Linfoma di Burkitt: guarire si può
Tumori: prevenzione e terapie
di Elisa BrambillaPubblicato il: 16-11-2021
Colpisce maggiormente i bambini, ma può comparire a qualsiasi età
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Sanihelp.it – Il linfoma di Burkitt prende il nome dal chirurgo D. Burkitt, che per primo ne descrisse la sintomatologia intorno alla metà del Novecento.I linfomi sono tumori del sistema linfatico, in quanto originano dai linfociti, che sono le cellule deputate alla difesa dell’organismo.Possono essere suddivisi in linfomi di Hodgkin e linfomi non Hodgkin e il linfoma di Burkitt è un tipo di linfoma non Hodgkin che origina dai linfociti B, è aggressivo e cresce e si diffonde molto rapidamente. Colpisce più frequentemente i bambini e i giovani adolescenti, più i maschi che le femmine.I sintomi possono includere ingrossamento dei linfonodi del collo, delle ascelle o dell’inguine, febbre, perdita di peso, stanchezza e malessere generale, dolore al petto e difficoltà di respirazione.Il linfoma di Burkitt è associato al virus di Epstein Barr (EBV), al virus dell’immunodeficienza umana (HIV) o a mutazioni genetiche.Per la diagnosi è fondamentale la visita medica, per verificare la presenza di linfonodi ingrossati tramite la palpazione delle regioni del collo, delle ascelle e dell’inguine, analisi del sangue e delle urine, indagini per immagini (raggi X, TAC, risonanza magnetica e tomografia a emissione di positroni, PET), biopsia dei linfonodi e prelievo di midollo osseo.Il trattamento di elezione è la chemioterapia, che deve iniziare il più presto possibile. La cura, oltre che rapida, deve essere personalizzata e di solito c’è una buona percentuale di successo, specialmente con i bambini. La ricerca sta comunque andando avanti, concentrandosi sui farmaci mirati, le cosiddette targeted therapy, sempre più efficaci e con minori effetti indesiderati.
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