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    Tumore gastrico: cure personalizzate

    Tumori: prevenzione e terapie
    di Elisa BrambillaPubblicato il: 01-09-2020

    Un nuovo studio individua un metodo per la personalizzazione della risposta alla terapia
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    Sanihelp.it – Il tumore gastrico è la quinta neoplasia maligna più comune al mondo e, un po’ per la diagnosi spesso tardiva e un po’ per cure non troppo efficaci, costituisce la terza causa di morte per cancro in entrambi i sessi.
    Lo studio Grammy (integrative analysis of tumor, microenvironment, immunity and patient expectation for personalized response prediction in gastric cancer), cioè Analisi integrativa del tumore, del microambiente, dell’immunità e dell’aspettativa del paziente per una predizione personalizzata della risposta alla terapia nel cancro gastrico, coordinato dall’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori IRST IRCCS, finanziato dal programma dell’Unione Europea per lo sviluppo della medicina personalizzata ERAPerMed e che vede anche la partecipazione di centri francesi, tedeschi e greci, mira allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche.
    L’obiettivo è di individuare, attraverso strumenti di analisi in grado di prevedere la risposta del singolo paziente alla terapia, le persone che sono in grado di rispondere in modo ottimale o quelle ad alto rischio di resistenza.
    «Il progetto Grammy – spiega Giovanni Martinelli, Direttore Scientifico Irst Irccs – rappresenta quanto di più innovativo si possa offrire ai nostri malati di tumore gastrico. Lo studio, infatti, pone in relazione le più innovative tecnologie diagnostiche e personalizzate con i migliori parametri prognostici e, conseguentemente, le terapie ritagliate sulle caratteristiche del singolo paziente; approcci che in Irst Irccs, e in molti casi solo qui, possiamo erogare».
    Diretto dalla ricercatrice Chiara Molinari, biologa del Laboratorio di Bioscienze IRST (Unit Translational Oncology), il progetto considera ciascun paziente con le proprie peculiarità, allo scopo di arrivare a una medicina sempre più personalizzata.

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    Arte terapia, che cos'è e quali sono le sue applicazioni

    Rimedi alternativi
    di Stefania D’AmmiccoPubblicato il: 01-09-2020

    Come aiutare il corpo e la mente attraverso metodi diversi, che comprendono la pittura, la scultura, ma anche la musica e l’espressione corporea
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    Sanihelp.it – Usare l’arte come terapia per diversi disturbi.
    L’arte terapia è sempre più diffusa, soprattutto perché può aiutare a superare una serie di problematiche, soprattutto quelle che coinvolgano la mente oltre al corpo.
    L’arte terapia, infatti, può essere intesa come l’applicazione delle arti visive, dalla pittura alla fotografia, con un utilizzo terapeutico.
    L’uso terapeutico si individua nel momento in cui la persona utilizzi il mezzo artistico nell’ambito di un percorso che coinvolga un professionista, ad esempio un counselor o uno psicologo.
    Come si è già accennato, l’arte terapia comprende diversi tipi di espressione artistica, tra i quali si annoverano sicuramente i seguenti:
    –        la pittura
    –        la scrittura di un diario
    –        la realizzazione di collage
    –        la scultura
    –        il mosaico
    –        la musicoterapia
    L’assunto sul quale si basa l’arte terapia è quello per il quale il processo creativo che viene coinvolto nell’espressione artistica consente di risolvere conflitti e problemi, ma anche di sviluppare competenze interpersonali, di ridurre lo stress e aumentare l’autostima.
    Ecco che, quindi, l’arte terapia diventa una forma terapeutica psicodinamica, che consente di portare alla luce anche processi inconsci presenti nella mente dell’individuo.
    Per quali disturbi può essere usata l’arte terapia?
    Virtualmente, l’arte terapia è utilizzabile davvero per moltissimi disturbi.
    Tra questi sicuramente si annoverano quelli legati allo stress e all’ansia, ma anche i disturbi comportamentali, quelli alimentari e il disturbo dell’attenzione.
    Molte applicazioni di questa forma terapeutica si hanno anche nel trattamento della demenza, dell’Alzheimer e dei disturbi della memoria, così come per problemi psicologici gravi, come la schizofrenia.
    A livello generale, l’uso dell’arte come terapia aiuterà il soggetto a ridurre lo stress, ad esprimere le proprie emozioni e anche a fare un lavoro di auto consapevolezza.
    L’arte, così come per coloro che la praticano a livello professionale, diventerà così uno strumento per parlare senza doverlo fare realmente, un modo per interfacciarsi con il mondo e anche per scavare dentro se stessi e recuperare emozioni e memorie dimenticate.

    FONTE – CONFLITTO DI INTERESSI:Dr Josh Axe© 2020 sanihelp.it. All rights reserved.

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    Cerotti detox per i piedi: funzionano davvero?

