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    Vasca a privazione sensoriale, i benefici e gli utilizzi

    Cure alternative

    di Stefania D’AmmiccoPubblicato il: 12-10-2021

    In che cosa consiste una seduta in una di queste vasche? E quali sono i disturbi che si possono trattare?

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    Sanihelp.it – Spesso avvolte da un’aura di mistero, quasi di ilarità, le vasche a privazione sensoriale si stanno diffondendo sempre di più, e si possono trovare anche nel nostro Paese.
    Questo tipo di dispositivo può aiutare in tante situazioni, e conoscerlo meglio potrà consentire a molte persone di considerare il suo utilizzo per alleviare disturbi di varia natura.
    Come prima cosa andrà chiarito che cosa siano le vasche a privazione sensoriale.
    Queste sono, più che delle vere e proprie vasche, delle specie di grandi contenitori che vengono chiusi nel momento in cui la persona si trovi al suo interno.
    La persona si potrà distendere al loro interno e potrà lasciarsi cullare dall’acqua, sperimentando sì l’isolamento, ma anche molti altri tipi di esperienze, dal fatto di sentire suoni fino al fatto di sognare ad occhi aperti.
    Il fatto di galleggiare nell’acqua non provoca sensazioni spiacevoli. L’acqua, infatti, viene scaldata per arrivare alla temperatura corporea, ed è salata, in modo da favorire il galleggiamento.
    Così, chi vi entrerà potrà sentirsi semplicemente galleggiare e potrà lasciar andare pensieri e preoccupazioni.
    Ma quali sono i casi nei quali si potrà utilizzare la vasca a privazione sensoriale?
    Innanzitutto in tutte le situazioni nelle quali la persona soffra di problemi come la depressione, l’ansia o anche il dolore. Infatti, l’immersione in una vasca di questo tipo consente di ridurre notevolmente i livelli di cortisolo, il così detto ormone dello stress, limitando anche la risposta negativa del corpo agli stimoli.
    L’utilizzo della vasca è stato visto anche nel recupero delle dipendenze, soprattutto nelle persone che utilizzassero  delle droghe così dette leggere, o farmaci per affrontare il dolore. Questo sempre per l’effetto di rilassamento e di riduzione dello stress che si può avere grazie all’uso della vasca.
    Infine, la vasca a privazione sensoriale può aiutare a ridurre problemi come l’ipertensione e le palpitazioni, in quanto il corpo, in questa condizione protetta, tenderà anche a ridurre il battito cardiaco.
    Se la vasca a privazione sensoriale è sicura, la si sconsiglia a chi soffra di forte paura dell’acqua e a chi sia claustrofobico.

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    Tumori e Long Covid: impatto negativo sulle cure

    Tumori: prevenzione e terapie

    di Elisa BrambillaPubblicato il: 12-10-2021

    I disturbi a lungo termine causati dalla Covid possono influenzare negativamente le terapie

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    Sanihelp.it – Un paziente oncologico su 6 con pregressa infezione da Sars Cov2 sviluppa i sintomi di long Covid, con stanchezza cronica e problemi respiratori.Lo sostiene uno studio presentato al congresso dell’European Society for Medical Oncology (ESMO), uno dei più importanti eventi mondiali nella lotta al cancro.Poiché la sopravvivenza dei pazienti oncologici alla Covid 19 va dal 60% all’80%, è necessario analizzare gli effetti post-malattia (long Covid) su queste persone.Ricordiamo che la pandemia non ha riguardato solo chi ha contratto il virus, ma c’è stata una notevole riduzione del numero di interventi chirurgici, delle terapie erogate e degli esami di prevenzione effettuati, con conseguenti diagnosi tardive.Per questo motivo i malati oncologici sono stati subito inseriti tra gli aventi diritto alla vaccinazione.In ogni caso, una delle caratteristiche di questa patologia è proprio quella di lasciare degli strascichi a lungo termine, in particolare spossatezza, tosse, affanno, perdita di peso.Le condizioni peggiori si sono riscontrate negli uomini con più di 65 anni, in quelli con altre malattie o con l’abitudine al fumo, il che ha determinato un aumento del rischio di morte.Anche la continuità delle cure oncologiche ha risentito di questa situazione, con interruzioni e variazioni.«Questi dati confermano la necessità di continuare a dare priorità ai pazienti oncologici, che rappresenta uno degli obiettivi principali che ESMO si è posta fin dall’inizio dell’epidemia», ha spiegato Antonio Passaro, responsabile della Comunicazione di ESMO, durante la conferenza stampa.«Considerando gli sforzi che i sistemi sanitari investono nella lotta contro la pandemia, è della massima importanza non trascurare lo studio e la comprensione delle curve di incidenza e di mortalità da tumore così da pianificare politiche sanitarie adeguate per il futuro», ha concluso Passaro.

