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Lantana: varietà, coltivazione e cura

La lantana è una pianta perenne della famiglia delle verbenaceae: ha origini tropicali, anche se la troviamo spesso come pianta ornamentale in Italia, coltivata in vaso e in piena terra. Per coltivarla e prendersene cura nel modo migliore, ecco una guida utile a conoscere le sue varietà per una bella fioritura colorata.

La coltivazione e la cura della lantana

La lantana è una pianta che troviamo disponibile sia in versione erbacea sia nella variante arbustiva. Le sue origini sono riconducibili alle regioni tropicali dell’America e del territorio africano, anche se in realtà, la si può coltivare anche nel nostro paese come pianta ornamentale. È spesso presente come pianta da vaso o nelle aiuole. Nelle isole maggiori cresce in maniera del tutto spontanea, offrendo fioriture davvero molto colorate. Si presenta con foglie lanceolate e di colore verde scuro, ricoperte da venature in rilievo. Sono rugose ed emanano un forte odore. In generale, la maggior parte delle specie di lantana non supera i 30 centimetri di altezza, ma si possono trovare anche arbusti ramificati di un metro. Per quanto riguarda la temperatura, la lantana apprezza tra i 15°C e i 41°C. La pianta ama il sole: infatti, per la cura corretta della lantana è importante esporla per 5-6 ore al sole. In questo modo, la fioritura è prolungata e il portamento dell’arbusto è folto. Con l’arrivo della stagione autunnale, si può spostare la lantana in un punto riparato, ma sempre soleggiato.

Un aspetto importante da considerare per la coltivazione della lantana riguarda la tossicità: la lantana è velenosa per cani, gatti e cavalli. Infatti, ogni sua parte può provocare problemi di salute se ingerite. Proprio per questo, è necessario tenere conto di questo aspetto se si hanno animali domestici.

Le varietà della pianta

La lantana comprende una grande varietà di piante: infatti, è possibile citare almeno 150 specie. Qui di seguito abbiamo elencato quelle che si trovano più comunemente.

  • Lantana camara: è un arbusto sempreverde che si presenta come una specie invasiva nelle aree tropicali, poiché gli uccelli trasportano facilmente i semi. È addirittura resistente agli incendi ed è tra le prime piante a comparire in seguito all’incidente. Si trova comunemente nell’area mediterranea ed ha graziosi fiorellini di colore bianco, di forma a trombetta, e un cuore giallo.
  • Lantana montevidensis: è una pianta a cespuglio che cresce con estrema velocità e può raggiungere i 30 cm di altezza. I suoi fiori sono colorati e profumati, con infiorescenze globose di colore bianco, rosa o giallo.
  • Lantana strisciante: si presenta con fiori a mazzi colorati che possono essere tra il bianco e il giallo oppure di colore arancione, rosa o rosso. Le foglie sono lanceolate e la sua crescita è vigorosa.
  • Lantana sellowiana: è una specie diffusa nelle aree mediterranee che raggiunge i 200 centimetri di altezza che si può coltivare con facilità sia in vaso che a terra. I fiori sono sulla tonalità del viola vivace.

Lantana in vaso

La lantana è una pianta perfetta da coltivare in vaso, così come in piena terra per creare delle aiuole colorate. Nel caso in cui si volesse ottenere una bella chioma fiorita in balcone, sarà fondamentale offrire il massimo del comfort alla pianta. In tal senso, è necessario selezionare un vaso profondo di circa 20-25 centimetri, poiché la pianta presenta un apparato radicale grosso. Per il terriccio, invece, è importante selezionarne uno che riesca a mantenere asciutte le radici. La lantana non ama i ristagni idrici! Sul fondo del vaso è preferibile adagiare dell’argilla espansa, così da favorire un buon drenaggio. In seguito al rinvaso, è importante collocare in ombra per 3-4 giorni la pianta, così da prepararla all’esposizione continua.

