25 Dicembre 2024

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    Il vischio, la pianta parassita che adorna il Natale

    Il vischio, nome scientifico viscum, è un genere di pianta cespugliosa di cui ne esistono decine di specie, tra le quali, il viscum album è quella più diffusa. Il vischio appartiene alla famiglia delle santalacee ed è una pianta presente in gran parte delle nazioni con clima temperato, dall’Europa all’area del sud-est asiatico, ma anche in paesi dell’Africa e in Australia. Il suo habitat ideale si trova in modo particolare nei boschi con conifere e diverse latifoglie, dove il vischio nasce e si sviluppa come un parassita delle altre piante. Il viscum raggiunge solitamente dimensioni modeste, comprese tra i 40 centimetri e un metro di altezza. La pianta si contraddistingue per le foglie coriacee di colore verde chiaro, nonché per le piccole infiorescenze e le bacche di colore bianco. Il vischio è anche noto per la tossicità, a causa della presenza della viscumina: le sue bacche rappresentano in modo particolare un rischio importante per la nostra salute.

    Qual è l’esposizione ideale e dove cresce in Italia?
    Il vischio è una pianta dal buon livello di rusticità: può quindi crescere senza problemi anche nelle aree che sono soggette alle gelate invernali. Per vegetare in modo ottimale, la pianta ha però bisogno di una buona quantità di luce e di soleggiamento diretto. Negli ambienti boschivi che offrono queste caratteristiche non è difficile trovarlo anche ad un’altitudine di un migliaio di metri. Nel nostro paese, il viscum si trova un po’ in tutte le regioni, con una presenza più marcata soprattutto nel territorio dell’arco alpino.

    Si può coltivare la pianta di vischio in vaso?
    Non abbiamo la possibilità di far crescere il vischio in vaso, proprio perché si tratta di una specie epifita e parassita. Per la coltivazione del viscum nel nostro giardino, dobbiamo scegliere una pianta che funga da ospite. Nel suo habitat naturale, il vischio cresce soprattutto sulle latifoglie come le querce, i salici, i pioppi, le betulle, i tigli e gli aceri, ma anche sulle conifere come i pini. Anche sui tronchi o i rami di meli, robinie e susini non è difficile scorgere la presenza del viscum. Ricordiamoci che il vischio è particolarmente tenace: se decidiamo di coltivarlo su una pianta ospite nel giardino di casa nostra, teniamo presente che una sua eventuale rimozione futura è molto difficile. In tanti casi, dobbiamo eliminare in modo definitivo il ramo che lo ospita.

    La coltivazione e la moltiplicazione della pianta
    Per prima cosa, procuriamoci dei semi di viscum: li troviamo all’interno delle bacche bianche che il vischio è solito produrre nel periodo autunnale e, soprattutto, a ridosso di Natale. Per quanto possibile, accertiamoci di selezionare solo le bacche più mature. Preoccupiamoci quindi di scegliere una pianta ospite che abbia delle fessure nella corteccia, o comunque, delle tracce di muschio o di licheni sul tronco. In questo modo, potremo inserire il seme di viscum in uno spazio ideale per favorirne l’attecchimento. Il miglior momento per dare il via alla coltivazione del vischio è agli inizi del periodo invernale, idealmente dopo le festività natalizie. Dovremo attendere almeno fino all’inizio della primavera per sapere se il nostro esperimento avrà avuto successo: la germinazione richiede infatti diversi mesi. Per capire se il vischio ha attecchito, ci basterà osservare il punto in cui abbiamo messo a dimora i semi: se si sono formate delle protuberanze, abbiamo ottenuto una nuova pianta.

    La crescita e la cura del vischio
    Il viscum è una pianta dal ritmo di crescita particolarmente lento. Oltre a richiedere alcuni mesi per germinare, il vischio ha bisogno di diversi anni per raggiungere il suo massimo sviluppo. Poiché la pianta si sviluppa in modo parassitario su un altro vegetale, non richiede particolari attenzioni nella coltivazione. Il viscum ricava infatti dalla linfa della pianta ospite l’acqua e i minerali di cui ha bisogno per crescere. Teniamo ben presente questo aspetto quando scegliamo dove coltivare il vischio, soprattutto se viviamo in aree dal clima particolarmente caldo e siccitoso: la presenza del viscum sarà infatti un ulteriore fattore di stress per la pianta che lo ospita.

    La fioritura e i frutti
    Il vischio è una pianta dioica: in natura troviamo esemplari maschili e femminili. Solo queste ultime producono i tipici frutti tondeggianti e bianchi, che appaiono solitamente nel corso dell’autunno. La fioritura invece si concentra nel periodo primaverile, quando sul viscum si sviluppa una gran quantità di fiori bianco-giallastri.

