Linguaggio
Nel 2002 Bruce fu colpito alla testa da un ordigno pirotecnico sul set de L’ultima alba. Da allora sarebbero cominciato i problemi, peggiorati poi negli anni.
Sanihelp.it – «Come famiglia, volevamo condividere che il nostro amato Bruce ha avuto problemi di salute e gli è stata recentemente diagnosticata l’afasia, che sta influenzando le sue capacità cognitive. Di conseguenza, e con molta considerazione, Bruce si sta allontanando dalla carriera che ha significato così tanto per lui». A pubblicare queste parole, lo scorso 30 marzo, sul proprio profilo Instagram (ma a nome di tutta la famiglia allargata) è stata Rumer Willis, figlia della star hollywoodiana Bruce Willis.
Una doccia fredda per i molti sostenitori dell’attore che, a soli 67 anni, si vede costretto a lasciare il cinema per colpa di un disturbo, l’afasia appunto, che deriva da danni alle strutture cerebrali responsabili del linguaggio. Un disturbo che compromette la capacità di esprimersi con le parole ma anche di comprenderle. Spesso l’afasia è conseguenza di un ictus o di un trauma cranico, ma può anche svilupparsi lentamente a causa di patologie neurologiche degenerative o tumorali.
Al momento non ci sono maggiori informazioni ufficiali sulla malattia dell’attore: sulle caratteristiche (non tutte le forme di afasia sono uguali) né sulle cause individuate. Intanto però The US Sun, l’edizione online statunitense del famoso tabloid britannico, riporta fonti vicine all’attore che parlerebbero di un possibile collegamento tra la diagnosi attuale e un incidente di cui Willis fu vittima nel 2002, sul set di Tears of the Sun- L’ultima alba: egli fu infatti colpito alla testa da un ordigno pirotecnico, riportando ferite che lo spinsero anche a fare causa alla produzione nel 2004.
Secondo la fonte citata dal magazine (un amico di lunga data dell’attore) l’annuncio della famiglia non sorprende chi davvero conosce l’attore, perché i segnali che qualcosa non andasse erano già presenti da tempo: «I cambiamenti sono diventati evidenti circa cinque anni fa. All’inizio non era niente di importante, solo piccole cose, come la necessità di assistenza con il copione usando gli auricolari».