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    Tumori rari: timoma e carcinoma del timo

    Tumori: prevenzione e terapie

    di Elisa BrambillaPubblicato il: 10-08-2021

    Il carcinoma del timo è una forma di neoplasia epiteliale del timo caratterizzata da un elevato potenziale maligno

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    Sanihelp.it – Il timo è una ghiandola linfatica situata nella parte alta del torace, dietro lo sterno.Prima della nascita e durante l’infanzia il timo produce i linfociti, globuli bianchi che aiutano l’organismo a combattere le infezioni. Nel timo avviene la maturazione dei linfociti T, che poi si riversano nel circolo sanguigno e migrano fino alle ghiandole linfatiche e alla milza.Il compito di questa ghiandola è quindi quello di garantire le difese immunitarie dell’organismo.Il timoma è un tumore che origina dalle cellule che rivestono la parte interna del timo, raro negli adulti tra i 40 e i 70 anni e ancora più raro nei bambini.Le cellule tumorali del timoma crescono lentamente e di solito il tumore è incapsulato, quindi si diffonde raramente ad altre parti del corpo, a differenza del carcinoma del timo, le cui cellule crescono più rapidamente e tendono a diffondersi dando metastasi.La diagnosi è resa difficoltosa dal fatto che circa il 30-40% dei pazienti è asintomatico e i sintomi, quando presenti, sono comuni ad altre patologie:tosse persistentedolore toracicodifficoltà di respiroastenia e debolezza muscolarefrequenti infezioniMentre il timoma può essere associato con altre patologie, come lupus eritematoso sistemico, tiroiditi, anemia aplastica, miastenia grave, il carcinoma timico è raramente collegato con altre malattie.La chirurgia è il trattamento di elezione, spesso l’unico per pazienti diagnosticati a uno stadio precoce.Se la neoplasia è a uno stadio più avanzato si ricorre alla radioterapia e alla chemioterapia, con cisplatino o carboplatino.Per quanto riguarda la prevenzione, non essendo note le cause dei tumori del timo, non è possibile adottare comportamenti preventivi.

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    Tumori: studio sul medulloblastoma apre nuove speranze

    Tumori: prevenzione e terapie

    di Elisa BrambillaPubblicato il: 03-08-2021

    Il medulloblastoma è il tumore cerebrale più frequente nei bambini

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    Sanihelp.it – Il medulloblastoma è un tumore embrionale del sistema nervoso centrale, che si forma nel cervelletto, struttura localizzata alla base del cervello, responsabile tra l’altro della coordinazione dei movimenti.In Italia sono colpiti circa 7 bambini su un milione, in particolare sono più a rischio i bimbi affetti da alcune malattie genetiche.I sintomi sono diversi, spesso comuni ad altre malattie meno gravi: mal di testa, nausea, vomito, difficoltà a camminare e a coordinare i movimenti di braccia e gambe. Questi tumori tendono a crescere velocemente, diffondendosi nel sistema nervoso centrale e formando metastasi.Il tasso di sopravvivenza globale è dell’80% per i pazienti a rischio standard, ma scende purtroppo al 30-60% per quelli ad alto rischio.La terapia del medulloblastoma è chirurgica, seguita da radioterapia e chemioterapia.Sono però presenti delle cellule staminali cancerose, resistenti alla chemio e alla radioterapia, che possono diffondersi nel midollo spinale.Una ricerca dell’Ospedale Bambino Gesù, in collaborazione con le Università di Tor Vergata, Sapienza e di Trento ha scoperto il meccanismo che scatena la forma più aggressiva di questa malattia e ha individuato due farmaci potenzialmente in grado di bloccare la crescita del cancro e la sua capacità di produrre metastasi.La ricerca, sostenuta da Airc, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, è pubblicata sulla rivista scientifica Acta Neuropathologica.«Molti bambini presentano già metastasi al momento della diagnosi, rendendo imprescindibile lo sviluppo di terapie più efficaci» spiega Francesco Cecconi, ricercatore del Bambino Gesù e professore ordinario all’Università di Roma Tor Vergata «per i pazienti con medulloblastoma di Gruppo 3, la forma a più alto rischio di morte, che hanno una prognosi spesso infausta, c’è un urgente bisogno di integrare nuove possibilità di trattamento e, ovviamente se confermati nell’applicazione clinica, i nostri risultati potrebbero portare a una terapia personalizzata di questa forma aggressiva di tumore cerebrale».

