Ogni anno finisce in pattumiera più del 75% dei 53 milioni di tonnellate di capi di prodotti nel mondo, spesso creati con l’utilizzo sempre più massiccio di fibre sintetiche come il poliestere, che – se non smaltiti correttamente – possono provocano danni all’ambiente. Si chiama fast fashion ed è uno dei nodi irrisolti della contemporaneità. Per parlarne, e discutere anche di recupero delle risorse dalle acque reflue, di energia ed economia circolare, di potenziali impatti sulla salute e di gestione della plastica si ritrovano sull’isola di Procida, dal 21 al 23 maggio più di 150 ricercatori provenienti da 34 differenti paesi di tutto il mondo. Si chiama “Simposio Internazionale Multidisciplinare sull’Economia Circolare e l’Urban Mining”, l’acrononimo è SUM, l’evento organizzato dall’International Waste Working Group, con il coinvolgimento dell’International Research Association on Circular Economy, giunto alla sua ottava edizione: secondo un format consolidato, chiamerà a raccolta la comunità scientifica internazionale per provare a guidare le scelte amministrative e politiche in chiave futuribile.
Perché non assumiamo sempre scelte sostenibili?
Con un assunto di partenza quanto mai attuale: il rischio di accumulo di contaminanti nei prodotti riciclati, la crescente produzione di beni ad obsolescenza programmata, la produzione e diffusione di microplastiche e la mancata sinergia tra chi produce e chi ricicla sono, oggi, temi improcrastinabili. Di qui la tre giorni di panel e relazioni, con un totale di 134 lavori presentati a Procida in una no-stop che sarà aperta da una relazione di Enrico Rubaltelli (Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’Università di Padova), che esplorerà gli aspetti psicologici alla base del processo decisionale in relazione ai comportamenti sostenibili. Provando, per esempio, a tracciare nuove linee di sviluppo per ridurre l’eccesso di consumo e di rifiuti nella moda. E a rispondere a una domanda su tutte: èerché i consumatori sono spesso riluttanti ad adottare pratiche e tecnologie ecologiche? I filo conduttore sarà, poi, quello del cosiddetto “urban mining”, quel processo che permette di recuperare e riutilizzare materiali e risorse dai rifiuti urbani, trasformando le città in vere e proprie “miniere” di risorse.
“Il Simposio rappresenta il contributo del mondo scientifico internazionale a uno sviluppo dell’economia circolare basato su analisi rigorose, su soluzioni tecniche avanzate e su innovazione scientifica. – spiega Raffaello Cossu, tra i massimi esperti mondiali nel campo dei rifiuti, docente emerito di Ingegneria Sanitaria Ambientale dell’Università di Padova e responsabile scientifico dell’event – Rappresenta il grande fermento del mondo della ricerca in ogni angolo del Pianeta, compresi i Paesi in via di sviluppo”.
Tra gli altri relatori Norbert Fraeyman, medico della Ghent University Hospital, Belgio; Luisa Martins dell’IST Técnico Lisboa, Portogallo; Maria Pettersson, avvocato della Luleå University of Technology, Svezia; Stefan Salhofer, della BOKU University, Austria; Marco Frey, economista della Sant’Anna School of Advanced Studies di Pisa.
La scelta di Procida
Non casuale la scelta della sede di questa edizione: già Capitale Italiana della Cultura nel 2022, Procida è spesso stata in prima linea quanto a scelte ecosostenibili, dalla distribuzione di borracce attraverso gli esercizi pubblici, con l’associazione “Procida Coraggiosa” al percorso per la creazione di una piccola Comunità Energetica Rinnovabile, fino alla conversione “green” nella costruzione dei Misteri del Venerdì Santo. “Economia circolare e gestione virtuosa dei rifiuti sono tematiche che ci stanno a cuore da sempre, ci piacerebbe che Procida rappresenti una realtà accogliente per riflettere su temi sempre più centrali per la nostra contemporaneità”, sottolinea la vice sindaca di Procida, Titta Lubrano. “Per questo – aggiunge – siamo profondamente orgogliosi di ospitare un simposio di caratura internazionale”.
“Perseguendo logiche sempre più in antitesi con l’overtourism, Procida continua a porsi come una destinazione aperta a eventi culturali o di riflessione, come in questo caso, con l’auspicio che – a margine dei lavori, che riteniamo di primaria importanza – non manchi l’occasione per relatori di tutto il mondo di scoprire il patrimonio materiale e immateriale dell’isola”, dice Leonardo Costagliola, assessore al Turismo del Comune di Procida. Promosso da diversi enti nazionali e internazionali, il Silmposio si svolge con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Regione Campania, Comune di Procida, ENEA – Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile e Ispra.