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Bonus caldaia 2025, possibile anche senza sostituire l’impianto

Ripensare ad una casa più calda riducendo il gas e scaldandosi con la legna. Una prospettiva non impossibile e che non comporta una riduzione, ma anzi un aumento del confort. E per chi decide di fare questa scelta c’è la possibilità di utilizzare il bonus del 50% per risparmio energetico, senza dover sostituire la caldaia, a patto che l’impianto scelto, stufa termo camino o caminetto che sia, abbia un alto rendimento e a basse emissioni di fumi. Lo stesso per chi sceglie una caldaia a pellet. Dal prossimo anno, però, l’agevolazione con l’aliquota più elevata spetterà solo per la prima casa.

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Risparmio energetico e smart home: ancora pochi giorni per l’ecobonus al 65%

03 Dicembre 2024

Legna e pellet tra le fonti di energia rinnovabile

Le biomasse, comprese quelle di origine vegetale, rientrano a tutti gli effetti tra le fonti di energia rinnovabile in quanto consentono di riutilizzare prodotti organici di scarto. Per questo motivo anche lega e pellet godono degli incentivi per risparmio energetico, un’agevolazione che spetta non solo se si sostituisce una caldaia a gas con una a pellett, ma anche se si intende acquistare una stufa a legna o un caminetto per migliorare il confort domestico. Si tratta infatti, anche in questo caso, di un tipo di impianto che consente di limitare l’uso del gas ritardando l’accensione della caldaia o limitando le ore di utilizzo, e per questo gode della detrazione del 50%. Dal prossimo anno, però, questa percentuale sarà riservata solo all’abitazione principale, mentre per le seconde case, se non saranno novità nella manovra, la percentuale scenderà al 36%.

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Bonus verde 2024 per terrazze e giardini: i tempi stringono

06 Novembre 2024

Pagamenti tracciabili e asseverazione

La detrazione spetta non solo per l’acquisto di stufa, ma anche per la realizzazione di un caminetto e per tutte le opere correlate, a partire dall’installazione della canna fumaria. L’installazione della stufa, della caldaia o del caminetto deve essere effettuata da un tecnico qualificato, tenuto per legge a emettere regolare certificato di conformità (Dm 37/2008). È inoltre necessario farsi rilasciare la certificazione tecnica del produttore della stufa che ne indichi le capacità termiche, in quanto è richiesto un rendimento del bruciatore di almeno l’85% e la limitazione dei fumi di emissione. Il pagamento deve essere effettuato con il bonifico dedicato ai bonus casa.

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Ecobonus, dalla riqualificazione alla caldaia nuova: come cambiano le detrazioni fiscali

30 Ottobre 2024

Rimborso sprint con il Conto termico

Per chi invece deve sostituire un vecchio impianto a biomasse più inquinante, quindi con meno di quattro stelle, oppure uno olio combustibile o a gasolio c’è invece la possibilità di usufruire del Conto termico del Gse, che consente di ottenere un rimborso fino al 65% della spesa. Per il Conto termico al momento non è prevista una scadenza per la presentazione delle domande per cui sarà possibile ottenere l’incentivo con l’aliquota del 65% anche nel 2025, ma sempre, come detto, esclusivamente per la sostituzione di vecchi impianti esclusi quelli a gas. La richiesta di incentivo va presentata direttamente sul sito del Gse una volta installata la stufa o la caldaia. Prevista una procedura semplificata per chi sceglie uno dei generatori a biomassa inclusi nel Catalogo degli apparecchi domestici presente sulle stesse pagine del Gse.

er poter ottenere l’incentivo occorre la fattura e il pagamento deve avvenire in modo tracciabile. Il contributo è erogato entro due mesi in un’unica soluzione quando l’importo è inferiore ai 5.000 euro. Per chi usufruisce del Conto termico c’è anche la possibilità di ottenere, in aggiunta a questo, il contributo regionale o comunale per la rottamazione dei vecchi impianti nell’ottica della riduzione dei fumi. Con le somme erogate a livello locale è possibile ottenere il rimborso del 100% della spesa sostenuta.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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