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    Vanessa Ferrari testimonial di Passione Accesa

    Malattie infiammatorie croniche

    di Valeria GhittiPubblicato il: 03-08-2021

    Fresca di medaglia d’argento olimpico, è tra gli atleti che supportano la campagna di sensibilizzazione a sostegno dei pazienti con psoriasi, artrite psoriasica e artrite reumatoide. Iniziativa che prosegue anche d’estate.

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    Sanihelp.it – Vanessa Ferrari, la farfalla cannibale, festeggia oggi la medaglia d’argento olimpica nella ginnastica artistica, conquistata a 30 anni, dopo anche per essere stata capace di superare, nel corso della carriera, non pochi infortuni gravi, dai quali è sempre stata in grado di riprendersi dando prova di una formidabile resilienza. «È proprio la resilienza la qualità di cui devono dare prova le persone affette da una malattia infiammatoria, allenate a cadere e rialzarsi con grande forza di volontà, per tenere sotto controllo una malattia che è cronica», sottolinea Silvia Tonolo, Presidente ANMAR, Associazione Nazionale Malati Reumatici.
    Ecco perché Vanessa è una dei campioni scelti come testimonial di Passione Accesa la campagna di sensibilizzazione sostenuta dalle associazioni di pazienti e società scientifiche di riferimento per le malattie infiammatorie croniche (Apmarr, Anmar, Apiafco, Adoi, CReI e Sifo), che vuole aiutare i paziente a superare le difficoltà, fisiche e psicologiche, allenando  la determinazione, la costanza e la responsabilità, tutti requisiti fondamentali anche nella vita degli atleti.
    Parliamo in particolare di psoriasi, artrite psoriasica e artrite reumatoide: malattie infiammatorie croniche, spesso invalidanti, che possono limitare i gesti più semplici e che hanno importanti riflessi anche a livello psicologico. Dove trovare la determinazione per alimentare ogni giorno una passione che non si deve mai spegnere, se si vuole arrivare al traguardo? E dove recuperare quella che serve per reagire a una condizione non voluta, ma con la quale bisogna convivere? Sono domande speculari, rivolte a campioni dello sport e a pazienti con malattie infiammatorie croniche.
    Da queste analogie tra la tensione al risultato tipica degli sportivi e l’aspirazione alla normalità dei pazienti è nata l’iniziativa, incentrata sulle storie e il vissuto dei pazienti, raccontati attraverso la pagina Instagram @Amgenpassioneepersone e il sito www.passioneaccesa.it, in una sorta di gemellaggio con il percorso di vita sportiva di alcuni campioni sportivi. Oltre a Vanessa sono coinvolti  Massimiliano Rosolino, oro nel nuoto a Sidney e Antonella Canevaro, atleta paralimpica di equitazione. Atleti e pazienti si confrontano e condividono le proprie storie: percorsi apparentemente differenti ma accomunati dalla tenacia con cui ciascuno affronta le difficoltà fisiche e psicologiche quotidiane.
    La campagna non si interrompe in estate, perché questa stagione può essere realmente bella per coloro che sono affetti da malattie infiammatorie croniche: sole, mare e nuoto, insieme all’alimentazione più leggera tipica dei mesi estivi, sono tutti fattori in grado di contribuire in modo significativo al miglioramento delle condizioni di salute e al benessere dei pazienti. E proprio la consapevolezza che l’estate sia in grado di offrire importanti benefici può aiutare a vivere con maggiore naturalezza e serenità la stagione del sole e dei bagni che, molto spesso, è invece fonte di difficoltà emotive.

