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    #ioleggoperché, le donazioni di libri riempiono le scuole e soddisfano i giovani lettori (sempre più voraci)

    Se gli italiani che leggono sono sempre un po’ meno, la crisi sembra non intaccare i lettori più giovani. Non solo i minori rimangono grandi divoratori di libri, ma secondo un’elaborazione di Openpolis continuano persino ad aumentare. Il loro desiderio di lettura, però, deve fare i conti con la scarsità di biblioteche, che in migliaia di comuni sono meno di cinque ogni diecimila abitanti o sono del tutto assenti. Negli ultimi anni, però, esistono delle biblioteche scolastiche in più, aperte grazie alle donazioni di libri fatte nell’ambito del progetto #ioleggoperché, organizzato dall’Associazione Italiana Editori (Aie).
    Almeno una scuola ogni quattro tra le partecipanti alla scorsa edizione è riuscita a aprire una nuova biblioteca o lo farà a breve, dando vita a uno spazio in cui formare i lettori del futuro. E a questa nona edizione, presentata martedì al Ministero della Cultura, aderisce la metà delle scuole italiane: 28.285 in tutto, oltre a 350 nidi, per un totale di 4.2 milioni di studenti coinvolti. LEGGI TUTTO

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    Oristano, maestra faceva recitare preghiere e benediva i bambini con l’olio invece di insegnare italiano. Il Tribunale del lavoro: “Giusto sospenderla”

    Era stata sospesa dal lavoro per 20 giorni con stipendio ridotto per aver fatto recitare preghiere e fatto costruire rosari ai bambini della scuola elementare di San Vero Milis, in provincia di Oristano, in cui insegnava, invece di insegnare le sue materie. Marisa Francescangeli, 59 anni, aveva impugnato la decisione, ma oggi la sezione Lavoro del tribunale ha rigettato il ricorso: per la giudice Consuelo Mighela, le attività svolte in classe dalla maestra durante l’anno scolastico 2022-2023, non costituivano “espressione della libertà di insegnamento, bensì una violazione dei suoi doveri di docente di una scuola pubblica statale e dei principi che la scuola stessa deve assicurare e garantire, fra cui quello, fondamentale, di laicità dello Stato, oltre ad avere interferito con il diritto dovere dei genitori garantito dalla nostra Costituzione (art. 30) di educare i figli, anche da un punto di vista religioso”.
    Il provvedimento della scuola
    La sospensione era scattata a seguito di diversi richiami allo svolgimento delle proprie mansioni che la direzione scolastica aveva fatto all’insegnante dopo le segnalazioni dei colleghi e l’esposto di tre genitori degli alunni poiché la maestra aveva fatto realizzare un rosario ai bambini per poi fargli recitare il Padre Nostro e l’Ave Maria durante l’orario scolastico. Non solo. Francescangeli in un’occasione fece cospargere il corpo dei piccoli alunni con un olio per a benedizione, episodio confermato al giudice dalla stessa insegnante nel corso di un’udienza.
    L’olio benedetto
    Si trattava di “un olio profumato, a suo dire non benedetto, chiamato olio di Nardo – scrive la giudice – che la docente aveva tirato fuori dalla propria borsa e che alcuni bambini avevano anche usato per ungersi il corpo”. In quell’occasione, si legge ancora nelle motivazioni, sempre sollecitata dagli alunni, la maestra aveva raccontato ai bambini “la storia biblica dell’olio portato a Gesù prima della crocefissione e che avrebbe dovuto essere utilizzato per cospargere il corpo di Cristo dopo la morte”. Per il giudice, insomma, la sospensione era legittima.
    La difesa
    La maestra venne quindi sanzionata e sospesa dall’insegnamento. Assistita dal sindacato Uil scuola al quale è iscritta e dagli avvocati Elisabetta Mameli e Domenico Naso, Francescangeli aveva impugnato la sospensione, chiedendone l’annullamento. Secondo i legali, infatti, il provvedimento andava annullato perché la contestazione era stata notificata alla docente senza il rispetto del termine di venti giorni, compromettendo il diritto di difesa e in violazione del contratto collettivo di lavoro. Secondo gli avvocati i comportamenti tenuti dalla docente avrebbero dovuto essere ricondotti nell’alveo della libertà di insegnamento.
    Le motivazioni del giudice
    Per il giudice invece, che ha dichiarato infondati i motivi del ricorso, la sanzione disciplinare era “assolutamente conforme a quanto previsto dalla legge”. Nella sentenza viene sottolineato che fosse stata la stessa Francescangeli a ammettere, durante l’udienza del 14 giugno scorso, quando venne interrogata in teleconferenza, quei comportamenti che portarono alla sua sospensione. Confermò infatti di aver fatto realizzare ai bambini un piccolo rosario con dieci perline e, quindi, “su richiesta di un alunno, i bambini avevano recitato il Padre Nostro e l’Ave Maria”.
    Pratiche non idonee all’insegnamento
    L’insegnante inoltre “ha ripetutamente posto in essere pratiche di culto estranee all’esercizio della funzione docente e alle mansioni assegnatele, in violazione dei propri doveri”, come appunto l’episodio dell’olio. Attività di culto che, scorrendo la sentenza, il giudice ricorda: “Non sono neppure coerenti con l’insegnamento della religione, pacificamente svolto da un’altra docente dell’istituto scolastico statale presso cui prestava servizio la ricorrente”. LEGGI TUTTO

