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Scuola, da rifare il concorso Pnrr per docenti di laboratorio in 5 regioni: “Violato l’anonimato”

ROMA – Concorso annullato e prove da rifare per i docenti di laboratorio nelle scuole secondarie di Abruzzo, Emilia Romagna, Marche, Puglia e Umbria. Lo ha deciso il Tar di Ancona, accogliendo il ricorso di un gruppo di concorrenti. Secondo il tribunale è stato violato l’anonimato durante la prova pratica: ad alcune centinaia di candidati ammessi alla prova per la disciplina A022, materie tecnico-pratiche, era stato chiesto di apporre nome e cognome sui fogli usati per la soluzione dei quesiti.

Il concorso ordinario Pnrr, bandito a livello nazionale per assumere 18.232 insegnanti, è stato strutturato a livello interregionale e le procedure per le cinque regioni succitate sono state gestite dall’Ufficio scolastico regionale delle Marche, che ha nominato la commissione d’esame. Le prove si sono svolte a maggio scorso a Porto Sant’Elpidio.

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04 Febbraio 2025

Il Tar: violato il principio di anonimato

Nello scegliere il tipo di prove, la commissione ha deciso di far svolgere quella pratica ai candidati della classe A022 (“Laboratori di tecnologie e tecniche delle comunicazioni multimediali”) in forma scritta e in quel caso – ha rilevato il Tar – non c’era motivo per non osservare il principio di anonimato.

“Quando una prova pratica viene strutturata in forma scritta – ha commentato l’avvocato dei ricorrenti – occorre rispettare la regola generale del suo svolgimento in forma anonima, non essendoci alcun valido motivo per cui chi corregge la prova debba conoscere il nome del suo autore, così da mettere a rischio la credibilità e la trasparenza del concorso”.

Il Tar ha applicato questo principio giurisprudenziale, rilevando che si trattava di una prova pratica, da portare a termine in un tempo massimo di otto ore e consistente nella redazione di una dimostrazione tecnica per gli studenti di un istituto tecnico o professionale, quindi non era “ipotizzabile che l’espletamento della stessa nell’arco delle otto ore concesse potesse avvenire alla presenza della commissione”.

Ora il ministero dell’Istruzione dovrà far ripetere la prova pratica ai 174 candidati che hanno superato la prova, poi, ripetere anche le prove orali e approvare una nuova graduatoria di vincitori, valida a partire dal prossimo anno scolastico.

La nota del ministero: nessuna ripercussione sulle immissioni in ruolo già effettuate

“Il concorso interessato dalla sentenza del Tar delle Marche si riferisce a una classe di concorso per insegnante tecnico pratico (A022) gestito dall’Ufficio scolastico regionale delle Marche per un totale di 60 posti”, si legge in un comunicato del ministero dell’Istruzione. “I candidati che hanno superato la prova scritta sono stati 174 e al 13/2 risultano a fascicolo 50 assunzioni in ruolo. Il Tar ha stabilito nella sentenza che dovrà essere ripetuta la prova pratica in quanto sarebbe stata violata la regola dell’anonimato. Pertanto, il rifacimento della prova pratica e dell’orale interesserà i 174 candidati che hanno superato la prova scritta, senza alcuna ripercussione sulle immissioni in ruolo già effettuate per l’anno scolastico 2024/2025 e sul complesso delle procedure Pnrr”.

Gli esponenti del Movimento Cinque Stelle in Commissione Cultura scrivono: “La decisione del Tar, che ha annullato la selezione per i docenti di laboratorio nelle scuole secondarie in Abruzzo, Emilia Romagna, Marche, Puglia e Umbria getta nel caos centinaia di insegnanti, mettendo a rischio il regolare avvio del prossimo anno scolastico. Chi pagherà per questo disastro? Chiediamo a Giuseppe Valditara di venire in commissione e fare immediata chiarezza, individuando le responsabilità di questa situazione inaccettabile. Il ministero deve intervenire con soluzioni rapide ed efficaci per garantire che le scuole non restino senza docenti di laboratorio. Non possiamo permetterci ritardi. Nessuna scusa, nessun rinvio: il problema va risolto subito, prima dell’inizio del nuovo anno scolastico”.

Vito Carlo Castellana, segretario Gilda, conferma che la questione riguarderà un migliaio di docenti: “La verità è che non si riescono a fare questi concorsi”, dice, “ ci sono pochi commissari, poche risorse, non esistono più gli esoneri dall’insegnamento. Le commissioni a risparmio non funzionano”.

Sui concorsi Pnrr della scuola, finanziati con i soldi europei, si era già alzata la polemica poiché i loro vincitori saranno assunti prima dei prescelti attraverso i bandi ordinari.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/scuola_e_universita/rss2.0.xml


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