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    I rimedi erboristici contro le smagliature

    Cure naturali

    di Stefania D’AmmiccoPubblicato il: 27-07-2021

    Come limitare la comparsa e l’estensione di questo inestetismo senza dover ricorrere ad ingredienti chimici

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    Sanihelp.it – Le smagliature sono un inestetismo spesso odiato da uomini e donne.
    Eppure, sono davvero diffuse, e spesso possono comparire praticamente all’improvviso.
    Se esistono rimedi medici per questo problema, si possono individuare anche alcune cure naturali grazie alle quali attenuare e prevenire la comparsa delle smagliature.
    Queste, infatti, sono provocate dalla scarsa elasticità della cute, e possono comparire in diverse fasi della vita.
    Sono tipiche di chi sia in un periodo di crescita, ma anche delle persone che abbiano avuto un grande aumento di peso, o un forte dimagrimento.
    Inoltre, si possono presentare durante la gravidanza, per i repentini cambiamenti che il corpo della donna subisce in pochi mesi.
    Se le smagliature sono spesso genetiche, qui sarà possibile individuare alcuni rimedi grazie ai quali attenuarle e ridurle naturalmente.
    Un primo rimedio è costituito dall’equiseto. Questa pianta ha proprietà cicatrizzanti e remineralizzanti. Per questo l’equiseto è un ottimo riparatore per i tessuti danneggiati.
    Lo si potrà assumere sia internamente, sotto forma di estratto idroalcolico o secco, sia esternamente, utilizzandolo come ingrediente per la preparazione di oli e creme.
    Un altro rimedio è costituito dalla centella asiatica. Questa pianta ha la capacità di stimolare i fibroblasti, cellule che si occupano della sintesi del collagene.
    In questo senso, quindi, la pianta può accelerare la cicatrizzazione delle lesioni e può aiutare a ridurre l’incidenza delle smagliature, anche di quelle che si siano già formate.
    Esiste, poi, tutta la categoria degli oli. Il più adatto per le smagliature è l’olio di rosa Mosqueta, utilizzato anche per ridurre l’invecchiamento della pelle e per renderla più elastica. Si potrà applicare sia per prevenire la formazione delle smagliature, sia nel momento in cui queste compaiano, per limitarne la grandezza e la permanenza.

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    Proteggiamo la pelle dal melanoma

    Tumori: prevenzione e terapie

    di Elisa BrambillaPubblicato il: 27-07-2021

    Torna il concorso Il sole per amico: impariamo a proteggere la pelle

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    Sanihelp.it – Il concorso è rivolto agli studenti delle scuole primarie, secondarie di primo grado e secondarie di secondo grado, ed è stato indetto nell’ambito di una campagna di sensibilizzazione alla prevenzione dei tumori della pelle con particolare riferimento al melanoma maligno cutaneo, promossa dall’Intergruppo Melanoma Italiano (IMI). Questo lavoro ha l’obiettivo di contribuire ad aumentare la consapevolezza dei danni provocati da una scorretta esposizione alle radiazioni ultraviolette, sia naturali, come quelle dei raggi solari, che artificiali, come quelle di lampade e lettini solari, non solo tra gli studenti ma anche tra le loro famiglie, attraverso la distribuzione di materiale divulgativo cartaceo e digitale in grado di interpretare ed esprimere i temi di tale campagna di sensibilizzazione. I ragazzi, nei quali l’incidenza della malattia ultimamente è parecchio aumentata, saranno così in grado di riconoscere i fototipi più a rischio: le persone con pelle e occhi chiari, con i capelli rossi, con lentiggini, quelli che invece di abbronzarsi si scottano. I lavori dovranno essere inviati entro e non oltre il 15 aprile 2022 utilizzando Google drive, WeTransfer o simili, al seguente indirizzo email: segreteria.melanomaimi@gmail.comI lavori pervenuti saranno valutati da una Commissione Esaminatrice composta da rappresentanti del Ministero dell’Istruzione, dell’IMI, da esperti della comunicazione, delle arti grafiche e figurative. A tutti i migliori prodotti, oltre al premio previsto per il migliore di ciascuna categoria, verrà data visibilità sul sito web dell’IMI.

