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    Positivi al coronavirus molti personaggi famosi

    Attualità

    di Valeria GhittiPubblicato il: 28-12-2021

    In queste festività, complice la variante omicron, il coronavirus si sta diffondendo sempre più rapidamente e colpisce anche molti vip, come Jovanotti, Savino, i Ferragnez e Vieri.

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    Sanihelp.it – «Buongiorno da me e dal mio virus che circola. Natale è passato e passerà anche il virus, dai». Così Lorenzo Jovanotti ha annunciato il giorno di Santo Stefano, con una serie di storie su Tik Tok, di avere contratto il Covid. «Ieri avevo 38 di febbre, oggi 37,2. Non è che questi tamponi rapidi siano così efficaci. Dai va bene, poi sono vaccinato». Il cantante ne parla come di «un’influenza di quelle toste» e lamenta «mal di gola pazzesco, male di muscoli, tutto».
    La variante Omicron si sta diffondendo rapidamente: sono moltissimi gli Italiani alle prese con la positività al covid, anche tra i vaccinati, e anche molti vip ne sono colpiti. Proprio Jovanotti ha reso nota la positività anche di Nicola Savino: «Non è che questi tamponi rapidi siano così efficaci nonostante tutte le precauzioni. Infatti poi la sera mi ha chiamato Nicola Savino e mi ha detto: Stamattina ero negativo poi mi sono fatto il molecolare e sono positivo». Chiamato in causa, il conduttore non ha potuto che confermare, via Instagram: «Io e @lorenzojova all’omicron bar, un locale malfamatissimo. Sto bene, non ho sintomi, magno da mane a sera…grazie a tutti!»
    Nel frattempo anche Fedez e consorte, che avevano ricevuto la terza dose del vaccino a metà dicembre, sono risultati positivi. Come consuetudine sono stati loro stessi a informare i follower tramite social, apparendo con mascherina d’ordinanza: «Ciao a tutti come potrete facilmente intuire io la Ferry siamo positivi; ci stavamo testando ogni giorno per essere sicuri e ieri abbiamo fatto il molecolare il cui risultato è arrivato adesso» ha comunicato il cantante. La coppia è asintomatica e l’unica loro comprensibile preoccupazione è quella di non contagiare i figli. «I bambini per ora non si sa come sono negativi, motivo per il quale dobbiamo indossare la mascherina in casa tutto il giorno».
    Nei giorni scorsi anche Costanza Caracciolo aveva rivelato la positività del compagno «In questo strano Natale mi sa che non saremo gli unici a vivere separati in casa per colpa del Covid… purtroppo il nostro Christian Vieri si è beccato il virus… pensavamo di poter vivere sereno questo Natale, dovevamo partire e invece siamo stati sommersi ancora una volta da questa incertezza che ci circonda da due anni a questa parte.. mi auguro solo che ne usciremo presto tutti! Un abbraccio a tutti, a chi si trova nella nostra stessa situazione un abbraccio in più!!!». Nelle prossime ore è probabile che l’elenco dei positivi famosi si allunghi ancora.

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    Semi di Nigella, un toccasana per invecchiamento e cuore

    Cure alternative

    di Stefania D’AmmiccoPubblicato il: 21-12-2021

    Come utilizzare questo prodotto per aiutare l’organismo a mantenersi in buona salute in modo semplice

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    Sanihelp.it – Una pianta dal nome affascinante, i cui semi si possono utilizzare anche a scopo curativo.
    Si tratta della Nigella, un vegetale che viene utilizzato sia in cucina sia in erboristeria con scopi differenti.
    Se, infatti, è possibile usare i semi di Nigella come si utilizzano molte altre sementi, ad esempio nei dolci e nelle insalate, è anche possibile usare l’estratto secco di semi per ottenere benefici molto più immediati.
    Vediamo, quindi, quali sono gli utilizzi e i benefici legati ai semi di Nigella.
    I semi di Nigella hanno, come prima cosa, proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, che consentono di aiutare il corpo a contrastare l’azione dei radicali liberi a diversi livelli.
    L’assunzione, quindi, di estratti consentirà di ridurre l’incidenza di alcuni disturbi, come quelli legati al decadimento cellulare, dall’Alzheimer fino al semplice invecchiamento.
    L’azione antinfiammatoria aiuta il corpo a contrastare le infezioni, soprattutto a livello dell’apparato digerente.
    Questo risultato è stato confermato da uno studio del 2016 che ha indicato come per molti pazienti l’assunzione dei semi di Nigella possa essere un’ottima terapia integrativa.
    Un altro effetto che i semi possono avere sul corpo, sempre se assunti come integratori, è costituito dalla gestione della pressione sanguigna e anche del livello di lipidi nel sangue.
    Questo consente, quindi, di contrastare le malattie cardiovascolari e legate alla presenza di colesterolo nelle arterie.
    Infine, prodotti a base di semi di Nigella possono essere utilizzati anche esternamente, per l’applicazione topica. Le proprietà antinfiammatorie, infatti, aiutano a contrastare il rossore e anche problematiche come l’eczema e la psoriasi.
    Per quanto riguarda la quantità di estratto da assumere, questa varierà molto a seconda della problematica e del tipo di paziente. In ogni caso, si sconsiglia l’assunzione sia nel caso in cui si stiano assumendo farmaci anticoagulanti, sia in gravidanza.

