24 Ottobre 2024

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    Cinquemila nuovi alberi per le foreste bellunesi dopo Vaia e l’effetto-bostrico

    Pini cembri, larici, abeti rossi e faggi. Per un totale di cinquemila nuovi alberi, messi a dimora attraverso metodologie innovative e integrate con la natura. Così le foreste venete rinascono dopo l’ecatombe della tempesta Vaia, era l’ottobre del 2018, e i danni dell’infestazione di un piccolo coleottero lignicolo, il bostrico.Si chiama “Ancora Natura per il Col di Lana” il progetto di rinaturalizzazione promosso da Pefc Italia (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes), ente promotore della gestione sostenibile del patrimonio forestale, insieme Rete Clima e Coldiretti Belluno, grazie ai fondi provenienti dall’8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. LEGGI TUTTO

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    Ultimi giorni per partecipare alla call for talent del National Biodiversity Future Center

    Ultimi giorni per partecipare alla call for talent del National Biodiversity Future Center (NBFC) rivolta a 60 menti brillanti desiderose di orientare i propri obiettivi professionali e scientifici verso la salvaguardia e la promozione della biodiversità, al fine di garantire un futuro più sostenibile alle generazioni future.

    Saranno investiti oltre 2 milioni di euro per sostenere chi si farà promotore degli obiettivi costitutivi del Centro, intraprendendo con nuove idee imprenditoriali azioni concrete per il monitoraggio, la conservazione, il ripristino e la valorizzazione della biodiversità del nostro Paese.

    Per affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici, all’inquinamento, allo sfruttamento e alla degradazione degli ecosistemi è oggi più che mai necessario adottare approcci innovativi e ad alto contenuto tecnologico. I 60 partecipanti selezionati, riceveranno una scolarship individuale di 30.000 euro, e saranno i protagonisti di un percorso di formazione, mentoring e networking per acquisire competenze e conoscenze trasversali, utili a sviluppare idee di business, servizi e modelli innovativi nel campo della biodiversità.

    Il programma UpSkilling si articolerà in due percorsi distinti. Uno manageriale, rivolto ad aspiranti manager dell’innovazione interessati a seguire lo sviluppo di istituzioni e imprese innovative nel campo della biodiversità. L’obiettivo è accrescere le competenze gestionali dei partecipanti, che al termine del programma saranno chiamati a elaborare un project work. Il secondo percorso, di stampo imprenditoriale, è rivolto alle candidate e ai candidati desiderosi di sviluppare un’idea d’impresa nel campo della biodiversità. L’obiettivo finale sarà quello di elaborare un business & technology plan, per sostenere la fattibilità di una start-up, e realizzare un proof-of-concept, che dimostri l’utilità della nuova tecnologia e dei prodotti.

    Al termine della formazione i partecipanti presenteranno i loro progetti e ai 10 migliori project work o business plan sarà assegnato un premio di 30.000 euro.

    Il percorso Upskilling sarà preceduto da un bootcamp di sette giorni aperto a tutti i candidati, a conclusione del quale saranno selezionati i 60 partecipanti.

    Il programma di formazione, della durata complessiva di 8 mesi, si articolerà in sei corsi, con sede in diverse città italiane: Nature based solution for biodiversity restoration (Montelibretti, Roma); Sviluppo di Sistemi avanzati per la condivisione, comunicazione e fruizione dei dati e contenuti di NBFC (Lecce); Biodiversità e benessere (Milano); Biodiversità e implementazione delle produzioni in pesca e acquacoltura (Fano e Bologna); Modelli di comunicazione innovativa sulla biodiversità (Venezia); Monitoraggio della biodiversità (Palermo).

    Il programma UpSkilling include 150 ore di lezioni frontali, in presenza e da remoto, con esperti e professionisti della biodiversità, e 150 ore di attività sperimentali. Sono inoltre previste due visite formative presso centri di eccellenza e incubatori italiani ed esteri e un workshop finale in cui i partecipanti avranno l’occasione di confrontarsi con investitori e venture capital. LEGGI TUTTO

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    Gli occhiali usati non si buttano via: una raccolta per riciclarli

