Quegli animali star dei social che ci ricordano l’importanza della conservazione
Buffi, inusuali, atipici, terribilmente teneri, capricciosi e decisamente adorabili. Il 2024 che se ne va ci lascia in eredità una serie di animali, diventati celebri e “meme” in tutto il mondo, che hanno il potere di farci contemporaneamente sorridere, riflettere e talvolta disperare. E sebbene la maggior parte di loro sia in cattività o all’interno di uno zoo, sono anche diventati simbolo – proprio per le loro caratteristiche uniche – di una biodiversità e di una varietà che il mondo sta perdendo, tanto da ricordarci l’importanza di impegnarci di più per salvaguardarla.
Regina incontrastata delle “celebrities” animali del 2024 è Moo Deng, una cucciola femmina di ippopotamo pigmeo che è stata curiosamente chiamata con un nome che più o meno significa “maiale saltellante”. In pochi mesi, dopo la sua nascita all’interno del Khao Kheow Open Zoo in Thailandia, Moo Deng è diventata una star assoluta: sarà per il suo aspetto “scivoloso”, sarà perché è capricciosa, buffa e passa la maggior parte del tempo a dormire, oppure a dare piccoli morsi ai custodi, ma ai tempi dei social e degli animali ripresi tramite webcam la piccola di ippopotamo è diventata talmente celebre, davvero un meme vivente, da avere una “sua” canzone tradotta in quattro lingue, da ispirare personaggi del Saturday Night Show, o ancora da essere interpellata sul pronostico (poi azzeccato) sul vincitore delle elezioni statunitensi. Se a questo si aggiunge “una pelle invidiabile” scrivono gli utenti sui social o un “caratterino ingovernabile”, oppure la capacità di sfidare altri animali di sesso maschile tanto da trasformarla in icona femminista, è facile intuire come la figura di Moo Deng sia diventata poi anche ultra commerciale, tanto da usare la sua immagine per vendere di tutto, dai trucchi alle criptovalute.
La conferenza
“Per arrestare il declino della biodiversità servono 1.000 miliardi di dollari l’anno”
di Luca Fraioli
18 Dicembre 2024
Eppure, questo straordinario esemplare nato nel 2024, ha anche il potere di ricordarci altro: fa parte di una specie, gli ippopotami pigmei, che lotta contro l’estinzione e di cui sono rimasti pochissimi esemplari in natura. Come Moo Deng, un altro animale che ha fatto “esplodere l’internet” nel 2024, di quelli che vorresti abbracciare nei momenti tristi, è il pulcino di pinguino reale chiamato Pesto. Anche lui in cattività, all’interno delle strutture del Sea Life Melbourne Aquarium in Australia, il “piccolo” Pesto è diventato famoso per le sue impressionanti dimensioni. Paffuto e decisamente in forma, il pulcino era talmente grande già poche settimane dopo la sua nascita a inizio 2024 all’interno dell’Acquario che è subito diventato un “animale cult” della rete, tanto che quando la cantante americana Katy Perry si è esibita in Australia ha dichiarato di voler abbracciare e baciare il piccolo Pesto.
Anche in questo caso, nonostante la marea di like, meme e immagini riferite a Pesto, la storia di questa pinguino ci riporta facilmente – con un po’ di attenzione – a riflettere sulle condizioni dei pinguini che ad oggi sono in forte sofferenze a causa della perdita dei ghiacci per via dell’impatto del surriscaldamento globale. Altro animale simbolo, a livello mondiale, è poi il polpo “domestico” Terrance, “adottato” dalla famiglia Clifford in Oklahoma: il racconto della sua storia, di un esemplare inizialmente identificato come maschio che aveva però deposto 50 uova fecondate nell’acquario domestico, riuscendo a fatica a gestire il futuro dei suoi “piccoli”, è diventata virale grazie ai social e al racconto quotidiano delle imprese del polpo.
Come per Terrance, virale è anche diventata la storia di Charlotte, una razza che sembrava essere rimasta incinta (forse per partenogenesi) nonostante non ci fossero esemplari maschi nell’Aquarium & Shark Lab in North Carolina. La sua storia ha poi fatto piangere: nel tempo ha sviluppato una rara malattia riproduttiva e successivamente è stato annunciato dai responsabili dell’acquario prima che “non era più incinta” e poi che era deceduta. E infine c’è Nibi, adorabile castoro di due anni, salvato da cucciolo e diventato inconsapevole attore protagonista di una lunga battaglia legale nel Massachusetts per il suo rilascio in natura.
Quasi tutti questi animali, e tanti altri diventati celebri del 2024, sono diventati per molti di noi familiari, quasi come fossero cuccioli di cui ognuno vorrebbe prendersi cura. Questo anche per via di quel “baby schema” o “Kindchenschema” descritto da Konrad Lorenz già nel 1934, quello che racconta come segnali infantili fatti di caratteristiche morfologiche esteriori particolari – dalle guance paffute al muso corto, dagli occhi grandi da cucciolo sino alle forme arrotondate o la pelle morbida o ancora l’andatura goffa – spingono i genitori a prendersi cura dei piccoli. Probabilmente, se tutti noi avessimo le stesse attenzioni che mostriamo a suon di views e di like per i cuccioli animali anche per le tante specie in declino, la generale lotta per la conservazione e contro la perdita di biodiversità mondiale avrebbe davvero qualche chance in più. LEGGI TUTTO