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    La radioterapia italiana ha fatto passi da gigante

    Tumori: prevenzione e terapie

    di Elisa BrambillaPubblicato il: 21-12-2021

    Un’indagine lo conferma: la radioterapia italiana è in continua evoluzione

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    Sanihelp.it – AIRO, l’Associazione Italiana di Radioterapia e Oncologia Clinica, ha svolto un’indagine sulle prestazioni erogate nei presidi sanitari italiani, in particolare per quattro tipi di tumore: i tumori del distretto testa-collo, della prostata, della cervice uterina e del polmone non a piccole cellule.La radioterapia è una terapia localizzata, indolore, effettuata di solito in regime ambulatoriale, che provoca la necrosi, ossia la morte, delle cellule del tumore attraverso radiazioni ad alta energia chiamate radiazioni ionizzanti. Circa il 60 per cento dei malati di tumore, nel percorso di cura, viene sottoposto ad almeno un ciclo di radioterapia. In alcuni casi costituisce l’alternativa alla chirurgia, in altri casi si affianca alla chirurgia stessa e/o alla chemioterapia.
    In questo studio sono stati presi in considerazione 104 centri di radioterapia, al nord, al centro e al sud Italia.«La survey realizzata da AIRO ribadisce ancora una volta il ruolo della radioterapia e il suo valore in oncologia – spiega Vittorio Donato, Presidente AIRO e Capo Dipartimento Oncologia e Medicine Specialistiche, Direttore Divisione di Radioterapia, AO San Camillo-Forlanini di Roma – l’indagine conoscitiva si è focalizzata su quattro tumori: prostata, testa-collo, cervice uterina e polmone non a piccole cellule. I dati emersi, alcuni dei quali ancora in fase di elaborazione, sono molto incoraggianti, in quanto l’indagine è stata condotta durante l’anno di massima acuzie della pandemia Covid-19 anche per valutare quanto e come la radioterapia ha risposto alle esigenze dei pazienti oncologici in un periodo critico per i reparti di oncologia. La radioterapia italiana, ci dicono i numeri, ha saputo far fronte nella gran parte dei casi alla domanda dei pazienti affetti da un tumore e superare le criticità. Questo grazie alla competenza dei radioterapisti e delle figure professionali coinvolte nei centri radioterapici e all’avanzamento sempre più spinto delle nuove tecnologie».La terapia dei tumori oggi si affida a una collaborazione tra diverse discipline, come l’oncologia, la radioterapia, la chirurgia, l’ingegneria e la biologia molecolare.«È importante estendere quanto più possibile la conoscenza del ruolo fondamentale della radioterapia nel trattamento dei tumori sia in stadio localizzato che avanzato – dichiara Cinzia Iotti, Direttore SC di Radioterapia Oncologica AUSL-IRCCS di Reggio Emilia e Presidente Eletto AIRO – Per molti tumori la radioterapia costituisce una valida alternativa all’intervento chirurgico e per altri ancora rappresenta l’unica possibilità di cura. La radioterapia è una disciplina in continua, direi straordinaria, evoluzione. Il suo impiego, da sola o in associazione con altre terapie, sta guadagnando settori sempre più ampi, anche nel paziente metastatico a cui un tempo si somministravano solo trattamenti puramente palliativi e che oggi può invece contare su approcci terapeutici molto più ambiziosi mirati a migliorare la sua attesa di vita. Le tecnologie attuali (radioterapiche e non solo) ci consentono di eseguire trattamenti sempre più efficaci, sicuri e personalizzati».

