Rosmarino, i consigli per potare il re delle piante aromatiche
Re delle piante aromatiche, il rosmarino è protagonista della macchia mediterranea ed è noto per la sua bellezza, il sapore intenso e il profumo inconfondibile. Impiegato e apprezzato fin dai tempi remoti, appartiene alla famiglia delle Lamiaceae e si contraddistingue per la notevole resistenza e la facilità di coltivazione e manutenzione: tuttavia, per un suo sviluppo rigoglioso, è importante mettere in campo particolari accorgimenti per quanto riguarda la sua potatura.
Rosmarino: la funzione della potatura
Arbusto rustico sempreverde, il rosmarino è coltivato sia a scopo ornamentale, che come specie aromatica. Per una crescita rigogliosa richiede un terreno drenato e sabbioso, la luce solare diretta e annaffiature con un buon quantitativo di acqua, evitando però i ristagni idrici. Inoltre, nel suo sviluppo gioca un ruolo fondamentale la potatura. Il rosmarino può crescere allo stato selvatico, ma una potatura ben fatta ne consente uno sviluppo ottimale, mantenendolo in salute. La potatura necessita di tanta precisione, cura e attenzione: grazie a questa operazione si mantiene la forma della pianta, evitando una sua crescita disordinata ed eccessiva, garantendone la produttività e la salute e tenendo alla larga eventuali malattie.
Non eseguire la potatura del rosmarino regolarmente contribuisce a rendere la pianta legnosa e meno produttiva e a un ingrandimento eccessivo, cosa che potrebbe compromettere i rami interni rendendoli privi di luce e aria. Infatti, la potatura consente una migliore circolazione dell’aria tra i rami, cosa che previene l’insorgere di malattie fungine ed è importante in quei luoghi molto umidi, dove la pianta potrebbe essere attaccata da muffe e funghi. Bisogna anche considerare come tagliando i rami la pianta generi nuovi germogli, facendo sì che diventi più rigogliosa. Anche la qualità delle foglie risente positivamente della potatura: eliminando i rami vecchi, il rosmarino è portato a produrne di nuovi che sono più profumati, aromatici e morbidi, assicurando così un migliore raccolto.
Potatura del rosmarino: cosa sapere
Il processo di potatura del rosmarino si divide in tre fasi: osservare la pianta, rimuovere le parti malate, deboli oppure secche e spuntare le cime. Una volta esaminato lo stato del rosmarino, capendo come intervenire, si parte rimuovendo le parti malate e secche: se si pota la pianta regolarmente serviranno solo delle spuntature, mentre, qualora l’ultima potatura sia avvenuta molto tempo prima, l’intervento dovrà essere più consistente, senza però eccedere. Si deve sempre eseguire la potatura seguendo la direzione della crescita dei rami, partendo da quelli più vecchi che si trovano alla base per poi occuparsi di quelli che si incrociano e di quelli che vanno verso l’intero.
Rosmarino e la sua potatura: consigli utili
Quando si pota il rosmarino i rami vicini al tronco non dovrebbero essere toccati per non arrecare danni alla corteccia. I tagli non dovranno svuotare la pianta, ma solo contenerne le dimensioni: per fare questo si devono abbassare i rami, tagliando la parte che sale verso l’alto, giovando così alla ramificazione e alla crescita.
Per quanto riguarda il taglio, questo deve essere effettuato in modo netto, prestando attenzione che non sia sfilacciato e obliquo: se fosse così sulla ferita si potrebbero insediare dei ristagni d’acqua. Per non compromettere la formazione di nuovi germogli, i tagli devono essere eseguiti appena sopra un nodo di foglie oppure in un ramo laterale, punti in cui la pianta tende a produrre nuovi semi. Il tronco non dovrà mai essere privato totalmente delle sue parti verdi, rischiando altrimenti di ucciderlo visto che non è capace di riformarle. Bisogna anche ricordare come la lunghezza di ogni ramo non vada tagliata per più di un terzo. In generale, non deve essere rimosso più del 30% della massa della pianta: malgrado il rosmarino sia contraddistinto da una notevole resistenza, una potatura troppo consistente potrebbe danneggiarlo e indebolirlo. Eseguita la potatura, è importante prendersi cura del rosmarino dandogli subito da bere e ricorrendo a del fertilizzante organico per fornirgli il nutrimento necessario per agevolarne la crescita.
Quando eseguire la potatura del rosmarino
La potatura del rosmarino si esegue due volte l’anno, una in primavera dopo la sua fioritura, volta a dargli forma ed eliminare i fiori appassiti, e l’altra prima del freddo in autunno, per liberarlo dai rami secchi, morti e malati e quelli che crescono verso l’interno, preparandolo in vista della stagione invernale. Il momento in cui eseguire la potatura dipende tuttavia da alcuni fattori come per esempio l’età della pianta e il clima del luogo dove vive: se la temperatura è mite si può potare anche in inverno, agevolando così lo sviluppo di nuovi germogli durante il periodo primaverile. Tuttavia, un consiglio utile da tenere a mente, è eseguire questa operazione in modo tale da evitare che il rosmarino subisca le gelate invernali immediatamente dopo essere stato potato. Bisogna anche considerare come la fioritura del rosmarino sia piuttosto lunga, comprendendo tutta la primavera e l’estate: questo significa che se si posticipa troppo la potatura si finirà per dire addio a tanti dei suoi fiori. Qualora il rosmarino sia molto giovane le potature possono non essere frequenti e ci si può occupare solo della rimozione degli eventuali rami malati oppure secchi.
Che attrezzi usare per la potatura del rosmarino
Per quanto riguarda gli attrezzi per potare la pianta è necessario ricorrere a delle forbici da giardinaggio affilate. Ci si può dotare di un modello da potatura manuale per i rami giovani, mentre di una forbice elettrica per quelli di dimensioni più grandi, rendendo il processo più facile e meno faticoso, oppure di un troncarami. Tutti gli attrezzi usati nel processo devono essere puliti e disinfettati in profondità prima della potatura per non trasmettere eventuali malattie al rosmarino. LEGGI TUTTO