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Oggi iniziano a suonare in Italia, in ordine sparso, la campanella che farà rientrare in classe gli studenti italiani: si torna ad acquistare libri, diari e zaini. Proprio sul peso di questi ultimi è bene ricordare, anche in occasione della Giornata mondiale della fisioterapia dedicata al mal di schiena che si è celebrata domenica 8 settembre, i rischi per i bambini che portano sulle spalle uno zaino troppo pesante.
L’assetto della colonna vertebrale
“Da anni si dibatte in merito all’influenza dello zaino sulla postura degli studenti. L’impatto che può avere in soggetti in età evolutiva potrebbe infatti influenzare l’assetto della colonna vertebrale e provocare alterazioni anche durante il movimento. Ad oggi i dati in merito non sono moltissimi. Alcuni studi hanno effettuato delle valutazioni specifiche, anche se su campioni limitati. Ad esempio uno studio è stato condotto in Germania proprio per capire come un carico di 4 chili in uno zaino possa influenzare la postura dei bambini delle scuole elementari”, dice Andrea Bernetti, vice presidente della Società italiana di medicina fisica e riabilitativa (Simfer).
Il peso dello zaino
“Lo studio ha previsto un esame clinico dettagliato, un’analisi tridimensionale del cammino con registrazioni elettromiografiche e la misurazione dell’oscillazione posturale utilizzando una pedana di forza – prosegue il medico-fisiatra – I risultati hanno mostrato che il peso dello zaino, che mediamente rappresentava il 15% del peso corporeo dei bambini, comportava vari cambiamenti nel loro cammino.
La camminata più lenta
Con il carico dello zaino a 4 chili, i bambini camminavano più lentamente, facevano passi più corti e trascorrevano più tempo con entrambi i piedi a terra (aumento della fase di doppio supporto). Inoltre, si osservava un maggior inclinarsi in avanti del bacino e del tronco, nonché una maggiore flessione dell’anca”.
Campagne di screening
Secondo il medico-fisiatra, “l’uso quotidiano di zaini pesanti può avere significativi impatti negativi sulla salute dei bambini, influenzando la loro postura, il pattern del cammino e la stabilità corporea, ma sono comunque necessari studi con un più ampio campione per fare delle valutazioni generalizzabili”. Quindi, “la cosa migliore da fare nelle scuole sarebbe promuovere campagne di screening in grado di identificare le alterazioni posturali. Inoltre – conclude Bernetti – sono necessarie strategie per ridurre il peso portato dagli studenti, come l’uso di zaini trolley, l’uso di armadietti a scuola e la digitalizzazione del materiale di studio”.
Fonte: http://www.repubblica.it/rss/scuola_e_universita/rss2.0.xml