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    Melanoma: un corto con Gigi e Rossi sull'immunoterapia

    Tumori

    di Valeria GhittiPubblicato il: 21-12-2021

    Il cortometraggio mira a sensibilizzare sui progressi della ricerca: prima dell’immuno-oncologia, meno del 10% delle persone colpite da melanoma era vivo a distanza di 5 anni.

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    Sanihelp.it – I casi di melanoma, in Italia, sono passati da 12.300 nel 2019 a quasi 14.900 nel 2020, con un incremento del 20%. Nessun’altra neoplasia ha fatto registrare un aumento così elevato in 12 mesi. C’è però anche una buona notizia: grazie all’immunoterapia, frutto della ricerca scientifica, un paziente su due viene salvato. Un risultato importante se consideriamo che prima dell’immunoterapia, la speranza di vita dei pazienti con melanoma metastatico era di circa 6 mesi e meno del 10% era vivo a 5 anni.
    Se un paziente su due viene salvato, significa anche che un altro, su due, non ce la fa. «La sopravvivenza di un paziente su due non può bastarci» spiega Paolo Ascierto, direttore del dipartimento di Melanoma, Immunoterapia e Terapie Innovative dell’Istituto dei tumori Pascale di Napoli. «L’attenzione della ricerca adesso deve essere rivolta all’altro cinquanta per cento che purtroppo non ha ancora i benefici sperati dalle terapie disponibili. La sfida immediata è aumentare l’efficacia dei trattamenti per superare la resistenza all’immuno-oncologia, che impedisce a circa la metà dei pazienti di beneficiarne».
    Quando la realtà è troppo dura da raccontare, meglio chiedere aiuto alla fantasia e così, da un’idea di Ascierto e dalla storia drammaticamente vera di Gabriele Murgolo diciassettenne che, un anno fa, è stato ucciso dal melanoma nonostante le terapie più innovative, è nato il cortometraggio Amici per la pelle. Protagonista è il duo di attori Gigi e Ross, al secolo Luigi Esposito e Rosario Morra, nei panni di due pazienti con melanoma metastatico: entrambi si devono sottoporre a immunoterapia, ma soltanto uno dei due resta in vita. Nel finale, lieto a metà, sta tutto il significato dell’iniziativa.
    «La fiducia nella terapia e nei progressi quotidiani della ricerca rappresenta il modo migliore per combattere la paura e incrementare la coscienza della prevenzione» ricorda il direttore generale del Pascale Attilio Bianchi. «Amici per la pelle – dicono Gigi & Ross– è un progetto che ci ha emozionato molto sin dall’inizio. Sia perché quando il dottor Paolo Ascierto, a cui siamo molto legati, ha deciso di coinvolgerci, non abbiamo esitato a dire di sì, sia perché il titolo era perfettamente aderente a ciò che noi due siamo. È una piccola favola che parla di amicizia, speranza e amore. Tre sentimenti fondamentali destinati a vivere per sempre».

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    Acqua e cosmetici energizzati: funzionano?

    Risorse naturali

    di Stefania D’AmmiccoPubblicato il: 14-12-2021

    L’uso dei cristalli per attivare l’acqua e le creme è ancora oggetto di studi. Qui vedremo come vengono utilizzati e quali potrebbero essere gli effetti positivi

