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Dal fotovoltaico alla caldaia, i bonus per rendere la casa più efficiente

Ultimi mesi per approfittare della detrazione del 50% per installare i pannelli solari sulla prima casa. A partire dal 1° gennaio 2026, infatti, salvo novità nella legge di Bilancio, la detrazione si ridurrà drasticamente al 36% anche se l’intervento riguarda, appunto, la casa nella quale si abita. Chi ha in programma interventi di questo tipo, perciò, si dovrà affrettare. Sono agevolabili in questo ambito anche i sistemi di accumulo da aggiungere ai pannelli esistenti come pure il revamping, ossia l’ammodernamento e l’ampliamento degli impianti. In alternativa alla detrazione è possibile guardare ai bandi locali ancora aperti che consentono di avere un contributo sulle spese alternativo alla detrazione.

Bonus per nuovi pannelli e batterie di accumulo

La detrazione fiscale del 50% per ristrutturazioni edilizie si applica anche all’installazione di impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo. L’agevolazione permette di recuperare metà della spesa sostenuta in 10 anni attraverso la dichiarazione dei redditi. L’installazione dei pannelli è un intervento di edilizia libera per cui non è necessaria alcuna autorizzazione comunale, tranne il caso di impianti nei centri storici o su immobili vincolati. La detrazione spetta per acquisto e installazione di pannelli e sistemi di accumulo, anche se acquistati separatamente, ma anche per il potenziamento o sostituzione di impianti esistenti, entro la potenza massima agevolata di 20kW.

Rientrano nella detrazione le spese accessorie (opere edili, certificazioni, collaudi). L’agevolazione è prevista nell’ambito del bonus casa per cui in caso di altri lavori edilizi occorre l’ importo massimo detraibile di 96.000 euro comprende tutti gli interventi. Per la detrazione il pagamento deve avvenire esclusivamente tramite bonifico bancario o postale con causale specifica dedicata agli interventi di ristrutturazione.

Contributi locali per i pannelli abbinati alle pompe di calore

Per chi ha rinviato l’investimento fino ad oggi, in alcuni casi c’è la possibilità di ottenere un contributo diretto in alternativa alla detrazione approfittando dei bandi regionali ancora aperti. I contributi possono essere anche sono più generosi della detrazione, e comunque la loro liquidazione è immediata, il che è molto più vantaggioso rispetto all’attesa di 10 anni per recuperare la metà dell’importo speso. Operativamente perciò conviene controllare sul sito della propria regione se si ha la possibilità di accedere a questa tipologia di finanziamento che favorisce sia la produzione di energia che il risparmio energetico. Nella maggior parte dei casi, infatti, i fondi sono destinati a sostenere l’installazione di impianti fotovoltaici abbinati alle pompe di calore, a fronte della sostituzione dei vecchi impianti. Molte le opportunità da questo punto di vista in quanto il contributo può riguardare anche la sostituzione di stufe a biomassa, e non solo di vecchie caldaie a gas.

I bandi regionali

La regione Friuli-Venezia Giulia, ad esempio, ha stanziato 70 milioni di euro per il 2025 destinati a sostenere l’installazione di fotovoltaico e accumulo sulla prima casa. Le domande si possono presentare fino a fine anno.

Anche in Basilicata il bando regionale per i cittadini resta aperto fino al 31 dicembre 2025 con 39 milioni di euro disponibili. Contributi fino a 10.000 euro per fotovoltaico con accumulo e pompe di calore, con potenza minima di 3 kW per gli impianti solari.

Infine la Toscana con il bando “Casa a zero emissioni” offre 6 milioni per pompe di calore abbinate a fotovoltaico nei 14 Comuni della Piana Lucchese. Bando aperto fino a esaurimento fondi.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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