Tumori: prevenzione e terapie
Si tratta di una forma tumorale più frequente nelle donne
Sanihelp.it – La cistifellea, o colecisti, è un piccolo organo a forma di sacca posto subito sotto il fegato, il cui compito è quello di immagazzinare la bile, liquido di colore giallo-verdastro prodotto dal fegato, che serve per facilitare la digestione e l’assorbimento dei grassi e delle vitamine liposolubili e per neutralizzare l’acidità del chimo che proviene dallo stomaco. Durante il digiuno la bile viene accumulata per poi essere riversata nel tratto iniziale dell’intestino tenue dopo i pasti.
I tumori della cistifellea originano in genere dalle ghiandole che si trovano nella mucosa interna dell’organo e si distinguono in adenocarcinomi non papillari, che rappresentano la maggior parte dei tumori della colecisti, e adenocarcinomi papillari. Sono più diffusi nelle donne con un’età media di circa 65 anni. I sintomi più frequenti sono comuni anche ad altre patologie, per cui non raramente la diagnosi viene ritardata, e sono nausea e vomito, dolore nella parte destra in alto dell’addome e ingrossamento della colecisti. Sintomo invece classico è la comparsa di ittero, cioè un colorito giallo della pelle e degli occhi, a volte con prurito. Altri sintomi, meno frequenti, sono inappetenza, perdita di peso e gonfiore addominale. Tra i fattori di rischio ricordiamo la presenza di calcoli biliari, l’obesità, infezioni da virus dell’epatite B o C, famigliarità per questo tipo di tumore.
I primi esami da fare sono quelli del sangue, per valutare il dosaggio degli enzimi epatici come le transaminasi, le gamma-GT e la fosfatasi alcalina, oltre alla ricerca dei marker tumorali. In seguito, si possono eseguire una ecografia addominale, una TAC e una risonanza magnetica, oltre a esami più specifici. La terapia dipende dallo stadio a cui è giunto il tumore, e potrà essere chirurgica e/o chemioterapica o radioterapica.