Tumori: prevenzione e terapie
Più del 50% dei pazienti è vivo a 42 mesi dopo trattamento con nivolumab e ipilimumab
Sanihelp.it – A San Francisco sono stati annunciati i risultati aggiornati di uno studio che ha valutato la combinazione di nivolumab e ipilimumab rispetto al trattamento con sunitinib in pazienti con carcinoma a cellule renali (RCC) avanzato o metastatico non trattato precedentemente.
Con questa combinazione si sono osservati valori elevati di sopravvivenza dopo 42 mesi e più, inoltre il profilo di sicurezza per la combinazione di nivolumab e ipilimumab è in linea con quanto precedentemente osservato e non si sono evidenziati nuovi segnali di sicurezza o decessi correlati al trattamento con il follow-up prolungato.
La sopravvivenza globale è apparsa significativamente migliorata nei pazienti trattati con nivolumab e ipilimumab rispetto ai pazienti trattati con sunitinib.
I pazienti inclusi nel gruppo di combinazione hanno ricevuto nivolumab 3 mg/kg e ipilimumab 1 mg/kg ogni tre settimane per quattro dosi, seguite da nivolumab 3 mg/kg ogni due settimane.
I pazienti inclusi nel gruppo di comparazione hanno ricevuto sunitinib 50 mg una volta al giorno per quattro settimane, seguite da due settimane di sospensione prima di riprendere il trattamento.
I pazienti sono stati trattati fino a progressione o tossicità inaccettabile.
Gli endpoint primari dello studio sono la sopravvivenza globale, la sopravvivenza libera da progressione e il tasso di risposta obiettiva nella popolazione di pazienti a rischio intermedio-sfavorevole (circa il 75% dei pazienti).