un buon livello di luminosità, ma non il soleggiamento diretto. La pianta si adatta comunque a crescere anche in ambienti in penombra. È per contro importante che sia sistemata in un ambiente costantemente umido. La pianta non tollera invece in alcun modo le correnti d’aria, che possono provocare il danneggiamento delle foglie. Ricordiamoci infine che la fittonia proviene da aree con temperature particolarmente miti. Alle nostre latitudini, dobbiamo coltivarla in casa, avendo cura di mantenere una temperatura minima tra i 18-20 gradi durante l’inverno. In estate, invece, la fittonia privilegia delle temperature comprese tra i 24-28 gradi.

Il terreno per la coltivazione della fittonia

Per coltivare la fittonia possiamo preferire un terreno con un buon livello di fertilità, nel quale sia disponibile una piccola quantità di humus o, idealmente, con una parte importante di torba. La pianta non ama tuttavia i ristagni idrici, motivo per il quale dobbiamo prevedere di inserire dei cocci o dell’argilla espansa sul fondo del vaso, per favorire il corretto drenaggio dell’acqua usata per l’innaffiatura. Ricordiamoci di preferire sempre dei vasi non particolarmente profondi: le radici della fittonia si sviluppano infatti nella parte più superficiale del terreno. A causa della caratteristica crescita dal portamento che ricade, la fittonia può essere coltivata in vasi sospesi.

Innaffiatura, concimazione e come potare

La fittonia ha bisogno di un’innaffiatura costante, con un apporto di acqua che sia sufficiente a mantenere sempre inumidito il terreno, tanto durante la stagione calda quanto in quella fredda. In estate, è molto importante assicurare un buon tasso di umidità alla pianta, ricorrendo alla nebulizzazione di acqua sulle foglie. Un altro accorgimento utile è quello di sistemare un po’ di ghiaia nel sottovaso e, quindi, lasciare sempre almeno 1-2 dita di acqua, affinché la fittonia possa avere un ambiente con un tasso di umidità ideale. Per la concimazione della fittonia possiamo aggiungere un po’ di fertilizzante liquido all’acqua usata per l’innaffiatura, con una cadenza quindicinale, solo nei mesi tra la primavera e l’estate. In linea di massima, la fittonia non richiede potature specifiche. Ricordiamoci però di rimuovere tutte le foglie secche o che presentano comunque dei segni di danneggiamento: in questo modo, potremo prevenire eventuali attacchi da parte di parassiti.

Parassiti e malattie

La fittonia può essere colpita in modo particolare da parassiti come gli afidi, cocciniglie e gli acari. Nel primo caso, ci accorgiamo della loro presenza osservando semplicemente la pianta, poiché presenta delle macchiette bianche, con sfumature tra il giallo e il verde. La fittonia può anche manifestare alcuni sintomi dei più comuni errori colturali. Ad esempio, quando le foglie tendono a scolorirsi e presentano della marcescenza sugli steli, significa che abbiamo esagerato con la quantità di acqua d’irrigazione. Un’altra problematica piuttosto comunque è quella dell’ingiallimento delle foglie e la successiva caduta. In questo caso, significa che la pianta è stata esposta a temperature minime eccessivamente basse, oppure, che la fittonia si trova in un ambiente dove si verificano correnti d’aria.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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