25 Luglio 2025

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    Da Torino al Senegal, per far crescere le mangrovie

    Toubacouta (Senegal) – Dall’ampia distesa di acqua salmastra spuntano, in file ordinate, i propaguli di mangrovie. Al momento sono solo lunghi steli con qualche germoglio in cima. Ma tra qualche anno – si spera – questa distesa di sabbia inondata periodicamente dalla marea sarà ricoperta di arbusti alti uno o due metri, a ripristinare quello che qualche decennio fa era un rigoglioso mangrovieto. Secondo uno studio dell’Institute of Pacific Islands Forestry degli Stati Uniti, infatti, il 35% della superficie globale delle mangrovie è andata persa negli ultimi cinque decenni a causa del cambiamento dell’uso del suolo provocato dalla specie umana, degli eventi meteorologici estremi e dell’erosione. Una scomparsa a un ritmo di cinque volte più rapido di quello di altre aree boschive del pianeta, con importanti ripercussioni ecologiche e socioeconomiche.

    Siamo nel delta del Saloum, sulla costa del Senegal. Qui, nel 2002, Toubacouta, Soucouta, Sipo, Bettenti, Nema Bah, Dassilamé e altre sette comunità rurali che si affacciano sui canali del fiume, hanno deliberato all’unanimità l’istituzione della prima Area Marina Protetta Comunitaria del paese africano: 334.000 ettari, di cui 60.000 di mangrovie, che ospitano 188 specie vegetali, 114 specie ittiche e 36 specie di mammiferi selvatici. Oggi l’AMPC di Bamboung è gestita dalle autorità locali in collaborazione con le tredici comunità fondatrici. E proprio qui la ONG italiana Bambini nel Deserto ha implementato un progetto di riforestazione di questa zona costiera. I finanziamenti arrivano da dove non ti aspetti: a raccogliere 11 mila euro, di cui 5000 utilizzati a ricoprire di propaguli cinque ettari di terreno, sono state le scuole di danze popolari di Torino: Baldanza, Treedanza, Arridanza, Ritmo del blu, e la bocciofila di Alba. “Si fanno spettacoli e concerti, e gli artisti si esibiscono gratis. I contributi in denaro del pubblico arrivano qui in Senegal, per sostenere il lavoro della ONG”, spiega Nuccia Maldera, un tempo insegnante di scuola primaria nel capoluogo piemontese e ora quasi in pianta stabile in questa parte d’Africa per gestire questo e molti altri micro-progetti di cooperazione interazionale.

    Delta del Saloum, Senegal. Un agente dell’Area Marina protetta di Bamboung. Tra i suoi compiti, il censimento delle specie animali e vegetali, la gestione degli incendi, il controllo delle attività illegali come bracconaggio e pesca di frodo  LEGGI TUTTO