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    Orietta Berti per la prevenzione del tumore al seno

    Tumori

    di Valeria GhittiPubblicato il: 05-10-2021

    La cantante, insieme a Carolyn Smith, è testimonial di Frecciarosa 2021, che per tutto il mese di ottobre propone consulti a bordo dei treni ad alta velocità, treni regionali e nei FrecciaLounge delle stazioni.

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    Sanihelp.it – Rimettere in moto quanto prima le diagnosi precoce di tumore al seno che hanno subito un rallentamento con la pandemia: è questo l’obiettivo dell’undicesima edizione di Frecciarosa, il progetto promosso da IncontraDonna con il Gruppo FS Italiane, col patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero della Salute e il sostegno dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e di Farmindustria.
    Testimonial d’eccezione di questa undicesima edizione è Orietta Berti, insieme all’insegnante di ballo Carolyn Smith che, da quando ha affrontato la malattia è sempre in prima linea anche per sensibilizzare verso la prevenzione e la diagnosi precoce. La cantante, reduce dal successo musicale estivo, ha raccontato, durante la presentazione del progetto, di come da sempre sia abituata a sottoporsi a controlli periodici e invita tutti, in particolare i giovani, a fare prevenzione e a non  «stancarsi mai di curare il proprio corpo».
    L’iniziativa, che punta a diffondere la cultura della prevenzione in un contesto sdrammatizzante e inusuale, rendendo i treni e le stazioni diventano luoghi d’incontro tra medici e cittadini in un simbolico viaggio nella salute, prevede, per tutto il mese di ottobre, la presenza di specialisti sui treni ad alta velocità e regionali e nei FrecciaLounge delle stazioni che offriranno ai viaggiatori consulenze gratuite di prevenzione oncologica.
    In più, fino a fine mese, continueranno le consulenze gratuite in modalità online sulla Piattaforma Frecciarosa (frecciarosa.it), insieme a webinar ed eventi con esperti e la possibilità di consultare il Vademecum della salute 2021, ricco di informazioni utili e certificate per la tutela del benessere.

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    Ottobre, mese della prevenzione del tumore al seno

    Tumori: prevenzione e terapie

    di Elisa BrambillaPubblicato il: 05-10-2021

    In Italia e nel mondo il tumore al seno è la neoplasia più frequente fra le donne

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    Sanihelp.it – Ottobre è il mese della prevenzione del tumore del seno e la Fondazione Umberto Veronesi partecipa attivamente con il progetto Pink is good, che supporta la ricerca nel campo dei tumori femminili.Ci si ammala di più, ma si guarisce anche di più. Ma qual è la causa di questa malattia? Certezze in merito non ce ne sono, ci sono fattori predisponenti come l’età, la famigliarità, la situazione ormonale, la predisposizione genetica, e altri fattori collegati allo stile di vita, come la dieta troppo calorica o troppo ricca di grassi di origine animale, la sedentarietà, l’obesità, la terapia ormonale sostitutiva in menopausa.Cosa può fare una donna per attuare una prevenzione? L’esame fondamentale è la mammografia, che può essere eseguita a partire dai 40 anni di età e andrebbe ripetuta ogni anno o ogni due, a seconda del consiglio del medico.L’ecografia mammaria è un altro esame molto utile, che può aiutare a completare il percorso di prevenzione insieme alla mammografia, e che di solito non si esegue di routine, ma dietro parere medico, in particolare nelle giovani donne.Infine la visita senologica, durante la quale il senologo può spiegare alla paziente la tecnica dell’autopalpazione, fondamentale per controllarsi autonomamente e regolarmente a casa propria.Un forte rallentamento nella prevenzione e nella diagnosi precoce del tumore al seno è stato determinato dalla pandemia di Covid 19. «L’anno scorso non sono state invitate a fare attività di prevenzione 4 milioni e mezzo di persone, e di queste 2 milioni e mezzo non hanno potuto fare gli esami che avrebbero dovuto fare – fa presente Monica Ramaioli, direttore generale di Fondazione Umberto Veronesi – Questo significa che c’è stata una mancata diagnosi quando magari i tumori erano ancora piccoli e avrebbero permesso una presa in carico del paziente in modo tempestivo. Con un anno di ritardo tutto diventa più pesante sia per i pazienti e i familiari sia per i costi che dovrà sostenere il sistema sanitario».

