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    Scuola, conti in rosso, famiglie e imprese sempre più in difficoltà: calano contributi volontari e sponsorizzazioni

    Famiglie e imprese in difficoltà finanziano sempre meno la scuola italiana. I contestatissimi contributi volontari languono e le sponsorizzazioni da parte di privati e aziende sono in calo. Per la prima volta, il ministero dell’Istruzione e del merito ha pubblicato i dati dei bilanci delle scuole italiane. LEGGI TUTTO

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    Accademia Manduria, la città delle lauree facili. “Qui non serve la tesi e ti diplomi in un anno”

    MANDURIA (Taranto) — Nella città del vino rosso primitivo e del re di Sparta Archidamo, che, alleato dei nemici tarantini, qui trovò la morte — parliamo di Manduria — si è creato il reticolo più denso di centri di recupero scolastico e, soprattutto, di studi universitari e para-universitari privati dell’intero Paese. LEGGI TUTTO

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    #ioleggoperché, le donazioni di libri riempiono le scuole e soddisfano i giovani lettori (sempre più voraci)

    Se gli italiani che leggono sono sempre un po’ meno, la crisi sembra non intaccare i lettori più giovani. Non solo i minori rimangono grandi divoratori di libri, ma secondo un’elaborazione di Openpolis continuano persino ad aumentare. Il loro desiderio di lettura, però, deve fare i conti con la scarsità di biblioteche, che in migliaia di comuni sono meno di cinque ogni diecimila abitanti o sono del tutto assenti. Negli ultimi anni, però, esistono delle biblioteche scolastiche in più, aperte grazie alle donazioni di libri fatte nell’ambito del progetto #ioleggoperché, organizzato dall’Associazione Italiana Editori (Aie).
    Almeno una scuola ogni quattro tra le partecipanti alla scorsa edizione è riuscita a aprire una nuova biblioteca o lo farà a breve, dando vita a uno spazio in cui formare i lettori del futuro. E a questa nona edizione, presentata martedì al Ministero della Cultura, aderisce la metà delle scuole italiane: 28.285 in tutto, oltre a 350 nidi, per un totale di 4.2 milioni di studenti coinvolti. LEGGI TUTTO

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    Oristano, maestra faceva recitare preghiere e benediva i bambini con l’olio invece di insegnare italiano. Il Tribunale del lavoro: “Giusto sospenderla”

