Aprile 2023

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    Prof tutor per 7 euro l’ora. Ma darà punteggio in graduatoria

    Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ne ha fatto una bandiera, la cifra del suo mandato sin d’ora: “Quella dei tutor è la prima applicazione della rivoluzione del merito e noi per merito intendiamo dare la possibilità a ogni ragazzo di realizzare i propri talenti”, ha detto sul canale ministeriale di YouTube intervistato dalla giornalista Maria Latella. […] LEGGI TUTTO

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    Scuola, sull’istruzione digitale l’Italia è fanalino di coda in Europa

    La scuola italiana è in ritardo sull’istruzione digitale. Docenti ancora poco formati, collegamenti a internet troppo lenti e pochi computer e tablet da affidare a insegnanti e studenti. E l’Italia rischia di perdere il treno con la digitalizzazione e la modernizzazione della didattica, o di prenderlo in ritardo. Secondo una Relazione speciale della Corte dei […] LEGGI TUTTO

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    Scuola, ecco il piano anti-burocrazia di Valditara: “Intelligenza artificiale e tecnologia per semplificare la vita a docenti e famiglie”

    Parola d’ordine: sburocratizzare. Ecco perché il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha preparato un Piano per la semplificazione della scuola, presentato oggi in Consiglio dei ministri, che poggia su tre gambe: interventi tecnologici, innovazione organizzativa, semplificazione normativa.

    La prima di queste gambe sarà la prima a muovere i suoi passi: 20 mosse che servono, secondo il dicastero di viale Trastevere, a migliorare i servizi scolastici per studenti e famiglie; garantire la presenza di un maggior numero di docenti titolari a inizio anno; rafforzare l’alleanza tra i vari protagonisti del sistema scolastico; liberare gli istituti scolastici da eccessivi adempimenti burocratici.

    Oggi in Cdm ho presentato il “Piano di semplificazione per la Scuola”. Un progetto ambizioso grazie al quale nei prossimi tre anni, tagliando la #burocrazia, semplificheremo la vita a #docenti, personale della #scuola e famiglie.— Giuseppe Valditara (@G_Valditara) April 20, 2023

    “IA e tecnologia per sburocratizzare la scuola”

    “Uno degli impegni principali che abbiamo assunto e che stiamo mantenendo è realizzare un serio intervento di sburocratizzazione della scuola, perché questa possa concentrarsi sulla sua missione principale: l’attività educativa. Con il Piano per la semplificazione puntiamo a migliorare la qualità della nostra scuola, rilanciamo e finalmente completiamo l’autonomia scolastica, introducendo nuove forme di coordinamento e di sostegno”, ha dichiarato il ministro Valditara.

    La sburocratizzazione potrà avvenire anche grazie all’uso delle nuove tecnologie – l’intelligenza artificiale innanzitutto – che, ha chiarito il ministro, devono essere usate ma anche governate: “Vanno maneggiate con cura”, ha avvertito il titolare di viale Trastevere.

    Il piano, ha rivendicato, “è stato definito al termine di un percorso che ha visto il coinvolgimento e l’ascolto di varie categorie che animano la comunità della scuola (sindacati, associazioni, personale scolastico) e la ricognizione dei numerosi adempimenti a carico degli istituti e delle criticità incontrate dalle famiglie nell’accesso al ‘sistema scuola’”.

    Giuseppe Valditara: “Sì all’intelligenza artificiale a scuola”

    di Giuseppe Valditara

    16 Gennaio 2023

    Iscrizioni, viaggi, cattedre e libri di testo: piattaforma unica da fine 2023

    Ma di cosa si tratta? Si parte entro la fine del 2023 con una piattaforma unica online che unifica e sostituisce i dieci siti oggi esistenti. Da lì, studentesse, studenti,  famiglie potranno scegliere la scuola in cui iscriversi visualizzando la mappa degli istituti, sapendo quali sono gli indirizzi disponibili, i programmi e i piani formativi. E sempre da lì potrà pagare gli anni di studi e la mensa, ricevere le comunicazioni dalla scuola, seguire il ciclo scolastico, la carriera, i traguardi. L’App IO renderà possibile gestire i pagamenti e ricevere notifiche sui servizi scolastici anche su smartphone e tablet.