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    Tumori: possono essere congelati con la crioterapia

    Tumori: prevenzione e terapie

    di Elisa BrambillaPubblicato il: 28-09-2021

    La tecnica è stata impiegata all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna

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    Sanihelp.it – La terapia del freddo può essere utilizzata anche contro i tumori. Così hanno fatto gli esperti dell’Istituto Ortopedico Rizzoli (IOR) di Bologna, che hanno trattato un uomo di 39 anni affetto da fibromatosi desmoide, un raro tipo di tumore, benigno ma invalidante, che può insorgere in ogni distretto corporeo. Può colpire a tutte le età, ma si riscontra più frequentemente nelle donne tra i 18 e i 35 anni. Pur essendo classificato come benigno, è una forma aggressiva che può dare origine a masse di grandi dimensioni che causano dolori, compressione di organi interni e difficoltà motorie.Dopo questo primo paziente ne sono stati trattati con successo altri cinque. Si tratta di una tecnica di radiologia interventistica che congela e necrotizza il tumore, così che la massa si riduce progressivamente, fino anche a scomparire.La tecnica consiste nell’inserire uno o più aghi all’interno della massa tumorale iniettando del gas che congela il tumore, evitando che continui ad alimentarsi. Ogni ago congela un’area di circa 3 cm.Lo studio è stato effettuato dal dottor Costantino Errani, della Clinica Ortopedica oncologica, insieme al dottor Giancarlo Facchini, della Radiologia diagnostica e interventistica. «Abbiamo trattato con questa tecnica la prima persona a luglio 2020, a un anno di distanza i risultati sono sorprendenti – spiega il dottor Errani – Il paziente, un uomo di 39 anni che soffriva di un dolore debilitante nella zona di crescita del tumore, oggi sta bene e la massa è quasi scomparsa. Questo grazie a una sola seduta di crioterapia».«Con un investimento di oltre 2 milioni – aggiunge il direttore generale dello IOR, il dottor Anselmo Campagna – ci doteremo presto di una nuova apparecchiatura di ultimissima generazione, che ci permetterà un più ampio campo di azione in trattamenti all’avanguardia».

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    Candidosi nell'uomo, come trattarla naturalmente

    Cure alternative

    di Stefania D’AmmiccoPubblicato il: 28-09-2021

    Come affrontare questa infezione anche utilizzando dei rimedi dolci, in aggiunta alle indicazioni del medico

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    Sanihelp.it – La candida viene spesso associata solo alle donne, ma è un disturbo che può colpire anche gli uomini.
    Infatti, la Candida Albicans è un fungo che può causare micosi all’essere umano indipendentemente dal sesso.
    Se la presenza di candida nel corpo è naturale, in quanto questo lievito fa parte dei tanti ospiti presenti sempre nel nostro organismo, la sua eccessiva proliferazione può portare a disturbi.
     Disturbi che, nel caso dell’uomo, si possono manifestare a livello dei genitali e possono determinare la comparsa di lesioni ulcerative, di rossore e di ingrossamento della parte. Inoltre, una caratteristica tipica della candida è costituita dalle secrezioni biancastre.
    Tuttavia, in alcuni casi la candidosi dell’uomo può essere asintomatica, e l’uomo potrà rendersene conto perché i disturbi potranno estendersi alla partner donna a seguito dei rapporti sessuali.
    Se esistono rimedi medici, che dovranno sempre essere seguiti in modo preciso, si potrà aiutare il corpo a guarire più velocemente dalla candidosi maschile con alcuni rimedi dolci.  
     Come prima cosa, trattandosi di un’infezione da lieviti, l’uomo dovrà evitare per un periodo più o meno esteso tutti i cibi zuccherati, che potranno andare ad alimentare l’infezione.
    Invece, saranno consigliati i probiotici, che aiuteranno a ripristinare l’equilibrio della flora batterica, riportando anche il sistema immunitario alla capacità di combattere l’infezione.
     Tra i rimedi naturali che si potranno utilizzare si deve considerare, per prima, l’aloe vera. Questa aiuterà, se applicata come gel ad uso topico, ad arginare la proliferazione dei funghi e a far regredire più velocemente l’infezione.
    Per trattare i sintomi, come prurito e bruciore, si potranno usare erbe come calendula e camomilla, sia per fare impacchi locali, sia assunte per bocca sotto forma di decotto o di estratto.