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    Sanihelp.it – Acqua energizzata e cosmetici contenenti cristalli: funzionano? E a che cosa servono?
    Nel 2021 c’è stato un vero e proprio boom di questi tipi di prodotti, dalle borracce che consentono di energizzare l’acqua, alle creme, e altri cosmetici, che danno la possibilità di sfruttare le potenzialità dei cristalli.
    Ma che cosa c’è di vero?
    I cosmetici contenenti cristalli sono molti, e possono essere costituiti da creme, sieri e molti altri tipi di prodotti che promettono di poter agire sul rossore, l’infiammazione, i brufoli e anche le rughe.
    In particolare, il loro funzionamento si potrebbe basare sulle vibrazioni energetiche dei cristalli e sulla loro efficacia sulla pelle.
    La scienza ha cercato di valutare l’efficacia di questi cosmetici e sono state effettuate alcune ricerche, in particolare tra il 1999 e il 2001, quando 80 partecipanti ad uno studio hanno ricevuto un piccolo libro che conteneva le indicazioni in merito all’efficacia dei cristalli. Metà dei partecipanti ha ricevuto cristalli veri, mentre l’altra metà cristalli falsi.
    Secondo lo studio, in entrambi i gruppi è stato possibile sperimentare sensazioni positive, portate soprattutto dal così detto effetto placebo.
    Se, quindi, la scienza non sembra essere positiva in merito all’efficacia di questi cosmetici, spesso le creme e i sieri sono comunque composti da altri ingredienti attivi, che possono aiutare notevolmente la pelle.
    Oltre ai cosmetici, però, in quest’ultimo anno abbiamo visto anche la vendita di moltissime bottiglie e borracce che consentono di caricare positivamente l’acqua.
    Essenzialmente la bottiglia ha, al fondo, uno scomparto nel quale sono presenti i cristalli: l’esposizione dell’acqua ai cristalli la caricherebbe positivamente e consentirebbe di assorbire le vibrazioni provenienti dalla gemma.
    Anche in questo caso non si hanno effettive evidenze scientifiche relative alla positività dell’acqua caricata con i cristalli, ma se questo tipo di abitudine consente di bere più acqua, allora potrà comunque comportare effetti molto positivi per la salute.

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    Mieloma multiplo: ora c'è la Carta dei diritti del paziente

    Tumori: prevenzione e terapie

    di Elisa BrambillaPubblicato il: 14-12-2021

    L’obiettivo è quello di informare, di accrescere il livello di consapevolezza delle cure, ma non solo

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    Sanihelp.it – Il mieloma multiplo è un tumore che colpisce delle cellule del midollo osseo chiamate plasmacellule, cellule del sistema immunitario che derivano dai linfociti B il cui il compito è quello di produrre gli anticorpi per combattere le infezioni. La moltiplicazione abnorme e incontrollata di una plasmacellula origina delle cellule tumorali. Si osserva quindi una riduzione delle difese immunitarie. La malattia colpisce prevalentemente le persone anziane. In Italia, il mieloma multiplo rappresenta l’1,5% di tutti i tumori diagnosticati nella donna e l’1,6% di quelli diagnosticati nell’uomo. Allo scopo di migliorare la conoscenza di questa malattia e di far sì che le regioni abbiano un atteggiamento uniforme nella presa in carico e nelle cure dei pazienti, è stata elaborata la Carta dei diritti del paziente con mieloma multiplo, promossa da Cittadinanzattiva con il contributo non condizionato di GlaxoSmithKline (GSK).Nella Carta si tratta del diritto alla prevenzione e alla tempestività delle cure, all’equità delle cure, al trattamento personalizzato e a ricevere la migliore opportunità terapeutica, alla qualità delle cure, alla qualità della vita, all’informazione consapevole, alla buona relazione e all’informazione sulle scelte di cura, alla presa in carico della persona nella sua complessità, alla cura degli aspetti psicologici, a non soffrire.«Ancora oggi l’accesso alle terapie innovative è appesantito da procedure regolatorie eccessivamente lunghe che rallentano fortemente l’effettiva disponibilità delle cure per i pazienti. Soprattutto per i pazienti in fase avanzata o refrattari alla terapia standard, la scelta della cura più appropriata va fatta in linea con i protocolli terapeutici più aggiornati esistenti a livello nazionale e internazionale, e occorre che essi siano in effetti resi disponibili per i pazienti in modo tempestivo ed uniforme sul territorio. È prioritario lavorare per supportare familiari e caregiver che hanno un ruolo centrale nel difficile percorso di cura, sia sotto l’aspetto psicologico che nel contribuire a una migliore aderenza terapeutica. La possibilità di implementare nuovi modelli organizzativi territoriali, basati sulla prossimità delle cure e favoriti dall’innovazione tecnologica, appare oggi una priorità assoluta» spiega Valeria Fava, responsabile politiche della salute di Cittadinanzattiva.

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    Così Ambra Sabatini ha posto rimedio alla carenza di ferro

    Alimentazione

    di Valeria GhittiPubblicato il: 14-12-2021

    Con un’alimentazione mirata e integratori è riuscita a superare il problema che la accompagnava da tempo, regalandone una stanchezza profonda che a volte le impediva anche di terminare gli allenamenti.

