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La “schiuma” biologica e biodegradabile che elimina i Pfas dall’acqua

Spuma è sinonimo di schiuma, ma nel mondo dell’innovazione ha i connotati di una startup parigina che aspira a distruggere i PFAS presenti nelle acque. La missione è chiara, ma il percorso non è semplice perché si vuole raggiungere l’obiettivo impiegando esclusivamente un additivo a base biologica, biodegradabile e di grado alimentare. Prima di tutto è bene ricordare che i cosiddetti PFAS sono sostanze chimiche che una volta disperse nell’ambiente, magari a seguito di processi industriali, penetrano nelle acque oppure si accumulano nei terreni e successivamente nella flora. Purtroppo sono persistenti e tossiche quindi la rimozione è l’unica via di uscita per evitare ogni rischio per la salute e l’ambiente. Non a caso il Parlamento e il Consiglio Ue stanno lavorando a nuove restrizioni in tal senso. E il tempismo di Spuma è perfetto perché la sua collaborazione con diversi laboratori di ricerca e partner scientifici dovrebbe consentire lo sbarco sul mercato entro la fine del 2025. In pratica è quasi pronta con una soluzione commerciale brevettata da fornire alle aziende specializzate nel trattamento delle acque, abbinandovi servizi aggiuntivi come consulenza, test di laboratorio e controlli in loco.

Galeotto fu un incendio nel petrolchimico di Rouen

L’idea di Spuma nasce da un incidente. Nel 2019 un grave incendio in un impianto petrolchimico di Rouen costrinse le autorità a requisire d’urgenza un sito della Valgo – un’azienda specializzata nel recupero delle aree industriali dismesse – per stoccare 10mila metri cubi di acqua anti-incendio contaminata. Il team scientifico di Valgo iniziò a valutare tutte le possibilità per separare e trattare i PFAS contenuti in queste acque. Inizialmente nel 2020 con un’analisi della letteratura scientifica e poi nel 2021 con l’avvio di una sperimentazione ad alto spettro, con abbinato un dottorato sull’impatto dei PFAS nella valle della Senna. Dopodiché emerse un metodo efficiente di trattamento grazie a un approccio biomimetico, ovvero capace di imitare alcuni processi biologici ad alta efficienza. Secondo i ricercatori “i PFAS hanno una forte affinità con le proteine presenti nel sangue umano, soprattutto l’albubina, che funge da vettore e facilità l’accumulo di PFAS in organi come il fegato”. Individuato l’additivo biologico ideale nel 2023 si arrivò a un brevetto e alla successiva creazione di Spuma per sviluppare soluzioni di estrazione attraverso il frazionamento della schiuma, seguito da tecnologie di distruzione.

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Come agisce l’additivo

Il bioadditivo di Spuma funziona come i tensioattivi convenzionali usati per frazionare le schiume e “migliora anche il processo fisico-chimico che consente ai PFAS di emergere sulla superficie dell’acqua con le bolle di risalita”. Inoltre agisce anche come spugna molecolare, migliorando di conseguenza la cattura: si stima l’eliminazione di oltre il 99% di PFOA (C8), PFOS (C8), PFHpS (C7) e PFHxS (C6). Il concentrato così prodotto viene poi ridotto mediante processi di evaporazione e/o distrutto mediante altre tecnologie. In sintesi, secondo la startup, si massimizza l’efficienza dell’estrazione e del trattamento senza aggiungere ulteriori inquinanti. E questo in prospettiva dovrebbe consentire di intervenire agevolmente sulle acque sotterranee inquinate, il percolato delle discariche, gli scarichi industriali, gli impianti di trattamento delle acque reflue municipali e le captazioni di acqua potabile. Per altro con una modalità di gestione della tecnologia diversa dal solito poiché Spuma ha intenzione di concedere la sua tecnologia in licenza. Per di più in regime di Patent Box: in pratica le imprese possono godere di una parziale esenzione dei redditi che deriva dall’utilizzo della soluzione.

Super Sapiens Europe

Spuma è una delle nove startup selezionare da Super Sapiens Europe, la Call4Ideas lanciata dall’italiana Scientifica Venture Capital in collaborazione con Istituto per le Relazioni Economiche Francia-Italia per rafforzare l’ecosistema deep-tech europeo. L’obiettivo è di sostenere le realtà emergenti nei settori più avanzati e di promuovere un dialogo strategico tra Francia e Italia. SPUMA ha ricevuto in investimento iniziale di 2 milioni di euro da parte di Valgo ma entro luglio 2025 dovrebbe completarsi un ulteriore round di raccolta fondi.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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