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    Scuola, sciopero il 31 ottobre: il sindacato Flc Cgil rivendica un contratto giusto e un lavoro stabile

    Giovedì 31 ottobre sarà sciopero del comparto Istruzione e Ricerca. Incroceranno le braccia le lavoratrici e i lavoratori della scuola, dell’università, degli enti di ricerca, delle accademie, dei conservatori e delle scuole non statali con contratto Aninsei. “Un’inflazione al 18% in tre anni” Un contratto giusto e un lavoro stabile sono tra le principali motivazioni […] LEGGI TUTTO

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    Grembiuli diversi tra maschi e femmine in una scuola elementare, una nonna scrive al preside: “Vecchi pregiudizi che alimentano stereotipi di genere”

    Bambini con il grembiule nero, bambine in bianco. Una differenza che non va giù alla nonna di un alunno della scuola elementare di Binasco (Milano), che ha scritto una lettera al preside dell’istituto, agli insegnanti, al collegio docenti e al consiglio d’istituto. “È una distinzione che risale a più di trent’anni fa. Non sono contraria […] LEGGI TUTTO

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    Maturanda non vedente senza insegnante di sostegno che conosce il linguaggio Braille. Il papà: “Si parla di inclusione, ma non c’è. Alisea è arrabbiata, ha crisi nervose”

    «Abbiamo sempre avuto un rapporto di fiducia e confronto con l’istituzione scolastica, ma adesso non possiamo tacere dinanzi al diritto allo studio negato a nostra figlia». Lo afferma Antonio Cristaldi, padre della 18enne Alisea, studentessa cieca, che frequenta la quinta classe al Liceo Scientifico “Stefano Patrizi” di Cariati (Cosenza), dove quest’anno si è ritrovata senza […] LEGGI TUTTO

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    Scuola, lo stipendio degli insegnanti nel 2024 è il più basso degli ultimi cinque anni. “Il grande inganno di Valditara”

    ROMA – La propaganda valditariana sulla chiusura dei contratti, e la liberazione di tasse grazie all’abbassamento del cuneo fiscale, cozza con le buste paga dei docenti italiani. Il presidente del sindacato Ancodis, Rosolino Cicero, ha fatto un’operazione molto semplice mostrando l’evoluzione della sua busta paga da ottobre 2020 a oggi, dopo LEGGI TUTTO

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    Scuola e università, sciopero il 31 ottobre. “Da Valditara nessuna risposta alle nostre richieste”

    ROMA – La Federazione della conoscenza della Cgil apre la stagione degli scioperi proclamando, per giovedì 31 ottobre, l’astensione dal lavoro nel mondo della scuola e dell’università (e della ricerca e del ramo musicale e coreutico, l’Afam).
    L’incontro tra Valditara e i sindacati
    La scorsa settimana, 8 ottobre, tutti i sindacati al tavolo delle trattative avevano incontrato il ministro Giuseppe Valditara squadernando – anche Cisl, Uil, Gilda – un taccuino di doglianze ampio e dettagliato, a partire dagli investimenti sul rinnovo del contratto 2022-2024 ritenuti insufficienti di fronte a un’inflazione che in tre anni “è arrivata al 18 per cento”.

