Ginocchia ruvide, gomiti ispessiti, volto dal colorito ingrigito e spento. Casi in cui è d’obbligo uno scrub che, applicato con un leggero massaggio, permette di rimuovere impurità e cellule morte, regalando una pelle più liscia e luminosa, pronta per assorbire meglio la crema o il siero applicati successivamente. Un trattamento necessario soprattutto quando fa capolino la bella stagione, per prepararsi a un’abbronzatura al top.
Benessere a tavola
Microplastiche, quei pericolosi “intrusi” che frutta e verdura possono aiutare a contrastare
11 Aprile 2025
Fino a 94.500 particelle nello scarico
In questo cosmetico, dalla fine degli anni Novanta, vengono utilizzate, come agenti esfolianti, microsfere con un diametro di circa 200-400micrometri (un millesimo di millimetro), composte principalmente da materiali plastici, come polietilene o polipropilene. Secondo una recente stima, fino a 94.500 particelle potrebbero finire nello scarico in un singolo utilizzo, delle quali il 2-10% sfugge al trattamento delle acque reflue, con un conseguente rilascio nell’ambiente marino.
Dati, questi, che hanno indotto i legislatori di vari Paesi del mondo a prendere provvedimenti. Divieti di produzione, importazione e vendita di prodotti contenenti tali particelle sono entrati in vigore negli Stati Uniti, in Canada, in Nuova Zelanda, nel Regno Unito tra il 2018 e il 2019, mentre nel 2020 si sono aggiunti all’elenco Finlandia, Francia, Islanda, Irlanda, Lussemburgo, Norvegia, Svezia e anche l’Italia.
Fatta la legge trovato l’inganno
Tutto bene, dunque? Non proprio. In uno studio pubblicato nel 2025 su Environmental Science and Pollution Research, i ricercatori hanno esaminato la composizione di 28 scrub per il viso provenienti da diverse nazioni, in presenza e in assenza di divieti. Ebbene, oltre la metà contiene microsfere.
Inoltre, nei Paesi in cui è in vigore un divieto, ben sei prodotti su otto contengono ancora queste particelle dannose per l’ambiente. “Tali risultati evidenziano la necessità di un’applicazione più rigorosa della legislazione, in modo da orientare la formulazione dei preparati da parte dell’industria di settore”, commentano gli autori della ricerca.
Ambiente e salute
Microplastiche nella placenta, livelli più alti nei bimbi nati prematuri
31 Gennaio 2025
La silice è la migliore alternativa
Nel frattempo, i consumatori possono fare molto a favore della sostenibilità, prediligendo i prodotti eco-friendly. In uno studio pubblicato nel 2020 su Nature Sustainability, gli esperti dell’Imperial College di Londra sostengono che la silice, reperibile in natura in forme dure e cristalline, come granelli di sabbia e pietre di ossidiana, sia il miglior sostituto delle microsfere di plastica, in base agli effetti sull’ambiente e sulla salute. Un parere corroborato da Skin Deep dell’Environmental Working Group, secondo il quale questo materiale può essere un esfoliante delicato ed efficace.
Le microplastiche mettono a rischio la fertilità femminile
28 Febbraio 2025
Da evitare gusci di noce e canna da zucchero
Tra le migliori alternative sostenibili si annoverano anche pietra pomice, argilla bentonitica, bambù, perle di jojoba, mentre gusci di noce e canna da zucchero, nonostante la loro popolarità negli scrub fatti in casa, sono sconsigliati, perché le loro particelle grandi o di forma irregolare possono causare microlesioni della pelle.
Infine, una recentissima sperimentazione, pubblicata nel 2025 su Sustainable Chemistry and Pharmacy, si è focalizzata sulla conversione di scarti alimentari, come fondi di caffè, residui di malto, resti di luppolo, avanzi di melograno, in scrub per il viso a base di lipogel. I campioni di materiale sono stati sottoposti a essicazione, macinazione, setacciatura per generare polveri con granulometrie variabili (da 420 a 1.000 micrometri) e poi testati su un gruppo di volontari. Con risultati positivi.