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Corniolo: coltivazione, cura e consigli

Longevo ed elegante, il corniolo si distingue con il suo aspetto grazioso e i suoi frutti succosi. Bellezza e robustezza si incontrano in questa splendida pianta da frutto e ornamentale: appartenente alla famiglia della Cornaceae, cresce lentamente, il suo ciclo di vita è molto lungo e la fioritura è precoce. Con semplici accorgimenti coltivare il corniolo e prendersene cura è semplice, essendo quindi alla portata anche dei principianti del giardinaggio.

Esposizione del corniolo

Pianta da frutto e ornamentale, il corniolo è caratterizzato da foglie ovali verdi scure, una corteccia marrone e piccoli fiori gialli e profumati. Originario dell’Asia occidentale e dell’Europa meridionale, l’arbusto presenta medie dimensioni, una crescita lenta, un portamento espanso e una chioma densa, che può svilupparsi fino a 5 metri di altezza. Chiamato a livello scientifico cornus mas, si distingue per la fioritura abbondante, che avviene tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, mentre i suoi frutti fanno la loro comparsa dalla conclusione della primavera al termine di luglio. Si tratta di bacche color rosso vivo, chiamate corniole, grandi quanto una ciliegia e dalla forma ovoidale.

Questa pianta rustica va coltivata tra ottobre e novembre oppure dopo la fine dell’inverno in un substrato non gelato. Per assicurarle uno sviluppo rigoglioso è importante scegliere una posizione adeguata, prediligendo un luogo soleggiato (anche se non disprezza la penombra), e protetto dai venti. L’arbusto si adatta a diversi tipi di terreni, crescendo meglio in quelli ben drenati e dotati di nutrienti, dovendo arricchire il substrato con del compost maturo.

Se il clima è temperato, per ottenere produzioni ricche, il corniolo richiede una posizione in pieno sole, mentre in caso di sole estivo intenso una mezz’ombra, per tutelarne foglie e frutti. Qualora si trovi in ombra totale la fioritura e lo sviluppo dei frutti diminuiscono drasticamente.

La robustezza del corniolo e la sua adattabilità a diverse tipologie di terreno e climi lo rendono facile da coltivare e mantenere. L’arbusto è infatti molto resistente, sopportando il freddo, perfino temperature sottozero, mentre mal tollera in estate il caldo eccessivo associato alla siccità.

Come coltivare il corniolo

Il corniolo è una meravigliosa pianta ornamentale, perfetta per decorare il giardino, abbellendolo e regalando deliziosi frutti. Per quanto riguarda la sua coltivazione, è necessario collocarlo in un luogo abbastanza spazioso, visto che l’arbusto può raggiungere un’altezza di 5 metri e un’ampiezza simile. I suoi semi vanno piantati in un terreno ben drenato a una profondità di 1-2 centimetri, lasciando tra ciascuno una distanza di 2,5 centimetri. Una volta cresciute, le piantine dovranno essere poi trapiantate, posizionandole a una distanza di 3-5 metri. Per coltivare il corniolo in giardino si può trapiantare una piantina di 2-3 anni di età in una buca profonda, facendo in modo che le radici abbiano spazio per crescere.

Il corniolo può essere coltivato in vaso, tenendo conto però che crescendo può raggiungere anche grandi dimensioni: è molto importante occuparsi delle sue potature in modo regolare per gestirlo al meglio. I semi vanno interrati a una profondità di 2-3 centimetri, ricorrendo a un vaso del diametro tra i 30 e 40 centimetri. Nel caso della coltivazione in vaso le irrigazioni dovranno essere più frequenti rispetto a quelle in piena terra e sarà necessario rinvasare periodicamente l’arbusto.

Cura del corniolo: consigli utili

Prendersi cura del corniolo è semplice, dovendo mettere in atto poche e facili accortezze. Per quanto riguarda le irrigazioni, queste devono essere abbondanti e costanti durante la primavera e l’estate, verificando che tra un’annaffiatura e l’altra il terreno sia ben asciutto, dovendo sempre evitare i ristagni idrici. Se viene coltivato in giardino, durante l’inverno è necessario sospendere le operazioni di irrigazione, visto che l’arbusto si accontenta dell’acqua delle precipitazioni. Nel caso sia coltivato in vaso le annaffiature devono essere costanti in estate per poi essere ridotte in inverno, facendo sempre in modo che il substrato sia umido. Nell’acqua dell’irrigazione si può aggiungere ogni due settimane del fertilizzante liquido per piante da fiore in estate e primavera, mentre una volta al mese durante l’inverno e l’autunno.

Almeno una volta all’anno la pianta va concimata ricorrendo a del fertilizzante che contenga potassio, azoto e fosforo, per garantire così una fioritura abbondante. La potatura del corniolo è semplice e va svolta tra febbraio e marzo, prima che le sue gemme si gonfino. Dopo la fioritura, a fine primavera, può essere effettuata una potatura leggera: grazie a questa operazione si mantiene l’arbusto sano, se ne preserva la forma e la sua crescita viene sviluppata, come anche la sua fruttificazione. La potatura prevede la rimozione dei rami danneggiati, malati e secchi e quelli che crescono verso l’interno e si incrociano: inoltre, è necessario sfoltire la chioma, in modo da migliorare la circolazione dell’aria. L’operazione deve essere svolta ricorrendo ad attrezzi puliti e affilati, facendo in modo di eseguire dei tagli precisi, dovendo disinfettare la pianta tra un taglio e l’altro per evitare l’insorgere di malattie. Inoltre, è necessario eliminare le erbacce che possono svilupparsi alla base dell’arbusto.

Per quanto resistente, il corniolo non è esente da malattie, essendo soggetto a marciume radicale, oidio, muffa grigia e all’invecchiamento delle radici, responsabile di malattie batteriche pericolose. Inoltre, è incline all’attacco di parassiti, come ragnetto rosso, che determina sulle sue foglie macchie giallastre, portando anche alla loro caduta, e cocciniglia, responsabile della formazione di una melata appiccicosa sui frutti e le foglie, dovendo intervenire prontamente con interventi mirati. In ottica di prevenzione, è importante realizzare potature regolari, rimuovere le foglie infette e cadute, assicurare il giusto flusso dell’aria, la penetrazione corretta della luce ed evitare gli sbalzi di temperatura.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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