    Valditara scatenato: “La sinistra detesta patria e autorità”

    dal nostro inviato Matteo Pucciarelli

    07 Ottobre 2024

    La Cgil: “Dal governo nessuna risposta”
    La Cgil, guidata nel comparto scuola-università da Gianna Fracassi, ha immediatamente proclamato lo stato di agitazione e il tentativo di conciliazione di oggi è fallito. Così scrive il sindacato, adesso: “La Flc indice lo sciopero di tutto il comparto per il prossimo 31 ottobre. Dalla controparte governativa presente all’ultimo incontro che si è svolto nella sede del ministero del Lavoro e della Previdenza sociale non c’è stata nessuna risposta alle nostre richieste”. Il sindacato di Maurizio Landini, oltre alla mancanza di risorse aggiuntive sul nuovo contratto scuola “al fine di tutelare la perdita del potere di acquisto dei salari erosi”, lamenta l’assenza di risposte sulla stabilizzazione del precariato, sia scolastico che universitario, sul rafforzamento degli organici e non ha udito parola, sostiene, “contro la possibilità di nuovi tagli”.

    Università, i tagli della Bernini: mancano 800 milioni. E i rettori si ribellano: “Così gli atenei non sopravvivono”

    di Corrado Zunino

    02 Ottobre 2024

    I timori dei sindacati
    Uno dei timori della Federazione dei lavoratori della conoscenza è che possa essere messa in dubbio la dimensione nazionale del contratto di lavoro, a fronte di diverse ipotesi di regionalizzazione: “Le emergenze da affrontare quotidianamente dal personale di scuola, università, ricerca e Afam”, hanno chiusio, “sono continue e pesanti”.
    Per le “iniziative di mobilitazione su tutto il territorio nazionale”, la Flc Cgil non avrà il sostegno delle altri due organizzazioni confederali. Lo stesso giorno, il 31 ottobre, sarà in piazza il sindacato Usb, che ad agosto proclamò sciopero per tutto il pubblico impiego.
    La risposta di Valditara
    Il ministro Valditara, che ha sempre mostrato particolare ostilità nei confronti della Cgil, ha scritto in una nota: “”Prendo atto che la Flc Cgil, prima ancora che venga resa nota la proposta di Legge di bilancio, ha già proclamato lo sciopero. Evidentemente vi era l’intenzione di farlo comunque. Curiosa la scelta del 31 ottobre come data dell’astensione, il giorno prima del ponte di Ognissanti”.
    Gli ultimi due scioperi proclamati dalla Cgil, allora insieme alla Uil, hanno avuto adesioni basse: 6,1 per cento nel 2021 e 1,81 per cento il 16 dicembre del 2022, a ridosso delle festività. Valditara allora balzò in sella e disse: “Credo sia finita quell’idea antica, forse sessantottina, della scuola come luogo di militanza politica. Gli insegnanti oggi vogliono risposte concrete, sono interessati a quello che accade nei loro istituti, vogliono capire le strategie complessive che ispirano l’azione di chi governa. È l’inizio della normalità, della fisiologia dei rapporti”.
    Francesco Sinopoli, allora segretario Flc Cgil, rispose: “È chiaro l’intento di delegittimare tutte le rappresentanze sindacali, con una volontà esplicitamente tesa alla ridefinizione in chiave reazionaria della scuola pubblica. Un vero e proprio delirio ideologico”. LEGGI TUTTO

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    Carta Docente 2024, bonus da 500 euro: come e dove si può spendere

    Da oggi, 14 ottobre, gli insegnanti di ruolo possono richiedere la Carta docente relativa a questo anno scolastico. Grazie a questo strumento potranno acquistare libri, riviste, ingressi nei musei, biglietti per eventi culturali, teatro e cinema o iscriversi a corsi di laurea e master universitari oppure per attività di aggiornamento, svolti da enti qualificati o […] LEGGI TUTTO