    Ogni anno, in Europa, circa 4.000 tonnellate di occhiali usati finiscono nei rifiuti (fonte: European Eyewear Recycling Report). Composti da materiali come plastica, metallo e vetro, questi strumenti di correzione visiva rappresentano una sfida per il riciclo. La maggior parte degli impianti non è attrezzata per smaltire o riciclare oggetti così piccoli e complessi, generando così un inutile spreco di risorse preziose e un impatto significativo sull’ambiente. Il tema degli occhiali usati, però, non riguarda solo l’inquinamento. Globalmente, 2,2 miliardi di persone soffrono di disabilità visive, e 1 miliardo di queste non ha accesso agli occhiali correttivi necessari per migliorare la propria qualità della vita (fonte: Organizzazione Mondiale della Sanità). In Italia, con oltre 5,6 milioni di persone che vivono in povertà assoluta, l’acquisto di occhiali correttivi è un lusso che molte famiglie non possono permettersi (fonte: Istat).

    Economia circolare

    Ancora troppi rifiuti elettronici finiscono nella raccolta indifferenziata

    di Sara Carmignani

    15 Ottobre 2024

    Per far fronte a questa duplice emergenza, ambientale e sociale, Multidistretto 108 Italy dei Lions Italiani – l’organizzazione benefica di club di servizio che opera in tutto il mondo – ha avviato un progetto che si propone di raccogliere, rigenerare e distribuire occhiali usati. Dal 2003, il Centro Italiano Lions Raccolta Occhiali Usati di Chivasso (TO), uno dei 20 centri di riciclo presenti nel mondo, ha recuperato oltre 4,5 milioni di occhiali, distribuendone oltre 2 milioni ad altrettante persone in 73 paesi. Questo lavoro è reso possibile grazie all’impegno di volontari che ripuliscono, suddividono per gradazione e confezionano gli occhiali per la loro ridistribuzione. Il progetto si distingue per la sua attenzione sia alla sostenibilità che alla solidarietà, offrendo una seconda vita a milioni di occhiali altrimenti destinati ai rifiuti.

    L’impatto sociale di questa iniziativa è notevole. “L’accesso agli occhiali correttivi è fondamentale per molti gruppi vulnerabili – spiega Leonardo Potenza, Presidente del Consiglio dei Governatori Lions –. I bambini che soffrono di ambliopia, ad esempio, sono particolarmente colpiti: circa il 10% dei minori italiani sviluppa questa patologia visiva che, se non trattata, può causare danni permanenti alla vista”. L’iniziativa è di vitale importanza anche per gli anziani: “Con 2,7 milioni di over 65 che vivono sotto la soglia di povertà, la mancanza di occhiali correttivi può portare a isolamento sociale e perdita di autonomia”, continua Potenza.

    Anche le carceri italiane rappresentano una realtà in cui il bisogno di occhiali è urgente. Si stima che il 50% della popolazione detenuta sviluppi problemi visivi durante il periodo di reclusione, aggravati dalle condizioni di illuminazione insufficiente e dall’uso prolungato della vista per leggere, una delle poche attività disponibili. Le finestre con griglie che limitano l’accesso alla luce naturale peggiorano ulteriormente la situazione, e per molti detenuti l’acquisto di occhiali è spesso impraticabile.

    Fisco verde

    Frigo e lavatrici rotti, quando si possono far ritirare

    di  Antonella Donati

    16 Ottobre 2024

    Il centro di Chivasso ha recentemente potenziato il suo laboratorio per aumentare la capacità di rigenerare e distribuire occhiali, e con il Progetto Italia, i Lions hanno intensificato gli sforzi per garantire l’accesso agli occhiali a chi ne ha bisogno, puntando ad assistere almeno altre 2.000 persone entro giugno 2025. Chiunque necessiti di occhiali può rivolgersi al Lions Club più vicino per ottenere una visita oculistica gratuita e richiedere un paio di occhiali rigenerati sulla base delle proprie esigenze. Allo stesso modo, chiunque desideri contribuire può donare i propri occhiali dismessi presso il Lions Club più vicino.

    A causa della composizione mista di plastica, metallo e vetro, e della mancanza di impianti adeguati, molti occhiali finiscono nelle discariche, contribuendo al crescente problema dei rifiuti non biodegradabili. “L’iniziativa dei Lions- conclude Potenza – si distingue proprio per offrire una soluzione sostenibile e sociale: rigenerare occhiali usati significa non solo ridurre l’impatto ambientale, ma anche offrire un contributo concreto a chi ne ha più bisogno”. LEGGI TUTTO