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    Tumori cutanei: al via il progetto SKINConnecting

    Tumori: prevenzione e terapie

    di Elisa BrambillaPubblicato il: 20-07-2021

    Il progetto riguarda i tumori cutanei non melanoma

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    Sanihelp.it – I tumori cutanei non melanoma (o in inglese non melanoma skin cancer) sono tra le malattie oncologiche più diffuse, soprattutto tra gli anziani, anche se i più giovani non ne sono esenti.In Italia i non melanoma skin cancer (NMSC) rappresentano il 15% del totale dei tumori negli uomini, mentre nelle donne costituiscono il secondo tumore più comune, dopo il carcinoma mammario, per un totale di 14,8% dei casi.i numeri sono importanti: il carcinoma basocellulare è addirittura la forma tumorale più frequente in assoluto, con circa 100 nuovi casi all’anno ogni 100.000 abitanti, mentre il carcinoma squamocellulare presenta un’incidenza del 25% dei tumori cutanei, con circa 20 casi ogni 100.000 abitanti ogni anno.Nonostante questo, a parte i Centri di Eccellenza, non ci sono molte strutture con esperienza per fornire diagnosi tempestive e cure adatte anche per i casi più complessi, come è emerso dai webinar che si sono tenuti gli scorsi 23 giugno e 5 luglio, guidati da specialisti in dermatologia con il contributo non condizionato di Sanofi Genzyme.In questa occasione è stata presentata anche la piattaforma SKINconnecting.«SKINconnecting è uno strumento estremamente prezioso che permette uno scambio più intenso tra i Centri territoriali e i Centri di Eccellenza riguardo i casi di carcinoma squamocellulare e basocellulare cutaneo, soprattutto nelle forme più avanzate e di difficile gestione – spiega la prof.ssa Concetta Potenza, Dirigente Medico, U.O.C. di Dermatologia Daniele Innocenzi, Università degli Studi di Roma La Sapienza, Polo Pontino, Latina – Per garantire un servizio assistenziale eccellente e tempestivo, è fondamentale condividere il proprio know-how avvalendosi del team multidisciplinare in grado di fornire un quadro diagnostico e terapeutico più completo ed efficace possibile».La piattaforma si affianca alle Reti Oncologiche Regionali, con il compito di permettere il confronto tra i Centri di Eccellenza e le Reti Regionali, mediante la condivisione e l’approccio multisciplinare dei casi clinici. Questo permetterà di coinvolgere non solo oncologi e dermatologi, ma anche chirurghi, radiologi, nutrizionisti e neurologi, e consentirà di alleggerire il carico di lavoro delle strutture più affollate.

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    Vesciche ai piedi, i rimedi naturali

    Cure dolci

    di Stefania D’AmmiccoPubblicato il: 20-07-2021

    Come prevenire, e trattare, questo disturbo molto fastidioso, tipico dell’estate, soprattutto per le calzature portate senza calze