Il terreno ideale

La lantana gradisce un terreno drenato e fertile, ricco di sostanze organiche. È anche in grado di tollerare i terreni di tipo sabbioso e poveri, anche se è sempre importante occuparsi della sua corretta cura con il fertilizzante.

Lantana in inverno: resiste al freddo?

La lantana resiste al freddo fino ai 0°C, ma non apprezza assolutamente il gelo prolungato. Proprio per questo, se si decide di coltivare un esemplare in vaso è necessario spostare il contenitore in un luogo protetto. Nelle zone d’Italia dove l’inverno è rigido è preferibile scegliere proprio questo tipo di coltivazione, così da evitare problemi. Infatti, la si può sistemare in serra o in un ambiente protetto come l’interno delle scale.

La fioritura

La peculiarità di questa pianta perenne è proprio la fioritura. Infatti, è continua tra la primavera e l’autunno, regalando così un angolo sempre colorato in balcone o nel giardino. I fiori, piccoli e riuniti, possono anche cambiare di colore durante il ciclo di fioritura. In seguito alla fioritura, compaiono delle bacche di colore nero. Il profumo dei fiori è delicato e dolce. Inoltre, i fiori attirano molti insetti, tra cui le api e le farfalle.

La concimazione

È importante concimare la lantana già dopo il trapianto poiché è un esemplare che consuma molta energia. Successivamente, si può dare il concime per piante fiorite alla pianta ogni 15 giorni circa, nel periodo compreso tra giugno e agosto. Con la fine della stagione della fioritura è necessario ridurre la concimazione. Infatti, si passa alla concimazione effettuata ogni 20 giorni fino a che non si sposta in serra o la si ripara correttamente dalle gelate.

La potatura della pianta perenne

Per quanto riguarda la potatura della lantana è importante. Quindi, non è necessario preoccuparsi se si effettua una potatura drastica della lantana e gli arbusti restano spogli. Con l’arrivo della prossima stagione della fioritura, la pianta crescerà ancora più resistente e avrà una germogliazione più portentosa.

Le annaffiature

La lantana non gradisce tanta acqua, specie se è stata sistemata in piena terra. È utile annaffiare la pianta in estate con acqua abbondante ogni 5 giorni, se posizionata in giardino. Se, invece, si coltiva la lantana in vaso è suggerito dare ogni 3 giorni l’acqua.

Come riprodurla?

La propagazione della lantana è possibile in due modi: per semi e per talea. Nel primo caso, si possono raccogliere i semi dalla pianta madre in autunno. Dopodiché, i semi vanno tenuti all’asciutto per un mese prima di metterli in terra. In questo modo, si favorisce la probabilità di far germinare il seme. Per quanto riguarda la riproduzione attraverso talea, invece, è più complicata, anche se i risultati potrebbero essere più veloci. In primavera/estate è necessario tagliare un rametto della lantana di 15-20 centimetri dalla pianta madre. Dopodiché si può sistemare il rametto in terra drenata e in un luogo caldo e luminoso. La pianta svilupperà le radici e sarà pronta poi per continuare la germinazione e regalare una bella fioritura.

Le malattie e i parassiti più comuni

Anche se la coltivazione di questa pianta è considerata facile, poiché si tratta di una pianta perenne resistente, in realtà può incorrere in alcuni parassiti. Per esempio, durante la cura della lantana con i primi germogli potrebbero comparire gli afidi. In tal caso, è importante la tempestività: si dovranno asportare i germogli molto infestati e utilizzare uno spray apposito. In ambienti particolarmente secchi, può essere attaccata anche dal ragnetto rosso. Un altro problema comune della lantana riguarda le foglie: se si notano macchie gialle, è stata attaccata da una malattia fungina. In questa situazione è importante utilizzare uno spray fungicida e togliere le foglie cadute alla base dei fusti. La pulizia permette di evitare la propagazione di spore fungine sul resto della pianta.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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