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    Aurelio Picca: “Alla maturità un Pasolini inedito. Poesia pura, ancora lontana dall’ideologia”

    «Pasolini? Ancora? Ci manca solo che lo fanno santo adesso!», ci scherza su Aurelio Picca alla notizia che c’è anche Pier Paolo Pasolini tra le tracce del tema di maturità, con la poesia Appendice 1, tratta dall’opera Dal diario (1943-1944). Si tratta di «una poesia che ci offre un incantamento e un poeta in qualche modo inedito», ammette subito Picca, che nella sua carriera di insegnante ha fatto anche il commissario per la maturità e ora sta lavorando a un saggio proprio su Pasolini, in cui mette a confronto la «morte offesa» dello scrittore con quella di Yukio Mishima «che offesa non è», ci rivela. Del resto quando scrive questa poesia «sono gli anni in cui era ancora un ragazzo, poco più che ventenne, prima ancora che gli uccidessero il fratello, gli ultimi anni della guerra. C’è un turbamento ancora adolescenziale».

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    Le reazioni alla maturità sui social, tra nostalgia e sarcasmo: “Contenti di averla già fatta”

    Il luogo in cui la maturità è il primo argomento di discussione, ancor prima che tra i banchi in cui si svolge, sono i social. Maturandi degli anni passati e futuri vi si riversano per commentare le prime indiscrezioni sulle tracce scelte dal ministero, fanno commenti sarcastici, rimpiangono gli anni del liceo o si rincuorano […] LEGGI TUTTO

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    Le tracce della maturità 2025: tutti i temi, da Pasolini all’indignazione sui social

    È iniziata la maturità per 524.415 studenti. Per la prima prova, il tema d’italiano, sono sette le tracce comuni a tutta Italia, divise in tre diverse tipologie: analisi del testo, testo argomentativo e attualità. Ecco tutti i temi scelti dal ministero.

    Tracce tipologia A, analisi del testo
    Proposta A1, poesia – Pier Paolo Pasolini
    Una poesia di Pier Paolo Pasolini è stata proposta agli studenti per la comprensione e l’analisi. Nello specifico, si tratta di una poesia dall’opera “Dal diario”, pubblicata nel 1954. Il titolo, “Appendice 1” LEGGI TUTTO

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    “Rispetto” tra le tracce della maturità con un brano di Maccioni: “Parola per disarmare i discorsi”

    “Una parola che esprime attenzione, gusto dell’incontro, stima. Che anche quando introduce un attacco verbale, non alza i toni del discorso, anzi sembra voler prendere le distanze da quanto sarà detto subito dopo”. Così il giornalista Riccardo Maccioni, in un articolo apparso su Avvenire il 17 dicembre 2024 – selezionato tra le tracce della Maturità 2025 – commenta la scelta dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani di nominare “rispetto” come parola del 2024.
    Una decisione che appare come “un auspicio, che porta con sé il desiderio di costruire, di usare il dizionario non per demolire chi abbiamo di fronte ma per provare a capirne le ricchezze, le potenzialità – scrive Maccioni – Perché se è vero che le parole possono essere pietre, è altrettanto giusto sottolineare come siano in grado di diventare il cemento necessario a edificare case solide e confortevoli, la colla capace di tenere insieme una relazione a rischio di rottura”.
    Lo conferma, prosegue l’autore, “arriva proprio dai termini che rimandano al significato opposto, tutti concetti orientati a distruggere le relazioni, a demolire gli altri: indifferenza (che spesso fa più male dell’odio), noncuranza, sufficienza fino ad arrivare all’insolenza, al disprezzo, allo spregio”.
    Il rispetto è un’altra cosa, “affonda le sue radici in respicere che, letteralmente significa guardare di nuovo, guardare indietro, cioè richiama il dovere di non cedere alla smania del giudizio immediato figlio dell’emotività, che non tiene conto delle storie delle persone, delle loro battaglie interiori. Occorre, invece, allenarsi alla bellezza del prendersi cura, del fare attenzione, del preoccuparsi per la vita altrui, così che la comunità possa crescere in armonia facendo assaporare in chi ne fa parte il gusto dell’appartenenza alla medesima famiglia umana. Il rispetto, dunque, come rivendicazione dell’importanza delle relazioni autentiche, oltre la superficialità, soprattutto libera dalla schiavitù della banalità, dell’approccio interpersonale mediato unicamente dai social, che possono essere un bene a patto che non si deleghi loro la semina dei rapporti umani”.
    “Il primo passo – conclude Maccioni – allora, è purificare il dizionario, disarmare i discorsi, rifiutare la dittatura della cultura che, per dirla con don Lorenzo Milani, premia chi sa tante parole rispetto a chi ne conosce poche. Una, fondamentale, da respirare tutti, da vivere più che da ripetere semplicemente, è rispetto”. LEGGI TUTTO

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    Pasolini, la poesia dal Diario in una traccia della Maturità 2025

    L’opera di Pasolini proposta per l’analisi del testo per l’esame di maturità è una sua poesia tratta dall’opera “Dal diario” (1943-1944), si tratta di “Appendice 1”, poesia priva di titolo che rappresenta il sunto dell’itinerario letterario che l’autore ha percorso fin dagli anni della sua giovinezza. Lo scrittore non è usciva dal 1999.

    Il diario è stato redatto tra il 1943 e il 1944 nel pieno della Seconda guerra mondiale, è come un luogo di riflessione personale dove l’autore annota pensieri, paure e speranze riflettendo sulla complessità dell’epoca.

    Mi ritrovo in questa stanza
    col volto di ragazzo, e adolescente,
    e ora uomo. Ma intorno a me non muta
    il silenzio e il biancore sopra i muri
    e l´acque; annotta da millenni
    un medesimo mondo. Ma è mutato
    il cuore; e dopo poche notti è stinta
    tutta quella luce che dal cielo
    riarde la campagna, e mille lune
    non son bastate a illudermi di un tempo
    che veramente fosse mio. Un breve arco
    segna in cielo la luna. Volgo il capo
    e la vedo discesa, e ferma, come
    inesistente nella stanca luce.
    E così la rispecchia la campagna
    scura e serena. Credo tutto esausto
    di quel perfetto inganno: ed ecco pare
    farsi nuova la luna, e – all’improvviso –
    cantare quieti i grilli il canto antico. LEGGI TUTTO