    Rimedi alternativi
    di Stefania D’AmmiccoPubblicato il: 25-08-2020

    Questi dispositivi dovrebbero disintossicare il corpo, ma in tanti si chiedono se possano essere realmente efficaci
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    Sanihelp.it – In un’epoca nella quale le tossine e la presenza, anche nell’aria, di sostanze non benefiche per il corpo preoccupano molto la nostra società, tanti si rivolgono a metodi grazie ai quali eliminare tali elementi dannosi dall’organismo.
    Una delle proposte che proviene dal mercato è oggi costituita dai cerotti disintossicanti per i piedi.
    Questi, infatti, conterrebbero sostanze, come l’aceto di bambù, oli essenziali e vitamina C, che dovrebbero eliminare le tossine dal corpo facendole fuoriuscire da quella che è, comunque, una parte molto sensibile del corpo: la pianta dei piedi.
    Per poterli usare bisognerebbe applicarli sotto la pianta dei piedi prima di andare a dormire, rimuovendoli al mattino.
    Tuttavia, in merito sono stati sollevati numerosi dubbi, e chiarirli potrebbe far comprendere se valga la pena spendere del denaro per questi cerotti.
    A rispondere ad alcune domande sono state Debra Rose Wilson, medico e professoressa di medicina associata, e Dena Westphalen, farmacista clinica.
    Il primo dubbio riguarda le evidenze scientifiche riferite all’efficacia dei cerotti. A quanto sembra, non esistono prove scientifiche che possano indicare l’efficacia di questo tipo di rimedi per eliminare tossine, metalli e altri intossicanti dal corpo.
    Allo stesso modo, tanti si chiedono che cosa siano i residui che rimangono sui cerotti dopo averli tenuti in posa (in genere di notte). Questi sono costituiti dalle sostanze presenti nei cerotti.
    Il fatto che il cerotto cambi colore è, anche in questo caso, una reazione determinata dalle sostanze che lo compongono, soprattutto dagli oli e dall’aceto presenti.
    Se non sono stati indicati elementi a favore della disintossicazione determinata dai cerotti, non si prevedono neppure particolari effetti collaterali.
    Il benessere che la persona potrà sperimentare potrà essere, in parte, un effetto placebo, e dall’altro lato, provocato dal fatto di massaggiare e prendersi cura dei piedi, zone molto innervate e sicuramente sensibili.

    FONTE – CONFLITTO DI INTERESSI:Healthline.com© 2020 sanihelp.it. All rights reserved.

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    Coronavirus e tumori, non un bel binomio

    Tumori: prevenzione e terapie
    di Elisa BrambillaPubblicato il: 25-08-2020

    Il Coronavirus risulta letale per 1 paziente con tumore su 3
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    Sanihelp.it – Il Covid 19 è pericoloso per le persone anziane che soffrono di altre patologie, tra le quali il cancro.
    Il primo studio con dati occidentali sul rapporto tra Covid e cancro è stato pubblicato su Cancer Discovery, la rivista ufficiale dell’Associazione americana per la ricerca sul cancro (Aacr), coordinato dall’università del Piemonte Orientale a Novara.
    Lo studio rivela che Covid-19 è letale per circa un paziente con tumore su tre, in particolare se di sesso maschile. 
    Si tratta di un’analisi accurata di quasi 900 pazienti oncologici ricoverati per infezione da coronavirus in 19 centri italiani, inglesi, spagnoli e tedeschi durante i mesi di marzo e aprile, seguiti poi fino a metà maggio. La mortalità è del 41% di maschi contro il 26% delle donne, con decorso peggiore in chi ha tumori ematologici o in chi soffre di altre patologie.
    Ma se un tumore attivo peggiora la prognosi, ed essere in terapia oncologica con chemioterapici non modifica il rischio di mortalità, un intervento tempestivo con le terapie anti-Covid con antivirali, antimalarici o tocilizumab si associa a una riduzione del 60% della mortalità, indipendentemente da tutti gli altri fattori di rischio. 
    «I dati dell’indagine – spiega Alessandra Gennari, docente di oncologia al Dipartimento di medicina traslazionale dell’università del Piemonte Orientale a Novara – arrivano per la prima volta da pazienti occidentali ricoverati in Italia, Regno Unito, Spagna e Germania, tra dei Paesi più colpiti da Sars-Cov-2 in Europa, e mostrano innanzitutto che tre pazienti su quattro manifestano complicazioni da Covid-19, prima fra tutte la necessità di ossigeno-terapia più o meno invasiva. L’infezione comporta il decesso nel 33% dei pazienti con tumore, con differenze significative fra i Paesi: nel Regno Unito, per esempio, la mortalità sale al 44% rispetto al 33% dell’Italia e il 30% della Spagna».

    FONTE – CONFLITTO DI INTERESSI:Doctorslife© 2020 sanihelp.it. All rights reserved.

