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I commissari, l’orale su 4 materie e la bocciatura per chi non lo fa: via libera alla nuova maturità

Cambia, dal 2026, la maturità. Una novità che riguarderà da giugno prossimo 7 milioni di studenti. La riforma è stata approvata oggi in Consiglio dei ministri. Un testo in 7 articoli che modifica l’ultimo scoglio delle superiori. Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha annunciato anche che «ci sono 240 milioni di euro da destinare al contratto del personale della scuola, è una misura una tantum ma è molto importante, 240 milioni di euro per il contratto, per gli stipendi, del personale scolastico».

Ma torniamo alle novità. La prima riguarda il nome. D’ora in avanti, nelle carte ufficiali si chiamerà solo e soltanto «esame di maturità». Cambia pure il nome ai Pcto, d’ora in avanti si chiamerà «formazione scuola-lavoro, per sottolineare l’importanza di questo collegamento che noi riteniamo particolarmente significativo».

L’orale

Il colloquio orale verterà su quattro materie che verranno individuate ogni anno entro il mese di gennaio dal ministero. Una forte scrematura per concentrarsi di più, si legge nella relazione che accompagna il decreto, sulle materie d’indirizzo.

Le commissioni d’esame

Anche le commissioni d’esame subiranno una modifica: i componenti verranno ridotti da 7 a 5. “Una novità che non pregiudica la qualità della valutazione”, scrive il ministero. Ciascuna commissione sarà ora composta da due commissari esterni e due commissari interni per ognuna delle due classi abbinate più il presidente, in sostituzione dei tre esterni e tre interni previsti dalla normativa precedente.

Bocciatura per chi non sostiene il colloquio

Prevista la bocciatura per gli studenti che si rifiutano di sostenere l’orale alla maturità. Il decreto-legge chiarisce infatti che l’esame di maturità si considera validamente superato solo con il regolare svolgimento di tutte le prove, che includono due prove scritte a carattere nazionale e un colloquio. Se un candidato si rifiuta deliberatamente di sostenere una delle prove, l’esame non è considerato valido.

La valutazione finale

L’altra news riguarda la valutazione finale: la commissione d’esame avrà la facoltà di integrare il punteggio con un massimo di 3 punti se il candidato ha raggiunto un punteggio complessivo di almeno 97 punti tra crediti e prove orali e scritte.

Viene, inoltre, introdotta una disposizione per chiarire che l’elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale, attribuito in sede di scrutinio finale a seguito di sei in condotta, sarà oggetto di discussione da parte della studentessa o dello studente in sede di integrazione dello scrutinio finale.

Addio ai cellulari e nuova maturità, a scuola si cambia

27 Agosto 2025

Risultati Invalsi

Novità anche per quanto riguarda i risultati Invalsi: il dl modifica il curriculum dello studente, specificando che i livelli di apprendimento conseguiti nelle prove nazionali saranno indicati in una sezione specifica in forma descrittiva, solo al termine dell’esame di maturità.

“L’intervento normativo – spiega il ministero – mira a valorizzare la funzione formativa e orientativa dell’esame di Stato, che non rappresenta solo un momento di verifica delle competenze acquisite, ma anche uno snodo identitario e una sintesi conclusiva del percorso scolastico. L’esame non si limita, quindi, a documentare i risultati di apprendimento delle discipline, ma si propone di valutare le competenze maturate in termini di autonomia e responsabilità, offrendo così un quadro dinamico dell’identità dello studente”.

Gite scolastiche

Non è tutto. In vista dell’imminente avvio dell’anno scolastico il testo prevede anche “di mettere tempestivamente a disposizione delle istituzioni scolastiche un quadro di riferimento chiaro che consenta una gestione più sicura dei servizi di trasporto connessi alle uscite didattiche e ai viaggi di istruzione”. Un faro sulla sicurezza delle gite scolastiche. La novità è che i contratti relativi ai servizi di trasporto nell’ambito delle uscite didattiche e dei viaggi di istruzione verranno annoverati tra quelli che devono essere aggiudicati esclusivamente sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo, con un tetto massimo del 30% per il punteggio economico, “attribuendo in tal modo una maggiore rilevanza alla qualità dell’offerta tra i criteri di aggiudicazione”.

Gli esami integrativi

Il decreto introduce, inoltre, gli “esami integrativi” per gli studenti che desiderano cambiare indirizzo di studio a partire dal terzo anno. Si svolgeranno in un’unica sessione, prima dell’inizio delle attività didattiche.

Stanziati pure 10 milioni di euro aggiuntivi all’anno, a partire dal 2026, per il Piano per la formazione dei docenti. Infine, la norma estende la copertura assicurativa sanitaria integrativa anche ai docenti e al personale Ata con contratto a tempo determinato fino al 30 giugno.

Il 4+2

Ancora: “la riforma del 4+2, l’istruzione tecnico-professionale che abbiamo avviato in via sperimentale e che quest’anno conta circa 10 mila iscritti tra primo e secondo anno, diventa ordinamentale”.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/scuola_e_universita/rss2.0.xml


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