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    Matilde Gioli nuova testimonial LILT

    Tumori

    di Valeria GhittiPubblicato il: 27-09-2021

    L’attrice è il nuovo volto della storica campagna per la prevenzione del tumore al seno che propone a ottobre visite senologiche gratuite negli ambulatori LILT aderenti.

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    Sanihelp.it – Ottobre si tinge di rosa, come è consuetudine, per la LILT for Women – Campagna Nastro Rosa al fianco di tutte le donne, contro il tumore al seno: per tutto il mese infatti, telefonando al numero verde 800998877, sarà possibile prenotare una visita senologica gratuita negli ambulatori della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori aderenti presenti su tutto il territorio nazionale, nonché ricevere informazioni, consigli e opuscoli dedicati.
    Volto della campagna 2021 è l’attrice Matilde Gioli, già tra i protagonisti del medical drama Doc- Nelle tue mani, che crede nell’importanza della cultura della prevenzione: «Certamente il tumore al seno fa paura ma gli strumenti per difenderci ci sono: si tratta in realtà di piccoli gesti e semplici, buone abitudini ma che possono davvero fare la differenza. Il primo passo è avere uno stile di vita sano e conoscere bene sé stesse, per cogliere in tempo eventuali cambiamenti nel proprio corpo: l’autopalpazione va praticata ogni mese e dovrebbe diventare una consuetudine sin da adolescenti. Poi, a partire dai 25-30 anni, ogni anno, non dobbiamo dimenticare di mettere in agenda uno screening completo dal senologo».
    Il tumore al seno resta per le donne il cancro più diffuso e temibile: sono circa 850.000 le donne in Italia che hanno vissuto la malattia e, sebbene la percentuale di guarigione si assesti oltre l’80% dei casi, l’incidenza non accenna a diminuire, al contrario, ci si ammala sempre di più, con un importante incremento nei soggetti giovani sotto i 40 anni.
    «Sul tumore al seno non possiamo permetterci di abbassare la guardia: solo nel 2021 si stimano oltre 55.000 nuove diagnosi, un numero impressionante che l’emergenza Covid non ha fatto che aggravare: troppi gli screening saltati, le terapie, gli interventi e i controlli rimandati» sottolinea il Presidente della LILT Francesco Schittulli. «Per questo, come LILT, oggi più che mai siamo attivi sul territorio attraverso le nostre Associazioni Provinciali per supportare concretamente le donne, garantendo informazione, servizi ambulatoriali, assistenza, tanto a chi sta lottando contro la malattia, quanto a chi mette in pratica i principi della prevenzione e della diagnosi precoce, la prima arma per difendere la nostra salute».

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    Detox ascellare, come farlo e perché

    Rimedi alternativi

    di Stefania D’AmmiccoPubblicato il: 21-09-2021

    Come ridurre l’odore e passare dall’uso di deodoranti chimici e antitraspiranti, all’utilizzo di sostanze naturali e meno dannose per l’organismo

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    Sanihelp.it – Le ascelle spesso non sono prese in considerazione quando si parla di detox.
    Eppure sono un’area sulla quale, ogni giorno, applichiamo deodoranti o antitraspiranti.
    Si sa che alcuni ingredienti, come i sali di alluminio, possono non essere adatti ad alcune persone, e come la nostra pelle sia comunque in grado di assorbire tantissime sostanze e di portarle in circolo in tutto il corpo.
    Per questo, sempre più persone si stanno approcciando al detox delle ascelle, sia allo scopo di liberare la pelle sia con l’obiettivo di passare all’uso di deodoranti più naturali e meno aggressivi.
    Ma come eseguire questo detox?
    Si potrà creare una pasta formata da un cucchiaio di polvere di bentonite, da un cucchiaio di acqua e da uno di aceto di mele.
    Si mescoleranno gli ingredienti e si applicherà la pasta a livello delle ascelle. Si lascerà il composto in posa per almeno dieci minuti e poi si risciacquerà.
    Si potrà proseguire con questo detox a giorni alterni, fino a quando sarà possibile notare qualche cambiamento.
    Come ci si accorgerà di aver disintossicato le ascelle?
    Innanzitutto, sarà possibile notare un odore molto meno forte durante la sudorazione. Inoltre, la pelle sarà di colore più chiaro, meno sensibile ed irritata.
    Durante i primi giorni dopo le prime disintossicazioni, molti notano un aumento della sudorazione e anche dell’odore, ma questi sono sintomi passeggeri che verranno meno nel momento in cui il detox sarà stato compiuto completamente.
    Alla fine del processo, quindi, si potrà passare all’uso di deodoranti naturali, che saranno molto più efficaci rispetto al passato.

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