    Con un solo login tramite Spid o Cie si potrà accadere a tutti i servizi digitali che riguardano la scuola, da quelli del ministero a quelli dei singoli istituti: una sorta di passe partout per semplificare e rendere più sicure le attività online.

    Sulla piattaforma le scuole potranno anche individuare rapidamente le misure dedicate ai chi, per difficoltà economiche e per l’aumento dei prezzi, dovrebbe rinunciare ai viaggi scolastici e gite d’istruzione. Sempre sul welfare, le soluzioni digitali faciliteranno l’erogazione dei contributi statali alle famiglie meno abbienti per i libri di testo.

    Le scuole italiane e quelle di altri Paesi potranno incontrarsi online, gemellarsi, condividere esperienze formative, elaborare progetti per l’internazionalizzazione dell’offerta formativa, scambiarsi documenti di studio e di ricerca, condividere modi di fare didattica innovativi.

    Poi c’è il capitolo che riguarda la copertura delle cattedre. In parallelo alle nuove assunzioni previste dal Pnrr e dal reclutamento straordinario promesso dal ministro, ci sarà una reingegnerizzazione dei sistemi per l’avvio dell’anno scolastico per accelerare le procedure di assegnazione dei docenti, renderle più trasparenti e omogenee a livello nazionale. Anche la chiamata di esperti esterni avverrà online, riducendo i tempi di ingaggio.

    Sul fronte dei prof, si rinnova il Fascicolo digitale del dipendente: niente carta, 100% digitale e in cloud. Significa che la ricostruzione di carriera verrà automatizzata, gli insegnanti non dovranno più produrre documentazione perché ci penserà l’amministrazione, chi vuole andare in pensione ci metterà meno a completare le procedure per la richieste. E  le scuole potranno scambiarsi e condividere questo tipo di documenti in via telematica nel caso, ad esempio, di mobilità dei docenti.

    Meno lavoro pure per le segreterie scolastiche perché la piattaforma aiuterà a semplificare le attività necessarie per le supplenze brevi e saltuarie che verranno pagate non più negli attuali 4 mesi, ma in tempi almeno dimezzati.

    E, ancora, la nuova piattaforma servirà ad attivare fonti di finanziamento alternative e private come il crowdfunding e le sponsorizzazioni, semplificherà i processi digitale per la gestione acquisti per le scuole, per la revisione dei conti, e per la realizzazione delle misure previste nel Pnrr al capitolo “Istruzione”, renderà più veloce ed efficiente la Firma elettronica avanzata attraverso l’app “Sigillo”, aiuterà pure le Scuole paritarie a ottenere il riconoscimento e i contributi. Un cruscotto-dati per gli uffici del ministero permetterà di raccogliere i dati in un’unica “banca” per prendere, sulla base di quelli, le decisioni amministrative. LEGGI TUTTO

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    Dublino e Belfast, Dublino e Belfast

    Dublino e Belfast

    località: dublino e belfaststato: irlanda (ie)

    Data inizio viaggio:

    giovedì 24 marzo 2022

    Data fine viaggio:

    giovedì 31 marzo 2022

    Una settimana in Irlanda da Dublino a Belfast

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    Scuola, piano straordinario da 50mila assunzioni. Valditara: “Più attenzione al sostegno”

    Subito un piano straordinario da 50mila assunzioni a tempo indeterminato per i docenti. Il ministro all’Istruzione e al Merito Giuseppe Valditara prova ad aggirare così l’attesa dei concorsi previsti dal Pnrr che devono chiudersi entro il 31 dicembre 2024. Il piano nazionale di ripresa e resilienza prevede infatti il reclutamento di 70mila insegnanti ma le […] LEGGI TUTTO