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    Sanihelp.it – Ambra Sabatini è la più veloce paratleta al mondo: alle recenti Paralimpiadi di Tokyo, infatti, ha conquistato la medaglia d’oro nei 100 metri, facendo segnare un nuovo record mondiale sulla distanza. La diciannovenne (compirà 20 anni a gennaio), appena incoronata donna dell’anno da D di Repubblica, era atleta anche prima dell’incidente che nel 2019 le è costato la gamba sinistra: praticava, infatti,  il mezzofondo.
    E già all’epoca, a volte, faticava a terminare gli allenamenti, a causa di una enorme stanchezza. « All’inizio pensavo fosse solo la tanta fatica accumulata e che le forze sarebbero ritornate dopo un po’ di riposo. Ma mi sbagliavo: dormivo adeguatamente e mangiavo un po’ di più, eppure non vedevo il minimo miglioramento» ha rivelato in una recente intervista a Ok salute e benessere.
    Una stanchezza non fisiologica, quindi, e infatti, dopo gli esami del caso, le è stata diagnosticata una sideropenia, ovvero una carenza di ferro, che ha subito cominciato a curare a tavola. «Il medico mi prescrisse degli integratori contenenti ferro e mi disse di mangiare un alimento preciso almeno un paio di volte a settimana: il fegato. Non è che mi facesse impazzire il sapore, però ora mi sono abituata e addirittura devo dire che mi piace» ha spiegato l’atleta. «Ho poi rivisto tutta la dieta e ora riesco ad assimilare meglio il ferro contenuto della carne perché mangio più verdura e frutta, specie quelle che contengono molta vitamina C».
    La giovane primatista ci tiene molto a parlare di questo suo piccolo problema, perché vuole trasmettere un messaggio importante a quanti, a qualsiasi livello, praticano sport e non vogliono rischiare di trovarsi a corto di energie: «A prescindere dal livello di preparazione atletica e dal tipo di attività, fare attenzione a ciò che si mangia è più importante dell’allenamento in sé. Gli esperti dicono che per restare in forma e in salute un buon 70% è delegato al cibo e la restante percentuale all’attività fisica. Questo significa che neanche gli atleti che si allenano di più e bruciano di più possono permettersi di eccedere in cibo spazzatura o in zuccheri semplici». Parola di primatista mondiale.

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    Tumore al polmone ALK+, è disponibile in Italia lorlatinib

    Tumori: prevenzione e terapie

    di Elisa BrambillaPubblicato il: 07-12-2021

    È stato approvato in regime di rimborsabilità lorlatinib, per una delle neoplasie più diffuse

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    Sanihelp.it – In Italia il tumore al polmone è la terza neoplasia più diffusa negli uomini e addirittura la seconda nelle donne e i decessi sono ancora troppi. La ricerca, negli ultimi anni, si è però portata avanti, e ha individuato delle alterazioni molecolari che sono alla base del suo sviluppo, come per esempio l’alterazione al gene ALK (Anaplastic Lymphoma Kinase), riscontrabile nel 5-7% dei pazienti con tumore non a piccole cellule, più frequentemente nei più giovani, sotto i 50 anni, fumatori (ma anche no). Questa alterazione favorisce la crescita tumorale e la formazione di metastasi.«Negli ultimi venti anni tante sono le acquisizioni scientifiche e i progressi della ricerca nella diagnostica e nella terapia del tumore polmonare non a piccole cellule con l’identificazione di nuovi target d’azione e farmaci specifici. Nonostante questo c’è ancora un forte bisogno di soluzioni, soprattutto per affrontare in modo efficace la malattia al momento della progressione e in particolare quando questa interessi il comparto cerebrale. La disponibilità di lorlatinib è quindi una notizia assolutamente positiva perché ci permette di trattare pazienti con riarrangiamento di ALK, per i quali era urgente trovare una soluzione per un adeguato approccio alla malattia nel suo decorso», spiega Silvia Novello, Professore Ordinario di Oncologia Medica presso il Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino e presidente di WALCE Onlus, associazione nata per tutelare e informare gli ammalati di tumore al polmone e i loro caregiver.Lorlatinib è indicato per pazienti adulti con tumore non a piccole cellule ALK+, in cui la malattia sia progredita nonostante altre terapie e anche in presenza di metastasi cerebrali, in quanto il farmaco è in grado di passare la barriera ematoencefalica, cioè la struttura che regola il passaggio sanguigno di sostanze chimiche da e verso il cervello, per protezione del sistema nervoso da intossicazioni. Si tratta inoltre di un medicinale ben tollerato, che lascia quindi sperare in una nuova ed efficace opzione terapeutica.

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