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    Ancora vip con la Covid-19

    Infezioni
    di Valeria GhittiPubblicato il: 18-08-2020

    Banderas, Gibson, Milano: sono solo alcuni dei personaggi famosi che in queste settimane hanno rivelato di essere stati colpiti dal coronavirus. Mentre Stone e Bosé si schierano (agli opposti) in tema di mascherine.
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    Sanihelp.it – «Sono positivo al coronavirus. Approfitterò dell’isolamento per leggere, scrivere, riposarmi e continuare a fare progetti per iniziare a dare un senso ai miei 60 anni appena compiuti». Così Antonio Banderas, nel giorno del suo sessantesimo compleanno (lo scorso 10 agosto) ha comunicato tramite i propri profili social di essere alle prese con l’infezione.
    Mentre l’attore spagnolo sembra alle prese con una forma sostanzialmente asintomatica, ci sono altri personaggi famosi che invece hanno contratto la Covid-19 in tutta la sua forza e tengono a sensibilizzare i fan, soprattutto in questa fase in cui da più parti si assiste a una sorta di negazionismo. È il caso per esempio dell’attrice Alyssa Milano, che nei giorni scorsi si è spazzolata in diretta i capelli su Instragram, mostrando le ciocche staccate con solo qualche colpo di spazzola: «Ho pensato di mostrarvi cosa faccia il #Covid19 ai vostri capelli. Per favore, prendetelo sul serio» ha poi spiegato.
    La storica protagonista della serie tv Streghe aveva già raccontato, sempre via social, di essersi ammalata, mostrando anche uno suo scatto che la ritraeva con il respiratore: «Questa ero io il 2 aprile dopo essere stata malata per 2 settimane. Non ero mai stata così malata. Mi faceva male tutto. Non sentivo gli odori. Mi sentivo come se un elefante fosse seduto sul mio petto. Non riuscivo a respirare. Non riuscivo a trattenere il cibo dentro di me. Ho perso 9 libbre in 2 settimane. Ero confusa» ha rivelato. «Questa malattia non è una bufala. Pensavo di morire. Mi sembrava di morire. Donerò il mio plasma con la speranza di poter salvare una vita. Per favore, abbiate cura di voi stessi. Per favore abbiate cura di voi, lavate le mani, indossate una maschera e tenete la distanza sociale. Non voglio che nessuno si senta come mi sono sentito io».
    Ad aprile (ma la notizia è trapelata solo nelle ultime settimane) è stato ricoverato con la Covid-19 anche Mel Gibson. «È risultato positivo in aprile e ha trascorso una settimana in ospedale. È stato trattato con il farmaco Remdesivir, mentre era in ospedale. Più avanti è risultato negativo numerose volte e positivo al test per gli anticorpi» ha confermato il suo portavoce.
    In questi giorni di metà agosto non mancano, inoltre, celeb che si espongono sul tema della mascherina. Indubbiamente a favore è Sharon Stone che ammonisce quanti non la vogliono indossare incolpandoli del fatto che la sorella, già affetta dal lupus, è ora ricoverata con la Covid-19. Di altro avviso è invece Miguel Bosè che, pur avendo perso la madre a causa del coronavirus, ha dichiarato di appoggiare la protesta spagnola contro il dispositivo di protezione.

    FONTE – CONFLITTO DI INTERESSI:Ansa, Adnkronos© 2020 sanihelp.it. All rights reserved.

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    Nuove linee guida sulla fatigue

    tumori: prevenzione e terapie
    di Elisa BrambillaPubblicato il: 18-08-2020

    La stanchezza da cancro rende più difficile la vita, ora le prime linee guida
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    Sanihelp.it – La stanchezza da cancro, o fatigue, colpisce il 65% dei pazienti oncologici. 
    Il 40% delle persone avverte la fatigue già al momento della diagnosi, si arriva all’80%-90% durante la chemioterapia o radioterapia e nel 20% persiste dopo la guarigione.  
    È proprio la chemioterapia la principale responsabile della comparsa del disturbo, seguita dalla terapia ormonale e dall’immunoterapia.Oggi, dopo 20 anni di studi, nascono le prime Linee Guida Europee sulla diagnosi e il trattamento della Fatigue approvate dall’European Society of Medical Oncology (ESMO). Il primo autore è Alessandra Fabi, Responsabile dell’Unità di Fase 1 e Medicina di Precisione dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena. Il testo aiuta i medici a comprendere e ad affrontare questo sintomo. 
    «La pubblicazione si rivela particolarmente utile in questo periodo – sottolinea Gennaro Ciliberto, Direttore Scientifico del Regina Elena – perché purtroppo assistiamo a un aumento della predisposizione alla fatigue nei pazienti oncologici, in questo periodo significativamente provati dal punto di vista emotivo».Ad oggi non ci sono ancora farmaci specifici in grado di combattere la stanchezza.
    I corticosteroidi si utilizzano solo in alcuni pazienti, mentre molto insoddisfacente, fino a ora, si è dimostrato l’utilizzo di farmaci psicostimolanti e antidepressivi. 
    Le linee guida però raccomandano l’esercizio fisico aerobico, le tecniche di mindfulness, lo yoga e interventi psicosociali.
    «Rimuovere la fatigue durante la terapia vuol dire migliorare l’aderenza alle cure – dichiara Alessandra Fabi – esserne liberi una volta terminate le terapie oncologiche, dà modo di riprendere in mano la vita in maniera totalizzante».

    FONTE – CONFLITTO DI INTERESSI:Pharmastar© 2020 sanihelp.it. All rights reserved.

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