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    Tra le materie lo studio le aziende italiane e i prodotti falsi: ecco il Liceo Made in Italy che piace a Meloni

    ROMA – Il Made in Italy, marchio anglista così poco rampelliano. Il Liceo del Made in Italy, che piace alla presidente Giorgia Meloni, figlia, lei, di scuole tecnico-professionali (diploma con 60 su 60 all’Alberghiero Amerigo Vespucci, Tiburtina, Roma Est, indirizzo linguistico). La premier ha annunciato la nuova scuola oggi a Vinitaly, affiancata dalla ministra del […] LEGGI TUTTO

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    Istituti tecnici, chi li ha distrutti davvero? Fact checking delle parole della ministra Santanchè

    ROMA – È un topos della destra, un argomento dialettico e retorico, quello che la sinistra contemporanea guardi dai suoi salotti ai licei e sulla scuola si dimentichi dei ceti popolari e delle loro necessità lavorative. Giorgia Meloni e Daniela Santanchè a Vinitaly – la presidente del Consiglio e la ministra di un Turismo vecchia maniera – vanno oltre quello che in questi primi sei mesi ha detto sul tema il pur loquace Giuseppe Valditara, che sugli istituti tecnici e “la scuola del lavoro” dovrebbe avere la regia.

    “In un mondo in cui è stato detto che se avessi scelto il liceo avresti avuto un grande sbocco nella tua vita, e se invece avessi scelto un istituto tecnico avresti avuto opportunità minori…”, ha detto Meloni, che si è diplomata con 60 sessantesimi all’Istituto professionale alberghiero Amerigo Vespucci di Roma, dove ha frequentato l’indirizzo linguistico. “In Italia in questi anni è stato un po’ distrutto quello che era l’istituto tecnico”, dice Santanchè. “abbiamo avuto una sinistra che ha invogliato i giovani a fare i licei. Questo governo vuole invece mettere al centro le scuole tecniche”. Lei, Santanchè, il liceo lo ha frequentato da ragazza per poi prendere una laurea in Scienze politiche a Torino.

    Meloni vuole il liceo del Made in Italy: “Non c’è nulla di più profondamente legato alla nostra cultura dell’istituto agrario”

    a cura della redazione Politica

    03 Aprile 2023

    La liceizzazione dell’Italia moderna, intanto, è opera della Riforma Moratti, anno 2003, legge numero 53, con Letizia Moratti ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del Governo Berlusconi II: esattamente “la destra” del nascente millennio. Il decreto legge numero 226 portò, due anni dopo, a quota otto i licei esistenti all’interno della riconosciuta organizzazione tripartita della scuola italiana (licei, istituti tecnici e istituti professionali). Al Classico, allo Scientifico e all’Artistico se ne aggiunsero cinque: il Liceo economico, il Musicale, il Tecnologico, il Liceo delle scienze umane e il Coreutico. Fu una riforma tipicamente gentiliana, la “Moratti”, con una netta separazione tra istruzione alta da una parte e tecnico-professionali dall’altra. Grazie alla spinta della Lega Nord, provò – senza riuscirci, in verità – a spostare l’istruzione professionale sulle fragili spalle delle Regioni. Non a caso, la Riforma Moratti (che abolì la Legge Berlinguer di sole tre stagioni prima) fu fortemente criticata dalla stessa Confindustria, che vedeva marginalizzata l’istruzione tecnica e professionale.

     

    I tagli di Gelmini a istituti tecnici e licei: “Con la cultura non si mangia”

    Ancora più feroce sul fronte dell’apprendimento lavorativo è stata la Riforma Gelmini, avviata per le superiori nel 2010-2011 e andata a pieno regime quattro anni dopo. A fronte di un riordino dei licei, che da otto diventarono sei, la compressione della scuola italiana voluta dal ministro delle Finanze Giulio Tremonti e applicata dalla ministra dell’Istruzione Maria Stella Gelmini (entrambi di Forza Italia) pianificò un taglio delle ore negli istituti tecnici e professionali degli insegnamenti “di indirizzo”. Per esempio, la materia “Tecnologie e disegno tecnico” ha visto ridurre di un terzo le ore di lezione e, conseguentemente, le relative cattedre, il personale docente.