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    Sanihelp.it – Le vesciche sono compagne dell’estate.
    Il fatto di utilizzare calzature senza calze comporta spesso la comparsa di queste piccole ferite che sono non solo molto fastidiose, ma spesso durature.
    Ecco, quindi, come prevenire e trattare in modo naturale le vesciche ai piedi.
    Quali sono le cause delle vesciche?
    Oltre a quelli che possono essere processi infiammatori derivati da altre patologie, le vesciche si presentano a causa dello sfregamendo di scarpe, e anche calze, rispetto alla pelle dei piedi.
    Ecco perché sono tipiche dell’estate: in estate si tenderà ad utilizzare la scarpa senza calze, ma anche calzature usate meno spesso, come quelle per le escursioni.
    Come prevenire le vesciche?
    Per prevenire le vesciche sarà necessario, in primo luogo, scegliere calzature adatte al proprio piede. No a quelle troppo strette o troppo larghe, o in materiali troppo duri.
    Si dovrà anche idratare il piede, soprattutto prima dell’attività fisica. I maratoneti, ad esempio, utilizzano spesso la vaselina per prevenire la presenza delle vesciche.
    Inoltre, sarà fondamentale evitare che il piede sudi, e che rimanga bagnato dopo il lavaggio. Quindi, nel caso in cui ci si trovi al mare o in piscina, bisognerà asciugare accuratamente i piedi prima di indossare le calzature.
    Come trattare le vesciche naturalmente
    A questo punto sarà possibile individuare alcuni trattamenti naturali per le vesciche.
    Il primo sarà costituito dall’acqua e sale, o dall’acqua e bicarbonato. Si potranno immergere i piedi in una soluzione satura di acqua e minerale e lasciare per qualche minuto.
    Per accelerare il processo di guarigione sarà anche possibile creare una pasta composta da acqua e bicarbonato di sodio da applicare direttamente sulla vescica.
    Anche l’Aloe è un ottimo rimedio naturale per le vesciche ai piedi.
    Si potrà applicare il gel direttamente sulla ferita e si lascerà seccare prima di indossare le calzature. Si consiglia, quindi, di applicarlo la sera per lasciarlo agire il più possibile.
    Anche l’aceto di mele sarà un ottimo rimedio cicatrizzante per le vesciche ai piedi. Si creerà una soluzione di acqua e aceto in parti uguali, e si potrà applicare con un dischetto di cotone direttamente sulla ferita.
    Infine, anche l’olio di Tea Tree sarà un ottimo rimedio naturale per le vesciche. Si applicherà una goccia direttamente sulla vescica per ridurre immediatamente il fastidio e promuovere la cicatrizzazione. L’olio di Tea Tree è anche ottimo per evitare le infezioni.

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    Cancellare le occhiaie con i rimedi naturali

    Cure alternative

    di Stefania D’AmmiccoPubblicato il: 13-07-2021

    Come ridurre questo fastidioso inestetismo con sostanze facili da trovare, economiche e senza effetti collaterali

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    Sanihelp.it – Un inestetismo comune e spesso fastidioso.
    Si tratta delle occhiaie, quelle zone d’ombra che si notano al di sotto degli occhi e che possono avere cause differenti.
    Infatti, le occhiaie possono essere determinate da diversi fattori:
    – dalla predisposizione genetica: spesso i membri di una stessa famiglia possono avere le occhiaie
    – da problemi di microcircolazione: una circolazione rallentata determinerà la stasi di sangue e liquidi nella zona perioculare, e a causa della pelle molto sottile, sarà possibile vedere proprio questi depositi anche ad occhio nudo
    – dall’invecchiamento della pelle
    – dall’eccessiva pigmentazione
    – dalla carenza di ferro
    – dallo stile di vita scorretto e dallo stress, con conseguente affaticamento
    Se spesso non è possibile intervenire direttamente su alcuni fattori, come la genetica, si potrà comunque cercare di ridurre la presenza delle occhiaie e di limitarne la comparsa con alcuni rimedi naturali.
    Il primo rimedio è costituito da impacchi freddi a base di infusi. Si potrà fare un infuso di camomilla, oppure di malva, lo si metterà in frigo e vi si potrà immergere un dischetto di cotone per ogni occhio. Si appoggeranno, poi, i dischetti sugli occhi e si lasceranno in posa per almeno dieci minuti.  
    Anche le fette di cetriolo, o di patata, appoggiate sugli occhi chiusi potranno aiutare a ridurre le occhiaie. Si dovranno lavare bene gli ortaggi e si dovranno tagliare in fette non troppo spesse. Per ottenere un effetto ancora maggiore, si metteranno le fette in frigo per almeno un’ora prima di appoggiarle sugli occhi per almeno dieci minuti.
    Infine, per contrastare le occhiaie determinate dall’invecchiamento, si potranno fare degli impacchi di olio di Argan, sempre utilizzando dei dischetti imbevuti di acqua fredda e poche gocce di olio.

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