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Gli scienziati contro Bill Gates: “Il suo memorandum sul clima è pericoloso”

“Gli scienziati si infuriano per il promemoria di Bill Gates sul clima”. “Gli scienziati criticano gli argomenti fantoccio contenuti nel promemoria sul clima di Bill Gates”. “Perché il promemoria sul clima di Bill Gates viene celebrato dagli scettici mentre frustra gli scienziati”. Sono solo alcuni dei titoli che la stampa internazionale ha dedicato alla polemica scoppiata dopo che la settimana scorsa il fondatore di Microsoft, una delle persone più ricche al mondo, e anche tra le più impegnate in operazioni di aiuto finanziario ai Paesi poveri, ha reso noto un documento di 17 pagine in cui sembra cambiare radicalmente idea rispetto alla crisi climatica.

Il personaggio

Le due facce di Bill Gates, il latifondista americano che vuole salvare il Pianeta

13 Aprile 2021

Dopo essere stato un paladino (e finanziatore) di iniziative volte a ridurre le emissioni di gas serra, oggi Gates scrive: “Il cambiamento climatico è un problema serio, ma non segnerà la fine della civiltà… L’innovazione scientifica lo arginerà, ed è giunto il momento di una ‘svolta strategica’ nella lotta globale al cambiamento climatico: dal limitare l’aumento delle temperature alla lotta alla povertà e alla prevenzione delle malattie”. Naturalmente i negazionisti (veri e quelli per convenienza) hanno colto la palla al balzo, a cominciare dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump: “Io (NOI!) abbiamo appena vinto la guerra alla bufala del cambiamento climatico. Bill Gates ha finalmente ammesso di essersi completamente SBAGLIATO sulla questione”, ha scritto. Un post che ha irritato lo stesso Gates: “La sua è una gigantesca interpretazione errata del mio promemoria”. Ma devono averla interpretata male anche molti climatologi che, con qualche giorno di ritardo in realtà, stanno contestando le parole del multimiliardario e benefattore.

Il timore principale degli scienziati è che arrivando a poche ore dall’inizio di Cop30, già indebolita dalla defezione della Casa Bianca, il “dietrofront climatico” di un uomo così ricco e influente possa trasformarsi in una “granata narrativa”, come l’ha definita su The Conversation Ryan M. Katz-Rosene, professore di Geopolitica e ambiente all’Università di Ottawa. Una bomba capace di mandare in pezzi il consenso faticosamente creato nell’opinione pubblica e in parte delle forze politiche sull’urgenza di contrastare l’innalzamento delle temperature.

C’è chi ha analizzato il testo di Gates parola per parola. E, a detta di molti esperti, non ci sarebbero clamorosi errori tecnici nella descrizione di quanto sta accadendo. Anche se il promemoria sembra minimizzare la gravità del riscaldamento globale osservato fino a oggi, prevedendo un innalzamento delle temperature globali che potrebbe arrivare fino a +2,9 °C in più rispetto all’era preindustriale, un dato considerato fin troppo ottimistico da una parte della comunità scientifica. Ma l’ex patron di Microsoft è anche accusato di riporre troppa fiducia in tecnologie ancora in fase sperimentale e spesso controverse, come i piccoli reattori modulari, la cattura e lo stoccaggio del carbonio e la geoingegneria. Secondo Michael Mann, il decano dei climatologi Usa, questa attenzione alle “soluzioni tecnologiche per il clima … ci condurrà su una strada pericolosa”, perché tali approcci possono distogliere l’attenzione dalle strategie di mitigazione che hanno già dimostrato di funzionare e saranno usate come scusa per continuare a bruciare combustibili fossili.

Infine, il nodo forse centrale: mettere in competizione l’azione contro la crisi climatica e la lotta alla povertà e alla fame. Secondo Gates, visto che il global warming “non porterà all’estinzione dell’umanità”, occorre dirottare energie e denaro sulle emergenze sanitarie ed alimentari che affliggono il Sud del mondo. L’obiezione è che i due interventi (su clima e povertà) non vanno raccontati come alternativi. E soprattutto che gli effetti del cambiamento climatico, se non mitigati, faranno diventare i poveri ancora più poveri e affamati. In definitiva questa conferma che “gli scienziati del clima continuano e continueranno ad affrontare il difficile compito di comunicare il rischio climatico, l’urgenza e l’incertezza, in un contesto politico poco incline alle sfumature e alla complessità”, scrive il professor Katz-Rosene. “Il promemoria di Bill Gates non cambia la scienza. Ma rivela quanto la politica climatica sia sensibile al contesto. E come lo stesso messaggio possa diventare un’arma usata per perseguire obiettivi anche molto diversi”.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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