    E’ un dato di fatto che con queste premesse, e i tagli gelminiani votati sull’onda “con la cultura non si mangia” (ancora ministro Tremonti, che di recente ha negato quella paternità linguistica), gli istituti professionali – in particolare – sono diventati luoghi scarsamente frequentati: dal 2003 (Riforma Moratti, appunto) al 2019 le iscrizioni in questo settore si sono dimezzate passando dal 27,4 per cento del totale al 14,4 per cento. Gli istituti tecnici, invece, hanno retto nel tempo: continuano ad accogliere un terzo degli studenti del Paese.

    In Italia i professori meno pagati d’Europa. E il primo stipendio sfiora la soglia di povertà

    di Antonio Fraschilla

    28 Gennaio 2023

    Nel 2017, con una delega della Buona scuola (Governo Renzi, centrosinistra, seguito poi dall’esecutivo Gentiloni, centrosinistra), il sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi provò a cambiare ancora il settore professionale. Prima del 2011, i settori erano cinque con ventisette indirizzi. Con la Gelmini ministra, furono accorpati in due macrosettori con sei branche. La Riforma Toccafondi riallargò gli indirizzi, da sei a undici, agganciandoli alle attività economiche di rilevanza nazionale.

    Questo intervento, fatto a costo zero, non fu sufficiente per ridare un senso forte a un comparto che in altre aree del mondo – a partire dalla Germania – è da sempre al centro dell’istruzione. Da noi, nelle ultime stagioni gli istituti professionali sono sempre più spesso teatro del bullismo degli studenti nei confronti dei professori. Nell’ultima stagione si è iscritto a un istituto professionale il 12,1 per cento dei quattordicenni: un adolescente su otto. Gli istituti tecnici – al contrario di quanto sostengono Meloni e Santanchè – tengono.

    L’esperienza di successo degli Itis

    Poi va detto che, in questi tentativi (poco riusciti) di professionalizzazione della scuola italiana, è stato un governo di centrosinistra (ancora Renzi con Stefania Giannini ministra) a rendere obbligatoria l’Alternanza scuola lavoro nel triennio delle superiori. E nascono nella fase finale del Governo Prodi bis, gennaio 2008, gli Istituti tecnici superiori, i due anni di Itis post-Maturità (si chiama offerta formativa post-secondaria non universitaria professionalizzante) che si sono dimostrati subito un’idea di successo, mutuata dalle Fachhochschule tedesche.  

    Sondaggi: i giorni neri del governo, fiducia a picco per Piantedosi e Valditara

    di Antonio Noto

    02 Marzo 2023

    Con Mario Draghi premier, infine, la scuola che porta al lavoro si è affidata alle inedite risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

    Ecco, il topos “la sinistra vuole licealizzare tutto” non regge. Anche perché il futuro Liceo del Made in Italy di ispirazione meloniana sarebbe altra acqua portata a questo fiume. LEGGI TUTTO

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    Scuola, la preside che sfida Fratelli d'Italia per difendere gli studenti transgender. “Inaccettabile ingerenza di un partito nella vita scolastica”

    Abolire subito la “carriera alias”, cioè il percorso introdotto per consentire agli studenti transgender di sostituire il nome anagrafico assegnato alla nascita in base al sesso biologico. L’invito, con minaccia nemmeno tanto velata, è giunta su carta intestata “Fratelli d’Italia”, il partito di Giorgia Meloni che governa l’Italia. L’ha ricevuto Maria Rosa Cesari, dirigente scolastica […] LEGGI TUTTO