    Era stata sospesa dal lavoro per 20 giorni con stipendio ridotto per aver fatto recitare preghiere e fatto costruire rosari ai bambini della scuola elementare di San Vero Milis, in provincia di Oristano, in cui insegnava, invece di insegnare le sue materie. Marisa Francescangeli, 59 anni, aveva impugnato la decisione, ma oggi la sezione Lavoro del tribunale ha rigettato il ricorso: per la giudice Consuelo Mighela, le attività svolte in classe dalla maestra durante l’anno scolastico 2022-2023, non costituivano “espressione della libertà di insegnamento, bensì una violazione dei suoi doveri di docente di una scuola pubblica statale e dei principi che la scuola stessa deve assicurare e garantire, fra cui quello, fondamentale, di laicità dello Stato, oltre ad avere interferito con il diritto dovere dei genitori garantito dalla nostra Costituzione (art. 30) di educare i figli, anche da un punto di vista religioso”.
    Il provvedimento della scuola
    La sospensione era scattata a seguito di diversi richiami allo svolgimento delle proprie mansioni che la direzione scolastica aveva fatto all’insegnante dopo le segnalazioni dei colleghi e l’esposto di tre genitori degli alunni poiché la maestra aveva fatto realizzare un rosario ai bambini per poi fargli recitare il Padre Nostro e l’Ave Maria durante l’orario scolastico. Non solo. Francescangeli in un’occasione fece cospargere il corpo dei piccoli alunni con un olio per a benedizione, episodio confermato al giudice dalla stessa insegnante nel corso di un’udienza.
    L’olio benedetto
    Si trattava di “un olio profumato, a suo dire non benedetto, chiamato olio di Nardo – scrive la giudice – che la docente aveva tirato fuori dalla propria borsa e che alcuni bambini avevano anche usato per ungersi il corpo”. In quell’occasione, si legge ancora nelle motivazioni, sempre sollecitata dagli alunni, la maestra aveva raccontato ai bambini “la storia biblica dell’olio portato a Gesù prima della crocefissione e che avrebbe dovuto essere utilizzato per cospargere il corpo di Cristo dopo la morte”. Per il giudice, insomma, la sospensione era legittima.
    La difesa
    La maestra venne quindi sanzionata e sospesa dall’insegnamento. Assistita dal sindacato Uil scuola al quale è iscritta e dagli avvocati Elisabetta Mameli e Domenico Naso, Francescangeli aveva impugnato la sospensione, chiedendone l’annullamento. Secondo i legali, infatti, il provvedimento andava annullato perché la contestazione era stata notificata alla docente senza il rispetto del termine di venti giorni, compromettendo il diritto di difesa e in violazione del contratto collettivo di lavoro. Secondo gli avvocati i comportamenti tenuti dalla docente avrebbero dovuto essere ricondotti nell’alveo della libertà di insegnamento.
    Le motivazioni del giudice
    Per il giudice invece, che ha dichiarato infondati i motivi del ricorso, la sanzione disciplinare era “assolutamente conforme a quanto previsto dalla legge”. Nella sentenza viene sottolineato che fosse stata la stessa Francescangeli a ammettere, durante l’udienza del 14 giugno scorso, quando venne interrogata in teleconferenza, quei comportamenti che portarono alla sua sospensione. Confermò infatti di aver fatto realizzare ai bambini un piccolo rosario con dieci perline e, quindi, “su richiesta di un alunno, i bambini avevano recitato il Padre Nostro e l’Ave Maria”.
    Pratiche non idonee all’insegnamento
    L’insegnante inoltre “ha ripetutamente posto in essere pratiche di culto estranee all’esercizio della funzione docente e alle mansioni assegnatele, in violazione dei propri doveri”, come appunto l’episodio dell’olio. Attività di culto che, scorrendo la sentenza, il giudice ricorda: “Non sono neppure coerenti con l’insegnamento della religione, pacificamente svolto da un’altra docente dell’istituto scolastico statale presso cui prestava servizio la ricorrente”. LEGGI TUTTO

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    Scuola, sciopero il 31 ottobre: il sindacato Flc Cgil rivendica un contratto giusto e un lavoro stabile

    Giovedì 31 ottobre sarà sciopero del comparto Istruzione e Ricerca. Incroceranno le braccia le lavoratrici e i lavoratori della scuola, dell’università, degli enti di ricerca, delle accademie, dei conservatori e delle scuole non statali con contratto Aninsei. “Un’inflazione al 18% in tre anni” Un contratto giusto e un lavoro stabile sono tra le principali motivazioni […] LEGGI TUTTO

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    «Abbiamo sempre avuto un rapporto di fiducia e confronto con l’istituzione scolastica, ma adesso non possiamo tacere dinanzi al diritto allo studio negato a nostra figlia». Lo afferma Antonio Cristaldi, padre della 18enne Alisea, studentessa cieca, che frequenta la quinta classe al Liceo Scientifico “Stefano Patrizi” di Cariati (Cosenza), dove quest’anno si è ritrovata senza […] LEGGI TUTTO

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    Scuola, lo stipendio degli insegnanti nel 2024 è il più basso degli ultimi cinque anni. “Il grande inganno di Valditara”

    ROMA – La propaganda valditariana sulla chiusura dei contratti, e la liberazione di tasse grazie all’abbassamento del cuneo fiscale, cozza con le buste paga dei docenti italiani. Il presidente del sindacato Ancodis, Rosolino Cicero, ha fatto un’operazione molto semplice mostrando l’evoluzione della sua busta paga da ottobre 2020 a oggi, dopo LEGGI TUTTO