I bonsai pino si differenziano dalle altre conifere principalmente per gli aghi a sezione triangolare. Di tipologie ne esistono diverse e a seconda di ognuna può cambiare il colore e la lunghezza. Anche la forma può diversificarsi, ma in linea di massima i bonsai pino si riconoscono perché conici e piramidali.
I tipi di bonsai bino: come riconoscerli
I bonsai di pino rientrano tra le specie classiche di bonsai e hanno un ruolo centrale nella progettazione dei giardini giapponesi. Le specie di pino più gettonate, ma soprattutto più semplici da reperire come bonsai, sono il Pinus thunbergii (o Pino nero) e il Pinus pentaphylla (Pino a cinque aghi).
Pinus thunbergii e Pinus pentaphylla
Il bonsai Pinus thunbergii, meglio conosciuto come Pino nero è una pianta che, anche come bonsai, può vivere per moltissimi anni. Con il passare del tempo il bonsai pino nero assume caratteristiche nuove; la sua corteccia, ad esempio, tende a fessurarsi e a diventare molto più interessante, così come la vegetazione, che si arricchisce. Affascinante e longevo, il bonsai di pino nero rimane una delle specie più amate in Giappone, e non solo.
Il bonsai pino a cinque aghi (Pinus pentaphylla) è un’altra varietà molto conosciuta e apprezzata nel meraviglioso mondo dei bonsai. Il nome della pianta, è scontato, viene proprio dalla caratteristica peculiare della specie, che a differenza degli altri pini che hanno gli aghi a coppie, si presenta con mazzetti da cinque aghi. Questi sono corti e tinti di un verde-azzurrognolo molto delicato. Anche questo, come il Pino nero, non teme le avversità climatiche, ma teme invece le cure sbagliate. Ecco, quindi, che per prendersi cura di questa varietà bisogna essere realmente esperti.
Bonsai pino: come prendersene cura
Prendersi cura dei bonsai pino non è difficile, ma ci sono certe accortezze che è sempre bene seguire affinché viva bene e a lungo, più di quanto già non faccia. Prima di acquistarne uno, quindi, sarebbe meglio avere chiaro che cosa fare e come, partendo dalle basi. Esposizione, irrigazione, potatura e concimazione sono sempre i capisaldi da tenere a mente: scopriamoli nel dettaglio.
Esposizione del bonsai pino
Si parta dal presupposto che i Pini amano le posizioni soleggiate e ben ventilate. Data questa premessa importante, per far sì che il bonsai pino selezionato cresca in salute, sarebbe meglio esporli (e lasciarli) all’esterno. L’esposizione in pieno sole favorisce la resistenza della pianta, ma bisogna ricordarsi di proteggerli durante la stagione invernale, specialmente se sono in vaso. Come per tutte le conifere, anche il bonsai pino ama la rugiada, motivo per il quale l’esposizione a cielo aperto è sempre la più apprezzata. In questo modo durante la notte la chioma sarà inumidita nelle giuste quantità e la salute della pianta garantita. Nel caso in cui i vasi siano particolarmente piccoli, sarebbe meglio proteggere il bonsai pino dai freddi invernali (venti compresi) capaci di gelare il terreno e le sue radici.
Che cosa fare, invece, in estate? Per evitare disagi e danni alla salute del bonsai pino, si consiglia sempre di esporre la pianta sotto una rete ombreggiante durante le ore più calde del giorno, assicurandosi poi di riporli all’esterno ogni singola sera. In questo modo saranno protetti dal caldo estremo durante il giorno ma potranno poi godere della rugiada notturna, migliore amica della loro salute.