    I parassiti
    La pianta ha una buona rusticità, grazie alla quale non è particolarmente soggetta ai parassiti: ricordiamoci però di eliminare le parti secche o danneggiate del vischio, per prevenire qualsiasi potenziale problematica. LEGGI TUTTO

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    Il cactus di Natale, come curare la pianta che rende gioiose le nostre case

    La Schlumbergera è una pianta appartenente alla famiglia delle cactaceae, ed è conosciuta per la sua spettacolare fioritura e la presenza di fusti succulenti piatti e privi di spine. Questi, che spesso si confondono per le foglie della pianta, in realtà sono chiamati correttamente cladodio e sono come un ramo, ma con l’aspetto e la funzione di una foglia. Il cactus di Natale è soprattutto conosciuto come pianta da tenere in casa ed è molto apprezzata in concomitanza delle festività natalizie. Questa pianta, originaria delle foreste pluviali brasiliane e delle coste che si affacciano sull’oceano Atlantico, apprezza condizioni di elevata luminosità e di umidità. È una pianta che in natura si adatta a qualunque luogo, crescendo anche negli incavi dei rami e delle rocce. Questo cactus si presenta come un cespuglio con “foglie” che si riversano a cascata verso il basso. Si tratta di una pianta di dimensioni ridotte, poiché non supera i 40-50 centimetri di altezza. I fusti di questa pianta si presentano separati a segmenti, con terminazioni ugualmente piatte.

    Il colore di questi elementi è verde scuro o brillante, a seconda della varietà che si acquista. I fiori del cactus di Natale sono allungati, con più petali ad artiglio e pistilli molto evidenti. Sono fiori di grande dimensione che possono variare nel loro colore: infatti, troviamo fiori rosa, rossi, viola, arancione e bianco. La fioritura di questa pianta è proprio in concomitanza del Natale, anche se a volte il periodo di fioritura è anticipato con l’arrivo delle temperature più fredde.

    Il cactus di Natale può stare fuori?
    Come capita per molte piante succulente, anche il cactus di Natale non può stare fuori: infatti, non si tratta di una pianta da esterno, poiché non gradisce temperature che vanno sotto i 10°C. La coltivazione ideale di questa pianta richiede temperature di circa 15-20°C, mai superiori a 25°C e, soprattutto, lontano da fonti di calore o correnti d’aria. Se si decide di coltivare la pianta in appartamento è importante non collocarla in prossimità delle finestre. Il suggerimento è di sistemare il cactus di Natale vicino al davanzale delle finestre rivolte a est oppure nord. Potrà stare anche in bagno, visto che apprezza l’umidità moderata.
    Qual è la terra migliore per la pianta?
    Questo cactus gradisce un mix di terra pensato proprio per le pianta cactacea con composto organico. Inoltre, è importante considerare che apprezza il terreno umido, ma non i ristagni idrici. Proprio per questo, è necessario accertarsi che il terreno sia asciutto prima di procedere con l’annaffiatura.
    Come farlo fiorire?
    Esistono delle condizioni che favoriscono la fioritura del cactus di Natale: la prima cosa da tenere a mente riguarda l’esposizione che non dovrà mai ricevere luce diretta dei raggi solari. Dovrà ricevere luce tra le 12-14 ore al dì. È importante offrire una temperatura compresa tra i 13°C e i 18°C durante la stagione autunnale e invernale. Inoltre, è importantissimo evitare il ristagno d’acqua e nutrire la pianta con un fertilizzante. Durante la fioritura è necessario eliminare i fiori secchi, così da favorire la comparsa di nuovi boccioli. La fioritura durerà alcune settimane e sarà particolarmente bella.
    Quando e come annaffiarlo?
    Le annaffiature del cactus di Natale devono essere fatte in maniera moderata, ma regolare. È importante controllare con le dita se il primo strato del terreno è asciutto ed è pronto per essere nuovamente bagnato. In questo modo, si evitano tutti i problemi che possono derivare dall’eccesso di acqua. Con l’arrivo della stagione invernale, le annaffiature devono essere ridotte.
    La concimazione del cactus di Natale
    Per concimare il schlumbergera è necessario selezionare un concime specifico per le piante cactacee, succulente o grasse. Si può dare il concime alla pianta circa due volte a settimana, diluendolo con l’acqua dell’innaffiatura. Questo prodotto dovrà contenere elevate percentuali di fosforo e potassio, elementi nutritivi che sono importanti per la cura del cactus di Natale.
    È possibile ottenere delle talee?
    Per proteggere la specie che avete in casa si può decidere di ottenere delle talee: è necessario piantare in un vaso con torba e sabbia 2-3 segmenti dei fusti. Nel giro di qualche settimana metterà le radici e si potrà procedere con il rinvaso in un contenitore più grande.
    Che fare se le foglie sono molli?
    Quando il cactus di Natale presenta foglie molli significa che è stato annaffiato troppo e potrebbe essere già compromessa la sua vita. È importante intervenire per tempo, salvando i fusti sani e realizzando una talea per dare vita a una nuova pianta.
    Il rinvaso e la potatura
    Il rinvaso del cactus di Natale dovrebbe avvenire generalmente nel giro di 2-3 anni, durante la stagione primaverile lontano dalla fioritura giacché si potrebbe rischiare di far cadere i fiori. È necessario selezionare un vaso con diametro leggermente più grande rispetto a quello iniziale. Per quanto riguarda la potatura, invece, è importante togliere i fiori secchi per favorire la crescita di nuovi boccioli. Si potranno togliere anche i fusti morti e danneggiati, così da pulire bene la pianta e stimolarne la crescita.
    Le malattie e i parassiti in cui può incorrere
    Anche questa pianta soffre di alcuni problemi causati da malattie o da parassiti che la possono attaccare. Oltre al marciume radicale provocato dall’eccesso di acqua, citiamo la cocciniglia e il ragnetto rosso. Entrambi i problemi possono essere prevenuti offrendo le giuste condizioni climatiche alla pianta natalizia. LEGGI TUTTO