In montagna il cambiamento climatico produce effetti sempre più gravi. Lo scioglimento dei ghiacciai, alterando la disponibilità idrica e intensificando fenomeni estremi quali alluvioni e frane, ha effetti devastanti non solo sulle comunità che abitano le terre alte ma anche su quelle che vivono a valle. Proteggere le montagne non è quindi solo una questione ambientale, ma una questione di sopravvivenza per miliardi di persone.
Le montagne infatti forniscono acqua ed energia, proteggono la biodiversità che ci nutre, e assorbono anidride carbonica dall’atmosfera a beneficio di miliardi di persone. È scientificamente accertato che l’aumento delle temperature globali di 1,5 °C al di sopra dei livelli preindustriali sarà comunque troppo elevato per gli ecosistemi montani, che subiranno cambiamenti profondi.
Se da un lato i governi devono impegnarsi a ridurre le emissioni – unica misura efficace per limitare le alterazioni negli ecosistemi montani – dall’altro è urgente che le comunità montane possano beneficiare di politiche e investimenti che favoriscano l’adattamento ai cambiamenti in corso e futuri, nell’ottica di raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile come l’SDG 1 (No alla Povertà), l’SDG 2 (Fame Zero), e l’SDG 15 (Vita sulla Terra).
Oggi celebriamo Giornata Internazionale della Montagna, dedicata quest’anno al tema “Soluzioni per un futuro sostenibile della montagna – innovazione, adattamento e giovani”. In questa occasione, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) e la Mountain Partnership hanno pubblicato un importante documento {link https://doi.org/10.4060/cd3668en publicato mercoledì 11 Dicembre] che sottolinea la necessità di coniugare innovazione e tradizione nelle strategie di adattamento per le regioni montane, riconoscendo anche il ruolo chiave delle comunità montane nell’affrontare la crisi climatica.
Come punto di partenza, spiega il rapporto FAO, dobbiamo assicurarci di sapere cosa sta accadendo nelle nostre montagne, il che include l’adozione di metodi innovativi per monitorare lo scioglimento dei ghiacciai.
Nelle Ande, ad esempio, un recente progetto ha riunito dieci istituti di ricerca al fine di armonizzare i dati sull’equilibrio della massa glaciale di dieci ghiacciai andini. Questi dati forniranno informazioni cruciali per una gestione più sostenibile delle risorse idriche e per l’adattamento ai cambiamenti climatici. Allo stesso tempo, anche le conoscenze tradizionali delle comunità locali possono fornire importanti spunti per identificare soluzioni efficaci.
Nell’Himalaya, ad esempio, le comunità del freddo deserto del Ladakh tramandano da generazioni la pratica di scavare dei piccoli stagni, chiamati “zing”, in prossimità dei villaggi per raccogliere l’acqua proveniente dalla neve sciolta e dai torrenti glaciali, essenziale per l’irrigazione delle coltivazioni durante la breve stagione agricola.
L’adozione di questo metodo, semplice ma efficace, ha contribuito ad incrementare i raccolti del 30-40% e a ridurre la vulnerabilità degli agricoltori del Ladakh di fronte alla scarsità d’acqua causata dai cambiamenti climatici.
Le comunità montane hanno anche un’altra risorsa di grande valore: l’energia, la passione e la creatività dei loro giovani. Con 1,8 miliardi di giovani nel mondo che rappresentano la forza trainante dell’azione climatica, anche le montagne possono beneficiare di questo potenziale.
In Kenya, giovani studenti e studentesse hanno dato vita a un progetto di gestione del territorio che li ha visti costruire gabbioni e solide barriere di reti metalliche riempite di rocce per proteggere le loro terre dall’erosione. In Perù, attraverso workshop incentrati sulla preservazione, i giovani stanno imparando a proteggere una specie locale di api senza pungiglione, impollinatori essenziali per l’agricoltura nella loro regione.
A livello globale, la Mountain Partnership, alleanza delle Nazioni Unite che lavora per preservare le montagne e sostenere le comunità montane, sta attivamente sostenendo il Mountain Youth Hub. Questo collettivo di giovani professionisti, profondamente radicati nelle realtà montane di tutto il mondo, è impegnato in prima linea nel promuovere iniziative innovative che favoriscano l’adattamento ai cambiamenti climatici. La Mountain Partnership sostiene anche le comunità montane nello sviluppo di imprenditorialità sociale, grazie al suo programma di incubazione e accelerazione per le imprese.
In Mongolia lavora con la Mongolian Wool and Cashmere Association per promuovere la produzione ecologica di cashmere, garantendo prezzi equi per i pastori attraverso pratiche di produzione e lavorazione sostenibili.
Questi esempi dimostrano che con adeguati investimenti, assistenza tecnica e politiche mirate al sostegno dei più vulnerabili, le comunità montane siano in grado di attuare le trasformazioni necessarie per affrontare le sfide ambientali, migliorando al contempo le condizioni economiche di queste aree.
Zhimin Wu, Direttore della Divisione delle Foreste, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, FAO