Bonsai pino: potatura
Come per la maggior parte dei bonsai, anche la potatura del bonsai pino andrebbe fatta in inverno. In questo periodo dell’anno, infatti, l’albero è in riposo vegetativo e la pressione della linfa ai minimi storici; perciò, si eviterà la comparsa di resina, tamponabile con pasta cicatrizzante. Per eseguire una corretta potatura si consiglia sempre di togliere le candele della pianta in salute da inizio a metà estate, assicurandosi di lasciare solo un piccolo moncone di circa 5mm (da eliminar definitivamente l’anno successivo) più qualche coppia di aghi. Inoltre, è consigliabile tagliare la punta delle gemme dormienti: questo servirà per sollecitarne la crescita. Dopo la maturazione della seconda cacciata, presumibilmente in autunno, si dovranno eliminare tutte le crescite in eccesso. Infine, ma non per importanza, è bene eliminare tutti gli aghi vecchi in eccesso per donare equilibro alla crescita della pianta.
Il taglio dei rami si deve sempre effettuare utilizzando la tronchese concava; in questo modo si eviteranno tagli drastici e si lascerà sempre un piccolo ciuffo di vegetazione in cima ai rami tagliati, così che possano continuare a vivere nonostante il ritiro di linfa.
Pinzatura
Un altro grande accorgimento da tenere in considerazione per avere sempre un bonsai pino con rami e aghi corti e folti è la pinzatura. Si tratta di un’azione da svolgere in primavera, quando i nuovi germogli (tecnicamente “candele”) hanno raggiunto la lunghezza di 3 cm e hanno bisogno di essere accorciati a 1 cm. Questo procedimento si può fare o direttamente utilizzando le mani, oppure, per essere più precisi, utilizzando la forbice adatta. Una volta svolto questo passaggio, si aspetta che arrivi l’estate; in questa stagione si può effettuare la pinzatura sui germogli deboli, gli stessi che si sono aperti dopo l’accorciamento delle candele.
Bonsai pino: annaffiatura
Prima regola per la cura del bonsai pino: non esagerare con l’acqua. L’annaffiatura di questa meravigliosa pianta deve essere adeguata e soprattutto dosata. Il bonsai pino, infatti, non ama la troppa umidità; quindi, bisogna aspettare sempre che sia asciutto prima di annaffiare di nuovo. In generale, se si lascia asciugare in modo adeguato la terra tra un’irrigazione e l’altra, il fogliame del bonsai assumerà un aspetto molto più compatto. In caso di piogge frequenti ed eccessive, proteggere la pianta con grande cura; senza questa attenzione gli aghi del bonsai si allungheranno più del dovuto.
Infine, è importante tenere a mente che dall’inizio della stagione estiva fino a tutto l’autunno, non ci si deve dimenticare di nebulizzare gli aghi del bonsai e di farlo a fine giornata.
Rinvaso, concimazione e malattie del bonsai pino
È possibile rinvasare il bonsai pino ma è un passaggio da fare preferibilmente in primavera. Di solito, i bonsai pino giovani si trapiantano ogni tre anni circa, mentre gli esemplari più maturi ogni cinque o sette anni. Una volta effettuato il rinvaso bisogna bagnare molto bene il terreno e si deve posizionare il bonsai all’ombra, avendo cura di nebulizzare gli aghi almeno due volte al giorno. Quando gli aghi saranno completamente aperti, allora si potrà porre il bonsai pino a cielo aperto in pieno sole.
La concimazione rientra tra le azioni da svolgere per prendersi cura del proprio bonsai pino. Per ottenere una pianta rigogliosa e in salute, si consiglia sempre di non abbondare con la frequenza ma di essere costanti, specialmente nel periodo vegetativo della pianta. Si parla quindi dei mesi che vanno da marzo a giugno e da metà agosto e metà ottobre. Data questa premessa, si predilige sempre un fertilizzante a lenta cessione.
Prendersi cura del bonsai pino significa anche difenderlo da eventuali attacchi di parassiti e/o malattie. I nemici più comuni di questa varietà di bonsai sono gli afidi, gli acari e la cocciniglia. Per evitare che questi attacchino la pianta, si può pensare di effettuare alcuni trattamenti preventivi a cadenza regolare (quindicinale). Per evitare invece il tanto temuto marciume radicale, basterà eseguire un normale trattamento ad hoc e farlo almeno due volte all’anno.